3. Sweet as marmalade

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ATTENZIONE: QUESTO CAPITOLO CONTIENE SCENE DI SESSO ESPLICITE. SE IL TEMA TRATTATO DOVESSE TURBARE LA VOSTRA SENSIBILITA', VI CONSIGLIO CALDAMENTE DI INTERROMPERE LA LETTURA.









Lo hobbit gli lanciò un'occhiata perplessa, scavando in fondo al suo animo per trovare una spiegazione logica a quelle parole. La ricerca non colse buoni frutti, purtroppo. Sospirò frustrato, con l'evidente esasperazione di uno che ha provato in mille modi diversi di riuscire in qualcosa. Ma poi seguì l'istinto, lo stesso che gli aveva fatto fare sempre le cose giuste al momento giusto nelle situazioni di stretta necessità. Saltò giù dalla poltrona, meravigliandosi della notevole quantità di passi che lo divideva dalla sua meta, ma continuò a mantenere quell'andatura anche quando afferrò i lembi della pelliccia di Thorin e lo trasse a sé, facendolo alzare a sua volta. Gli soffiò in faccia parecchie volte, reprimendo l'impulso di diventare piccolo davanti all'imponente massa dell'altro, e chiudendo gli occhi premette le labbra sulle sue. Thorin sgranò gli occhi per la sorpresa, ma nell'esatto istante in cui entrò in contatto con Bilbo la sua parte razionale si fulminò senza più dare segno di vita. Indugiò sulla bocca dello hobbit, stringendo le dita callose attorno le sue braccia morbide, e con un rapido movimento piegò le ginocchia e si sedette, portandoselo sul petto sopra di lui. La lingua del nano aveva già cominciato a percorrere il suo labbro inferiore con un'esplicita richiesta che l'altro non osò respingere. Lo hobbit lasciò che le loro bocche si saziassero l'una dell'altra, le lingue che vorticavano più veloci di una spada da combattimento e i denti che affondavano gli uni nelle labbra dell'altro. Solo dopo il nano ebbe la possibilità di riprendere fiato, un sorriso malandrino che gli deformava le labbra. Si accostò all'orecchio dello hobbit, mordendoglielo e strappandogli un piccolo lamento.
<< Prendi il barattolo >> sussurrò. << Fa' come ti dico >>.
Bilbo non si chiese nemmeno quali fossero le sue intenzioni, anzi, ricevere ordini da lui lo eccitò non poco. Allungò le braccia dietro di sé, appena sopra il tavolino, afferrando con le dita l'involucro di vetro. L'orlo era appiccicoso ma per niente spiacevole al tatto, e una lampadina si accese nella mente dello hobbit. Avrebbe avuto bisogno del coltello anche in quell'occasione?
<< Che c'è? >> mormorò Thorin, impaziente. Lo stava osservando attentamente per capire cosa lo stesse turbando, e finalmente la domanda inespressa gli arrivò forte e chiara come se l'avesse sentita davvero. << Solo il barattolo, nient'altro >>.
Gli occhi di Bilbo saettarono tra il vasetto e le labbra del nano, in attesa di altri ordini. Trovarsi a cavalcioni su di lui mandò un impulso alle sue parti basse, già in subbuglio per gli avvenimenti che avevano preso luogo in quei pochi minuti. Ansia ed eccitazione si mescolavano dentro il suo corpo fino a fargli perdere il controllo grammo dopo grammo, e la felicità di avere sotto le mani e gli occhi ciò che aveva sempre bramato gli parve così irreale che dovette darsi tanti pizzicotti sul braccio per crederci sul serio. Alla fine constatò che era tutto vero.
<< Intingi un dito dentro la marmellata e succhialo, lentamente >> la voce roca di Thorin tornò a farsi sentire, e Bilbo eseguì senza obiettare. Con il cuore palpitante in gola, immerse non una, bensì due dita dentro la sostanza gelatinosa, estraendole poco dopo. Le strofinò tra loro, gustandosi la piacevole consistenza della confettura, e con il fuoco che divampava sulle guance le attirò nella sua bocca. Thorin teneva gli occhi fissi su quelle labbra che lambivano e succhiavano le dita, spazzolando via ogni traccia di marmellata, e talvolta la lingua usciva fuori per rimuovere gli ultimi resti. L'erezione che premeva nei suoi pantaloni spinse involontariamente contro quella di Bilbo, il quale aveva già raccolto un altro strato di marmellata coi polpastrelli. Il nano colse l'occasione con sguardo peccaminoso e bruciante, avvicinandosi al profumo della marmellata e accarezzando le falangi con la lingua.
<< Mmh, delizioso >> mugolò, violentando la sua bocca con un altro caldo bacio.
Le mani di Thorin lasciarono la presa sulle braccia di Bilbo per armeggiare con la sua camicia, bottone per bottone, fino ad aiutarlo a sfilarsela da sopra la testa. Il petto candido e liscio dello hobbit era morbido al tatto, le dita del nano scesero giù per tracciare ogni linea presente in quella magnifica distesa di pelle e l'altro osservava attento ogni singolo movimento. Gli prese i lunghi e selvaggi capelli tra le dita, trascinandolo a sé per ricevere di più, e qualche bacio umido di Thorin soddisfò il suo bisogno. Quest'ultimo lambiva dolcemente la pelle del suo collo, tracciando un percorso bollente con la lingua fino alla clavicola. Bilbo gemette sommessamente, stringendo maggiormente le mani sulle sue spalle. La linea di confine tra la ragione e la pazzia era talmente sottile da non vedersi neanche, e le dita di Thorin che si davano da fare con i suoi pantaloni gli fecero intuire che non esisteva più un punto di ritorno. Al contrario, lo hobbit andò contro ogni legge fisica e stese di poco le ginocchia per facilitargli l'operazione. Ogni secondo aveva la durata di un anno, o forse più, ma era un'attesa meritata e andava assaporata in ogni sua sfumatura. Il tessuto leggero e fresco dei pantaloni si sfregò contro la pelle calda e fremente delle sue cosce, toccando terra con un piccolo fruscio. Il nano si scostò un po' per osservarlo meglio, gli occhi grigi e penetranti perforavano ogni parte di quel corpo così ingenuo, ma così bello e delizioso al tempo stesso per non essere guardato. Tutto quello di cui aveva bisogno era a pochi millimetri dal suo viso, e Thorin era arrivato a tali misure per dimostrare a se stesso che non poteva resistergli facilmente, che qualcosa lo aveva cambiato dalla prima volta in cui lo vide? Che sciocco era stato a non averlo scoperto tempo addietro, a rifugiarsi nell'orgoglio pur di non cedere al vortice dei sentimenti che lo aveva attanagliato comunque, tendendolo in trappola. Ma quella notte era arrivata inaspettata, eppure un momento così tanto atteso da potersi definire tale. Il nodo allo stomaco di Thorin si sciolse quando Bilbo fece scivolare via la sua pelliccia, le mani candide che strattonavano la maglia incespicando per l'emozione.
<< Aspetta >> disse il nano, il tono dolce di chi vuole aiutare il prossimo.
Senza alcuna fretta aiutò lo hobbit a disfarsi dei propri indumenti, tradendo l'espressione seria e decisa con un piccolo lamento della bocca. Era più eccitato di quanto volesse, indomabile era il tremore che gli scuoteva il corpo a contatto con l'aria fredda notturna, ma non era quello l'unico motivo del suo comportamento involontario. La delicatezza dei movimenti di Bilbo era uno spettacolo imperdibile per i suoi occhi languidi, desiderosi di ogni singola parte di quella creatura. Lo hobbit si alzò brevemente per scalciare via le mutandine, trovando poi gli lo sguardo del nano fisso sul suo membro. Nulla poté contro le sue gote imporporate, improvvisamente a disagio per essere messo così in bella mostra davanti un uomo così avvenente. Non era in buoni rapporti col proprio corpo, e quello del nano gli sembrava così grande e perfetto a tal punto da vergognarsi di se stesso. Non si accorse nemmeno che aveva fissato per troppo tempo il tappeto sotto i piedi, la testa rigorosamente china come se avesse combinato una marachella.
<< Bilbo, guardami >> tuonò Thorin, le pupille fin troppo dilatate.
Lo hobbit costrinse ogni suo muscolo a muoversi e guardarlo, pentendosene subito dopo. Era una paura enorme e troppo morbosa per lui, era stato dentro una gabbia per troppo tempo ma ora era arrivato il momento di uscire.
<< Tu non hai idea di quanta bellezza possiedi, non immagini neppure cosa mi provoca anche solo averti qui con me. Ti prego, avvicinati >>.
L'altro si mosse con piccoli passi incerti, trovandosi di fronte a lui. Si soppesarono con occhi di fuoco mentre l'orologio di legno segnò l'ora con tre rintocchi, e finalmente Bilbo trovò il coraggio di parlare.
<< Sono stupido >> mugugnò, il viso rosso e lucido per il sudore.
<< Non pensarlo neanche >>. Indicò il proprio membro con lo sguardo, tornando subito a lui. << Guarda cosa mi fai >>.
Lo hobbit deglutì vistosamente, la sua lucidità era messa a dura prova. Thorin prese entrambe le sue mani, portandosele nel punto in cui il cuore batteva forte e incessante.
<< Non vedi come ti desidero? Siamo io e te, e questo mi basta per essere al sicuro >>. Portò le mani giù, sfiorando il torso solido con dei piccoli cerchi e concentrandosi poi sul suo sesso bisognoso di attenzioni, ancora fasciato dal tessuto delle mutande. << Toglile >>.
Bilbo prese tra le dita l'elastico sottile, il battito del cuore che pulsava nelle orecchie e il respiro affannoso, e con una lentezza disarmante sfilò via quell'ostacolo. L'erezione pulsante del nano lo lasciò per un attimo senza fiato, inerme davanti la sua grandezza. Non aveva ricevuto più ordini, quindi decise di fare da sé. La punta rossa e umida dava un'idea del suo livello d'eccitazione, e il fiato di Thorin lo colpì dritto in testa.
<< Riprendi la marmellata e spalmagliela sopra >>.
Il nuovo comando raggiunse Bilbo con la stessa forza di uno scossone, ma non si lasciò trascinare da nessuna insicurezza stavolta. Afferrò il vasetto colmo di marmellata, sprofondando le mani nella sostanza dorata, e con mosse leggere e studiate lavorò sul sesso del nano, coprendolo centimetro per centimetro e indugiando con le dita sulla base. Lo impugnò saldamente in quel punto, cauto e premuroso nei movimenti, e un ringhio d'incitazione di Thorin lo aiutò a fare il grande passo. Con la punta della lingua descrisse languidi cerchi infuocati attorno alla cappella, tracciando una scia insieme alle labbra su e giù per tutta la lunghezza. Il nano si aggrappò con ogni briciolo di lucidità rimasta al bracciolo della poltrona, non distogliendo mai gli occhi da Bilbo. Quest'ultimo tornò al punto di partenza dopo pochi attimi, pressando un pollice sul buco quasi invisibile, e radunando ogni genere di forza allargò la bocca, avvolgendo il membro duro e appiccicoso di marmellata. Il suo sapore misto a quello dei fiori d'eucalipto era un gusto mai provato prima d'allora, una combinazione che fece impazzire di piacere lo hobbit. Gemette a bocca piena, le palpebre chiuse e un'attenzione minuziosa per non rovinare niente di quei momenti perfetti. Fu Thorin a condurre il ritmo, insinuando una mano dietro la nuca bionda e riccioluta, con un andamento lento e sensuale da far girare la testa. La bocca di Bilbo succhiava in modo osceno il suo sesso gonfio e dal sapore dolce, ruvido al tatto e prossimo al raggiungimento del piacere.
<< Oh, sì, così... >> urlò Thorin, i muscoli delle braccia tesi e le gambe contratte per i brividi. << Bilbo, sei fantastico >>.
Lo hobbit si compiacque al suono di quelle parole, ma non per questo smise di leccare il suo membro, ormai sul punto di esplodere.
<< Sto per venire, Bilbo >> lo avvertì il nano, l'espressione beata di chi ha appena toccato il cielo con un dito e si trova in paradiso.
La mano grande e callosa aumentò la velocità delle spinte sul capo, mantenendo sempre la stessa cautela. L'ultima cosa che il nano voleva era impedirgli di godere.
<< Bilbo! >> gridò.
Le labbra di Bilbo si staccarono appena in tempo per non essere invaso dal liquido dell'orgasmo, il suo petto fece da scudo per ogni singola goccia del piacere provato dal nano e pensò che quest'ultimo sarebbe stato contento di questo. Il corpo di Thorin venne percorso dagli spasmi, i muscoli erano più rilassati e il fiato completamente spezzato dalle ultime scosse. Scavò tra le spalle di Bilbo con le dita, reggendosi meglio ed espirando liberamente per calmarsi.
<< Thorin >> bisbigliò lo hobbit, la mascella lievemente dolorante.
L'altro gli rivolse a stento uno sguardo prima di depositargli un lungo e violento bacio sulle labbra, aprendosi un varco con la lingua e intrecciandola all'altra. Il biondo gli prese il viso tra le mani per sentirlo più vicino, tutto il suo corpo doveva essere a contatto con quello massiccio e forzuto del nano e cercò di portarselo a sé piazzandosi tra le sue cosce. Thorin non si trattenne molto però, aveva un piano ben preciso e aveva intenzione di seguirlo alla lettera. Si staccò per prima da quella bocca calda e umida, ruotando Bilbo in modo che gli desse le spalle. Quest'ultimo diede un'occhiata dietro di sé, era diventato teso tutto d'un colpo e sentì il bisogno di stringergli forte una mano per tranquillizzarsi un po'.
<< Rilassati >>. La voce di Thorin s'insinuò nel suo orecchio con un sibilo, i denti stretti attorno al lobo e una mano lungo la schiena. << Ti fidi di me? >>.
Lo hobbit fece di sì con la testa, sollevato dal suo tono rassicurante. Le persone sulle quali era sicuro di poter riporre fiducia erano contate sulle dita di una mano.
<< Poggia le mani sul tavolino e piegati >>.
Per Bilbo era un'esperienza del tutto nuova e fare queste cose con Thorin era più che un privilegio. Eseguì obbediente ogni ordine, aspettando le prossime indicazioni con gli occhi chiusi per rilassarsi.
<< Allarga le gambe >>.
Separò i piedi l'uno dall'altro, i pugni serrati sul tavolino legnoso e le labbra contratte in una smorfia nervosa. Avanti, si disse. Rilassati, non accadrà niente di male. Dopo decine di secoli, un dito lungo e gelido di Thorin si fece strada per tutta la sua spina dorsale, dalla nuca fino alla linea del fondoschiena. Lo hobbit non seppe spiegarsi perché fosse così freddo e appiccicoso, ma non gli ci volle molto per capirlo. Sgranò gli occhi alla rivelazione scoperta, e d'istinto girò di scatto la testa.
<< Sta' tranquillo, vedrai che ti piacerà >> si addolcì Thorin, era davvero paziente con lui.
Il biondo sospirò sonoramente, non riuscendo a nascondere del tutto la sua preoccupazione. Cercò di distrarsi col pensiero di ciò che sarebbe venuto dopo, sicuramente qualcosa di ben più allettante, e si convinse di più con quest'ipotesi immaginaria. Si sentiva meglio, molto meglio, e nel mentre il dito di Thorin si soffermava sulla piega della sua pelle. Marcò la linea divisoria tra le due natiche, morbide e sode, fermandosi all'apertura non molto disposta. Afferrò un fianco con la mano libera, pungolando ancora un po' col dito, e con un movimento fluido e sicuro lo introdusse dentro. L'urlo che tirò fuori Bilbo servì solo a riscaldare ulteriormente l'atmosfera, già vibrante da prima.
<< Shh, va tutto bene >> sussurrò Thorin, carezzandogli il capo e la schiena.
Lo hobbit gli diede il permesso di muoversi inarcandosi all'indietro, la falange sempre più a fondo ad ogni movimento verso l'interno. Il nano la spinse fuori, insinuandola nuovamente con un'altra piccola spinta, e Bilbo si aggrappò con ogni forza di volontà al tavolino. Nonostante le dimensioni del mobile, il biondo non trovò più difficoltà in seguito e fu semplice stare al passo col ritmo.
<< Ti piace? >> mormorò l'altro, introducendo un altro dito.
Bilbo emise un mugolio d'approvazione. << Oh, sì, è bellissimo >>.
L'apertura dello hobbit si andava dilatando ad ogni giro, le dita creavano un varco sempre più ampio e ben presto si abituò alla loro intrusione. Con un ultimo colpo il nano ritrasse la mano, piazzandosi tra le gambe con l'erezione pericolosamente vicina all'orifizio.
<< Questo farà più male, vuoi che continui? >> Thorin ebbe l'accortezza di prepararlo al passo successivo, e con grande sorpresa la sua richiesta venne accolta con un sonoro 'sì'. La punta del suo pene avvertì lo hobbit della sua presenza con un movimento ancheggiante del nano, che venne ricevuto con una spinta incitatrice delle natiche.
<< Adesso, Bilbo >> soffiò Thorin, avvicinandosi col bacino per dare il primo affondo. << Ora! >>.
L'impatto delle carni che si scontravano spostò il corpo di Bilbo in avanti, il petto contro la superficie liscia e fredda del tavolino scivolò contro ogni volere e Thorin stette fermo per una buona manciata di secondi, col sesso pulsante tra le pareti delle natiche. Si tirò leggermente indietro per il secondo colpo, stavolta più tenero e sensuale, continuando poi con lo stesso ritmo lento e regolare. I suoi palmi si occupavano dei muscoli tesi di Bilbo, sciogliendoli in un piacevole massaggio in caso si fosse agitato nuovamente. Invece lo hobbit se ne stava lì, la fronte poggiata contro il tavolino e gli occhi velati dal nero delle palpebre per godersi il momento con maggiore intensità. La pienezza del sesso di Thorin aveva toccato ogni angolo del suo essere, si sentiva completo in quella posizione tanto scomoda quanto appagante, ed esserlo con colui che amava più di ogni altra cosa lo rendeva l'uomo più felice del mondo. Gli affondi aumentavano di velocità man mano che l'apertura dello hobbit acquistò sensibilità, aprendosi ad ogni spinta del bacino e contraendosi nell'accogliere il membro caldo e duro come il marmo.
<< Dimmi che mi vuoi, Bilbo, dimmi che tieni a me più di chiunque altro >> sbraitò Thorin tra un colpo e l'altro, il fiato mozzato per le miriadi di sensazioni.
<< Ti voglio, Thorin! Io... io ti... >>
<< Cosa? >> Un altro affondo. << Cosa, Bilbo? >>.
<< Io ti amo >>.
I gemiti di Thorin si alzarono di volume alla tanto attesa dichiarazione, aveva finalmente ottenuto ciò che voleva sentirsi dire da tempo e quale occasione migliore di quella per aprirsi e rivelare ciò che provavano entrambi? Era arrivata l'ora di buttare giù l'orgoglio ed essere più buono anche per lui.
<< Anche... anche io, Bilbo... >>.
Le spinte si fecero sempre più veementi, aveva bisogno di sfogare tutto quello che aveva tenuto in corpo da un anno a quella parte e quando stava per venire ammonì Bilbo con un ruggito.
<< Adesso... vengo... oh, sì... è meraviglioso, Bilbo >>
<< Thorin... >>.
Con grande sorpresa del nano, lo hobbit raggiunse l'apice del piacere per primo, il suo sperma rovesciato sul tavolino e in parte sul tappeto. Il suo corpo si contorceva dai mille spasmi e tremori, respirare era un'azione che comportava un immenso sforzo in quel momento e solo quando decise di stare meglio riprese il pieno controllo di sé. Thorin esplose in un orgasmo pochi istanti dopo, la gabbia toracica completamente distesa sulla schiena dell'altro, bollente e ansimante, entrambi madidi di sudore. Gli occhi di Bilbo erano ancora chiusi dal torpore delle braccia del nano, il calore che sprigionavano lo cullarono in una dimensione simile ad un sogno e le tenere parole che gli venivano sussurrate sarebbero state, da quella notte in poi, la sua privata ninna nanna per sprofondare in un sonno sereno.










Salve! Se siete arrivati/e fin qui vi faccio i miei più sinceri complimenti, perché già posso immaginare le facce perplesse di chi avrà finito di leggere questo capitolo. Sono consapevole del fatto che le scene presenti sono molto spinte, ma per definire meglio il rapporto che si è venuto a creare tra Bilbo e Thorin non potevo che inserire un rapporto d'amore per esaltare i loro tratti psicologici e, di conseguenza, far fare loro pace con se stessi e mettendo a nudo i sentimenti che provano l'uno verso l'altro. Che bella dimostrazione d'amore, eh? Scherzi a parte, spero che questa penultima parte vi sia piaciuta e vi abbia coinvolto come le precedenti, e spero anche di riuscire ad aggiornare la storia con l'ultimo capitolo in questi giorni! Ringrazio di cuore chi segue  questa fan fiction, mi fa molto piacere sapere di riuscire ad intrattenere qualcuno, o almeno ci provo ahahah <3 Stay tuned! <3  

You don't have to say I love you to say I love you {BilboxThorin}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora