Capitolo 29

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DARK 29

Eravamo insieme, le braccia di Harry erano avvolte in modo protettivo intorno alle mie spalle da dietro mentre guardavamo i fuochi d'artificio: i colori erano brillanti, illuminando il cielo scuro. Le sue braccia si strinsero di più mentre mi agitavo contro di lui, sentendolo mormorare il mio nome per farmi smettere. Non c'era molto che potessi fare per fermare la scarica di adrenalina che lo zucchero filato mi aveva provocato.

Spostai lo sguardo intorno a me osservando tante giovani coppie, molte delle quali erano strette l'uno tra le braccia dell'altro, alcune scambiandosi dei dolci baci fugaci. Le immagini di fronte a me fecero correre la mia mente, alimentata dal troppo zucchero che avevo ingerito. Pensando alla conversazione che avevo avuto con le mie amiche, un'improvvisa scarica di energia cominciò a pulsare in tutto il mio corpo. Le mie dita strinsero il suo polso; mi voltai, trascinando un Harry confuso con me, passando in mezzo alle numerose persone che osservavano i fuochi d'artificio.

Quando passammo sotto l'insegna del parco giochi stavo praticamente correndo, ed Harry dovette camminare velocemente per mantenere il passo. C'erano tantissime macchine nel parcheggio poco illuminato; non avevo la più pallida idea di dove fosse la grande macchina di Harry.

"D-dov'è la macchina?"

"Ehm, di qua." Mi fece segno con una mano.

Corsi immediatamente nella direzione da lui indicata.

"Bo, va tutto bene? Ti senti bene?"

Ignorai le sue domande, trascinandolo dietro di me: mi sorpresi io per prima della mia innaturale forza. Non appena raggiungemmo la macchina, spinsi Harry contro la fiancata; trasalii prima di farlo abbassare alla mia altezza, lasciando un bacio umido sulla sua bocca. Dire che era sorpreso era un eufemismo. Portai le mani sul suo sedere cercando le chiavi.

"Hey, hey" Protestò.

Aprii la portiera.

"Entra, entra." Ordinai.

"Bo, sembri... fumata." Socchiuse leggermente gli occhi, allontanando la testa.

Sbuffai prima di spingerlo all'interno dell'auto. Alzai le gambe e saltai su, sedendomi a cavalcioni su Harry seduto dal lato del guidatore e chiudendo la portiera dietro di noi. Gettai la tartaruga di peluche sui sedili posteriori in tutta fretta; cercai con la mano la leva, abbassando leggermente lo schienale.

"Bo... "

Non gli diedi il tempo di finire la frase e premetti la mia bocca con forza sulla sua. Feci scivolare la mano lungo la sua pancia prima di premere duramente il palmo sul cavallo dei suoi jeans. Un basso, soffocato, gemito fece eco nell'auto. Mi allontanai dal nostro caldo abbraccio, armeggiando con le dita sulla sua cintura: il semplice compito divenne una sfida dato il mio nervosismo e l'enorme quantità di zucchero presente nel mio corpo che mi faceva tremare le mani. Sentii crescere la frustrazione, scivolando quindi un po' all'indietro per osservare meglio la fibbia nella luce soffusa.

Sobbalzammo entrambi quando il clackson suonò, premuto dalla mia schiena che colpì il volante.

"Bo." Harry rise.

Lo ignorai fin quando non mi afferrò i polsi, allontanando le mie mani dai suoi pantaloni. Abbassai le sopracciglia in una smorfia quando guardai la sua espressione divertita.

"Bo, rallenta." Ridacchiò.

Abbassai la testa contro il suo petto, che vibrò sotto di me dal momento che non riusciva a contenere le risate.

"Cosa stai cercando di fare?" Chiese divertito.

Quando non risposi lui mi afferrò il mento, facendomi alzare la testa. Un sorriso curvava le sue labbra piene mentre mi guardava curioso, aspettando che rispondessi. Doveva per forza essersi fatto un'idea, e sperai che non me lo stesse chiedendo solo per farmi sentire ancora più in imbarazzo.

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