Capitolo 50

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DARK 50

"Mamma". La donna rimase ancora affettuosamente stretta a me mentre Harry si avvicinava. "Mamma" quasi piagnucolò, chiaramente piuttosto imbarazzato dal comportamento inusuale della madre. Il nostro abbraccio fu interrotto, venni liberata dalla sua presa. Lei curvò leggermente le labbra, tamponandosi gli occhi con un fazzoletto. Sorrisi, sentendo la risata della più giovane delle due donne. I suoi corti capelli biondi ondeggiavano lievemente, accompagnando il movimento della sua testa mentre si guardava intorno, scrutando la mia espressione divertita. I suoi occhi vivaci erano dello stesso verde magnetico di quelli di Harry. Jess, doveva essere lei; non rimasi a lungo nel dubbio. "Bo , queste sono mia madre, Kathy, e mia sorella, Jess". Le indicò con rispetto. "Non sapevo che vi sareste fermate". Il suo tono tagliente mi fece capire che era leggermente infastidito. Conoscendolo, probabilmente avrebbe preferito organizzare personalmente un incontro piuttosto che gliene venisse imposto uno in quel modo. Ma non mi interessava, ero felice di averle conosciute, finalmente. "Ci trovavamo qui vicino". "E' bellissimo conoscervi entrambe" sorrisi. "Vale lo stesso per noi, tesoro". Rimanemmo in silenzio per qualche istante, Harry mi cinse la schiena con un braccio; le sue dita mi accarezzarono cautamente in un tentativo di mettermi a mio agio. Due paia di occhi ci guardavano fisso; le due sorrisero alla sua dolce manifestazione di affetto. I loro sguardi curiosi mi fecero presumere che non erano abituate a vedere quel lato di Harry. Mi chiedevo se l'avessero mai visto con una ragazza. "Siete ancora in pigiama" commentò con nonchalance la madre di Harry; intorno ai suoi occhi si formarono delle piccole rughe mentre sorrideva. Lui mi strinse giocosamente il fianco, mentre mi avvicinava di più a sè. "Mamma, ci siamo appena alzati". "E' quasi mezzogiorno, tesoro". Era una madre che si preoccupava per il proprio figlio, forse eccessivamente, quasi per cercare di compensare l'impossibilità di prendersi cura di lui nei quattro anni precedenti. Dev'essere stato difficile adattarsi a quella situazione, quasi un salto nel tempo; non aveva potuto seguire Harry durante la sua crescita. Non si era trattato di negligenza, ma di assenza da parte di Harry. Prima che chiunque altro potesse rispondere, una voce divertita disse: "Beh, probabilmente avranno fatto qualcosa più divertente del dormire la scorsa notte". Jess soffocò una risatina con la mano. Il mio viso si colorò di un rosso vivo quando il torso nudo di Harry divenne oggetto del loro interesse. Il segno del succhiotto che gli avevo lasciato in un momento di passione sembrava essere diventato estremamente evidente alla luce. Il mio imbarazzo si intensificò ulteriormente al pensiero di mia madre che scopriva i marchi che avevo lasciato sul corpo di Harry. Questa era la prima e unica impressione che avevo avuto occasione di dare alla famiglia di Harry, e praticamente ci eravamo appena alzati dal letto dopo una notte di fuoco tra le lenzuola. Pregai per qualche tipo di sollievo, una distrazione, qualsiasi cosa. Mi spostai frettolosamente davanti a Harry, sperando di nasconderlo. Mi sfiorai la guancia con il polsino della camicia che avevo preso in prestito dal suo armadio, cercando di attenuare la sensazione di disagio. Il ragazzo strinse un braccio intorno alla mia vita, stuzzicandomi. Jess stava ancora ridendo; girai lievemente la testa per comunicare con un po' più di privacy. "Vai e mettiti una maglietta" mormorai a Harry con voce severa. Sembrava molto divertito dalla mia mortificazione, i suoi occhi lanciavano scintille. "Vieni con me". Mi tirò verso la porta, lo seguii a ruota. "Scusateci, stiamo andando a cambiarci. Fate come se foste a casa vostra". Fece loro cenno di sedersi su uno dei divani di pelle.

***

"Oddio" borbottai, buttandomi pesantemente sul letto e coprendomi la faccia con le mani. "Non riesco a credere a quello che è appena successo". Le lenzuola erano ancora una massa disordinata sul materasso, a testimoniare l'improvviso allontanamento di Harry per andare ad aprire la porta alle nostre ospiti inaspettate. Anche con mille pensieri che mi turbinavano in testa, il suo profumo si infiltrava ugualmente nei miei sensi, conforto e seduzione piacevolmente fusi in un'unica fragranza. "Bo, va tutto bene". "No" dissi di scatto. "Non va bene, siamo stati appena messi allo scoperto da tua sorella davanti a tua madre. Non è l'ideale per essere il nostro primo incontro". Perché non si sentiva in colpa come me? Mi prese per le mani, sollevandomi dal materasso. Mi diede un bacio sulla guancia; mi accigliai mentre mi abbracciava. Il suo gesto mi rassicurò in qualche modo. "Non c'è bisogno che ti preoccupi" mi sorrise, rincuorandomi. "Vado a farmi la doccia, ti do la possibilità di parlare con loro". Poi si rimise in cerca di qualche vestito pulito. Prese una maglietta grigia, poi la buttò nuovamente a terra dopo aver annusato il tessuto. Lo seguii intorno al letto. "Da sola? Parlare di cosa?" gli chiesi ansiosamente. "Non so, roba da donne" disse, indugiando davanti ai cassetti. "Le donne trovano sempre qualcosa di cui parlare". "Credo che questa generalizzazione sia un po' troppo ampia". "Bo, non mordono". Harry si girò, non sentendo la risata che sperava di suscitare in me; mi fissò per alcuni istanti prima di percorrere lo spazio che ci separava. Mi accarezzò la guancia, mentre cercavo di evitare il suo sguardo. "Sicuramente gli piacerai molto". I nostri nasi si toccarono. "Perché io ti amo". Era ovvio che quella frase era ancora un po' strana per noi; quelle parole mi facevano ancora sentire le farfalle nello stomaco. Ricambiai la sua dichiarazione, dando voce ai miei sentimenti per Harry, facendolo sorridere. "Ok, vai" disse facendomi girare e dandomi una lieve pacca sul sedere. Il mio sguardo solenne si soffermò sulla smorfia divertita delle sue labbra. Harry mi fece l'occhiolino prima di dirigersi verso il bagno canticchiando a bocca chiusa. Mi ci volle solo qualche minuto per rendermi presentabile, trovai dei vestiti che avevo lasciato a casa sua in qualche occasione precedente. Tenni addosso la camicia, ma misi sotto una canottiera. Lascia i capelli in una coda disordinata: finchè non mi fossi fatta la doccia non c'era molto che potessi fare al riguardo. Mi ero appena tirata su i jeans quando sentii bussare alla porta. Dopo qualche secondo Jess apparve all'entrata. Sembrò non far caso alla mia agitazione, entrò nella camera di Harry come se fosse la propria. "Pensavamo che ti stessi nascondendo da noi" rise. "Forza". Mi prese per mano e mi guidò lungo il corridoio fino al salone, dove la madre di Harry era ancora seduta sul divano.

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