Il Profilo

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Mi svegliai un po' frastornata, avevo dormito male e per di più avevo anche mal di testa.

Dovevo lavorare e cercare un Serial Killer con la testa che mi martellava in quella maniera... Ero tentata dal tornare a dormire quando notai qualcosa di strano.

Una sedia che la sera prima non c'era, ma quando mi guardai intorno notai che non era la sedia ad essere spuntata nella mia camera d'albergo nella notte, ma ero stata io ad aver cambiato stanza.

Mi alzai lentamente, dato che avevo la testa che mi girava, era come se qualcuno mi avesse dato una botta con qualcosa di duro, e proprio mentre pensai ciò, vidi una mazza da baseball nell'angolo della stanza.

Riuscii a vederla grazie ad una fioca luce che proveniva dalle mie spalle, mi girai ed infatti c'era una finestra così piccola da poter illuminare solo quel particolare e qualcosa, un piccolo anello, proprio sotto di essa.

Mi avvicinai per poterlo analizzare, volevo solo capire in che posto ero, e forse questo anello mi avrebbe aiutata; presi il piccolo oggetto, ma quando mi girai notai la sagoma di una persona, era immobile, probabilmente stava ancora dormendo, allora avvicinai la mano al suo corpo e quando la mia mano sfiorò il petto di questa, capii che era una donna. Era senza vestiti, ma non era questa la cosa che più mi lasciò interdetta, ma il fatto di non aver sfiorato nemmeno con la punta delle dita la parte inferiore, e quando riportai la mano alla luce, vidi con mio orrore che era sporca di sangue.

Allora presi la mano della donna per poterla portare sotto la luce per riuscire a guardarla e sperare di riconoscerla, ma quando lo feci, arretrai gridando.

Non ero riuscita a toccare le gambe, perché non le aveva, il corpo della donna andava dalla testa fin poco più sotto dell'ombelico.

Il sangue che avevo sulla mano... Era il suo, non aveva più la parte inferiore, l'avevano tagliata... Continuai a gridare e ad arretrare, fin a quando non urtai qualcosa, o meglio qualcuno... Probabilmente l'artefice di tutto questo.

Non avevo la forza per girarmi e guardare in faccia l'assassino, ma lo feci quando lui parlò... E mi si raggelò il sangue.

<< Oh Sammy... Mia piccola Sammy, mi mancava sentirti gridare >> e fu a quel punto che mi girai e lo vidi, era lui, il mio incubo, era ritornato per fare ciò che non era riuscito a terminare 15 anni fa.

<< D... D... David >> iniziai a balbettare e gli occhi cominciarono a velarsi a causa delle lacrime che di lì a poco ero sicura sarebbero uscite.

<< D... D... David >> mi fece il verso lui << Fai tanto la ragazza forte, che è riuscita a superare tutto senza problemi, che è riuscita a dimenticarmi, ma non vedi come sei veramente, sei ancora quella bambina, che supplicava di non essere picchiata, che mi gridava di smetterla quando mi divertivo a giocare con il coltello sulla tua candida e morbida pelle.

<< Le cicatrici saranno pure scomparse sulla pelle, ma la cicatrice più grande, te l'ho lasciata dentro e mai se ne andrà, piccola mia Sammy, MAI! >> disse l'ultima parola urlando ed io iniziai a tremare, era proprio come 15 anni fa, lui aveva il potere ed io avevo paura, avevo paura di quello che di lì a poco avrebbe fatto, avevo paura di rivivere ciò che avevo già passato.

Mi feci indietro, fino a che non urtai contro il muro, ero nell'angolo della stanza, poco più lontana dalla finestra e dal cadavere della donna, dalla metà del cadavere della donna, e fu solo allora che capii come volesse finire ciò che aveva iniziato, in modo più atroce.

Aveva perfezionato il piano in questi anni e aveva trovato il modo migliore, il modo che gli piaceva maggiormente... Ed ero completamente terrorizzata, iniziai a piangere e scivolai giù, lungo il muro, fino a sedermi a terra, mi presi le ginocchia e me le portai al petto.

Even in the darkness there's a lightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora