Anche stasera esci? Quindi anche oggi ore di trucco e messa in piega. Bene. Adoro osservarti mentre con attenzione acconci i tuoi capelli corvini, mentre delinei le tue carnose labbra con quel rossetto rosso ciliegia, ma di quelle che hanno un succo così scuro da sembrare nero. A completare il tutto una riga di eyeliner fa sembrare pericoloso il tuo sguardo.
Hai la pelle così chiara che è in contrasto coi tuoi capelli e con gli abiti che indossi. Al collo una piccola croce in cristallo fa da ciondolo alla tua collana. Quasi come se mi avessi sentito la sfiori con un dito osservandola, con gli occhi felici. L'avevi trovata per caso giorni prima sul fondo di un cassetto e l'avevi indossata. La adori anche se non è tua. Mi avvicino e ti sfioro le spalle, tu rabbrividisci e ti volti, lo sguardo sulla finestra che credevi aperta, mentre invece è chiusa. Scuoti la testa e ti dai della paranoica perché è da qualche tempo che ti senti osservata, che senti come una presenza vicino a te, ma non credi in queste cose, perciò accusi solo la stanchezza. Anche se a volte sei riuscita a scorgermi nello specchio: solo per una frazione di secondo hai visto una sagoma indistinta e nera.
Due spruzzi di profumo e sei pronta.
Vorrei seguirti, ma non posso. Devo pazientare ancora un po' e poi sarai mia per sempre. Emily mi è sfuggita, ma tu non ci riuscirai.
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Sento un rumore. È il campanello. Chi ti cerca?
Suona insistentemente, poi silenzio.
Me ne resto nel buio, in attesa del tuo ritorno.
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Il rumore della chiave nella toppa. La casa illuminata dalla luce del sole. Rincasi ora? È già mattino e io ti ho aspettata tutta la notte. Pensavo di averti persa.
Ma non sei sola, sento un'altra voce di ragazza che ti dice che resterà sulla soglia ad aspettarti.
Entri frettolosamente nella tua stanza accendendo la luce e afferri il tuo borsone da viaggio per riempirlo con abiti presi a caso. Perché tutta questa fretta? Dove vai? Non puoi andartene!
Ti volti e fai per uscire ma spingo la tua sedia da PC sul tuo cammino. Cadi a terra imprecando. Vieni soccorsa dall'altra ragazza. No. Non è una ragazza qualunque. Riconosco il suo volto e ha un nome: è Emily. Ti aiuta a rimetterti in piedi e noto solo ora che non porti più la collana. Quella strega deve averti trovata e deve averti parlato del ciondolo specificando il pericolo che incombeva su di te.
Ah, ma non andrete via di qui.
Siete quasi all'ingresso e la porta si chiude da sola davanti ai vostri occhi. Tu sei terrorizzata, Emily è pronta a combattere, ma questa volta non sono impreparato e so come difendermi dai suoi incantesimi di magia bianca di livello elementare. Ti consegna dei cristalli che prende dalla sua borsa poi inizia a spargere delle polveri nell'aria recitando strane parole.
Sento uno strano dolore e poi un urlo riempie la stanza: i tuoi occhi sono spalancati e continuano ad manifestare la tua paura, Emily ha uno sguardo soddisfatto.
Ora capisco, mi ha reso visibile. Che disdetta, non volevo che mi vedessi prima della nostra unione. Ora devo fare solo una cosa: uccidervi. Uccidervi entrambe.
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Dannata strega, come sei riuscita a farla scappare non lo so. Ora siamo solo noi due. Hai già provato a sconfiggermi riuscendo solo a indebolirmi. Questa volta completerai la tua missione?
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Ogni mio colpo è andato a segno. Sento l'odore del tuo sangue, lo vedo macchiarti la pelle e gli abiti ridotti a brandelli. L'ho detto che la prima volta mi avevi preso alla sprovvista. Non pensavo ci fossero ancora quelle come te. Antiche streghe bianche nell'epoca moderna. Non vi siete estinte, ma siete deboli. Le tue antenate si vergognano di te.
La mia lingua biforcuta raccoglie una goccia di sangue che dalla fronte è colata giù fino allo zigomo. Hai ancora lo sguardo carico d'odio e la cosa mi fa piacere. Se fossi umano direi che sono eccitato.
Le mie tre dita si stringono sulla tua gola e gli artigli ti bucano la pelle. Poi ti sollevo. Ti manca l'aria vero? Sento il tuo corpo agitarsi, cerchi di liberarti dalla mia presa, ma lo sai che è inutile.
Ti mollo e cadi a terra urlando dal dolore.
Credo che mi piacerà di più torturarti per poi dilaniarti la gola con i miei artigli.
Strisci come un verme verso la tua borsa. Cerchi altre pozioni? Polveri o erbe secche? Cristalli? Non puoi più fare nulla. Afferro le tue gambe, bucandoti i polpacci, per poi trafiggerti le cosce, una ad una. Il sangue inizia a scorrere a fiotti dalla ferita mentre la tua gola viene consumata dalle urla. Faccio pressione e sento un crack, credo di averti spezzato il femore. Un sorriso si apre su quello che sarebbe il mio volto, se ne avessi uno, mostrando la mia dentatura: doppie file di denti acuminati, così lunghi e sottili da sembrare degli aculei, sono pronti a lacerare il tuo corpo.
Ti blocco le braccia, le gambe sono inutilizzabili ormai e il dissanguamento ti rende debole. Mi avvento sul tuo busto mordendo e strappando brandelli di carne. Tu continui ad urlare, la voce che però si fa sempre più fioca.
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Il tuo corpo è mosso da rari spasmi, lo sguardo è perso nel vuoto. Sei sotto shock? In effetti ti capisco, dovresti già essere morta, invece sei ancora viva nonostante quello che ti ho fatto.
Ti ricordi il nostro primo incontro? Era avvenuto allo specchio del tuo armadio. Mi ero presentato a te con capelli castani e occhi verdi. Quanto abbiamo parlato e come in fretta ti eri innamorata di me, ma poi scopristi la mia vera natura e da allora hai fatto di tutto per distruggermi.
Ma alla fine ho vinto io.
Ti faccio però una cortesia: prendo per poco tempo le sembianze di quel bel ragazzo dagli occhi verdi. Le nostre bocche entrano in contatto, ti accarezzo il viso. Leggo nei tuoi occhi sollievo, piacere. Ti sembra di vedere un angelo? Faccio quest'effetto vero? Io così mi trovo nauseante. Ti lascio un ultimo bacio, poi ti guardo coi questi finti occhi verdi e sorrido mostrando in parte la mia vera natura prima che i miei artigli dilanino la tua gola. Un fiotto di sangue traccia una linea cremisi sul muro, il resto lo bevo tutto apprezzando quel particolare sapore che gli dà il tuo essere strega.
È stato difficile averti, ma ne è valsa la pena. Credo, però che non troverò mai più una ragazza come te. Dovrò accontentarmi di ragazze normali.
Ma dalla prossima volta basta giochetti, sarò più diretto: chi noterà la mia figura in uno specchio sarà la mia vittima.
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E tu, non hai visto nulla di strano nello specchio?
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RandomCome vedete dalla categoria, raccoglierò in questo "libro" idee casuali. Potranno toccare qualunque genere, ma credo che -almeno le prime- saranno di un genere tendente all'horror, un po' inquietanti. Quindi buona lettura e... I wish you shiver down...