I can't

430 35 2
                                    

Durante la settimana io e Ariana andammo a cena fuori e parlammo del più e del meno.
Stare lì senza poter toccarla o abbracciarla mi faceva stare male.
Ogni volta che incrociavo il suo sguardo mi si stringeva il cuore.
Era tutto stramaledettamente sbagliato.
Dovevo lasciarla vivere.
Aveva bisogno di ricominciare senza di me.
Volevo solo che si allontanasse.
Chiamai Kendall, mi avrebbe di certo aiutato parlare con lei.
Pochi minuti dopo la ritrovai dietro la porta di casa mia.
K:Biebs.
J:Ken.
Entrò e si buttò sul divano.
J:fa come se fossi a casa tua.
Dissi ridendo.
K:Biebs?
J:dimmi Ken.
K:voglio venire con te in Canada.
Spalancai gli occhi.
J:e perchè vorresti venire con me?
K:voglio una pausa da tutto, e poi voglio stare un po' con te fratellino...non ci vediamo da due anni.
Sorrisi e mi sedetti accanto a lei.
J:va bene.
K:quindi posso venire?
Urlò felice quando annuii.
La abbracciai forte.
K:allora Biebs ora parliamo di Ari.
J:sono stato via due anni dimmi tu quello che sai.
Alzò gli occhi al cielo.
K:so solo che non si aspettava che te ne saresti andato, o almeno, non pensava che sarebbe stato per sempre.
Poi si è allontanata da tutti noi qui a Los Angeles e quando si è messa con Mac è stato anche peggio. Non siamo in contatto.
Annuii.
J:voglio starle lontano, non voglio che ricominci con una serie di tira e molla che fanno solo del male ad entrambi, non credo sia la ragazza giusta per me.
Ken appoggiò la testa sulla mia spalla.
K:Justin da quando te ne sei
andato tutto è così diverso...
La guardai confuso.
K:mi sei mancato tanto.
J:anche tu.
Le lasciai un bacino sulla fronte.
K:comunque Justin lei adesso ama un altro,non credo che voglia parlare con t..
J:ieri siamo usciti fuori a cena.
Dissi interrompendola.
K:cosaaaa?
J:già e aveva questo vestito molto corto e un atteggiamento strano.
K:mio dio quella ragazza mi stupisce sempre più Biebs.
Sorrisi.
J:non dirlo a me. Ma nel tuo cuoricino non c'è spazio per nessuno?
Scosse la testa.
K:solo per te Biebs.
Passammo il resto del pomeriggio a parlare di Ariana, delle nostre avventure nell'ultimo biennio,di ciò che volevamo fare insieme in Canada.
Quando Ken se ne andò ebbi il tempo di preparare la valigia e di cenare per poi guardare un film.
Stanco andai a letto.
Erano circa le 4 del mattino quando qualcuno suonò alla mia porta.
Quando la vidi ebbi un colpo al cuore.
Decisi di parlare per primo.
J:ciao.
Non volevo più soffrire e di certo non volevo che soffrisse neppure lei, le sarei stato lontano. Probabilmente sarebbe stata la decisione migliore.
A:ciao...posso entrare?
Chiese imbarazzata.
Annuì lasciandola passare.
J:perché sei qui, alle 4 del mattino soprattutto?
Evitò il mio sguardo.
A:voglio che tu mi dia delle risposte.
Spalancai gli occhi.
J:chiedi pure.
A:perché sei sparito...hai cambiato numero, sei tornato in Canada, non hai partecipato agli eventi...perché?
Mi sedetti sul divano.
J:volevo andarmene, lasciare questa casa che ha legati troppi ricordi, le persone di qui, volevo del tempo per me...avevo bisogno di stare da solo.
Risposi.
A:sei scappato.
J:non sono scappato Ariana, scappare vuol dire fuggire dai problemi...cosa che a te riesce benissimo.
Mi guardò attentamente.
A:sei cambiato così tanto.
Alzai gli occhi al cielo.
J:il tempo passa, la gente cambia.
Il suo sguardo si incupì.
J:continua con le domande.
A:perché sei tornato?
Chiese titubante.
J:volevo rivedere Kendall in realtà, è come una sorella per me e mi è mancata molto.
Abbassò lo sguardo.
A:solo per lei?
La guardai.
J:di certo non sono venuto per vedere te.
Intravidi i suoi occhi farsi lucidi.
J:senti chiariamo alcune cose: mi hai lasciato tu e adesso non puoi piangere se ti dico che ti ho dimenticata.
Urlai l'ultima frase tanto da farla sussultare.
A:mi hai dimenticata?
Vorrei tanto che fosse così.
J:sì e tu, mi hai dimenticato giusto?...stai con un altro.
Mi guardò negli occhi.
A:sai qual è il problema? No, non ti ho dimenticato e scommetto che non lo hai fatto anche tu, però ti diverti tanto a farmi soffrire.
Scoppiò a piangere.
J:anche se fosse, non siamo fatti per stare insieme Ariana, non funzionerebbe. Poi tu stai con Mac.
Mi guardò attentamente.
J:io devo dormire tra qualche ora ho il volo che mi riporta in Canada.
Scoppiò di nuovo a piangere.
A:non andartene.
J:devo e voglio andarmene.
Si avvicinò e io feci dei passi indietro.
J:ti prego, è meglio per entrambi.
Dissi secco.
A:forse è meglio per te, ma non per me.
Aprii la porta.
J:adesso vattene.
Mi guardò stupita.
A:mi stai cacciando?
J:no voglio solo che accetti la realtà, tu hai un altro ragazzo che ti aspetta e la nostra storia è finita due anni fa. Non ricomincerò il nostro continuo tira e molla che ci fa più male che bene Ariana.
Io poi ho una ragazza in Canada, e la amo.
Dissi l'ultima frase, non guardandola negli occhi. Non era vero ma l'avrebbe allontanata per sempre da me.
A:addio Justin.
Non so perché quelle parole mi colpirono dritte nel petto.
J:addio Ariana.
Detto questo la guardai andare via per sempre.
Non so cosa mi successe in quel momento ma avevo bisogno di lei ancora per qualche minuto.
J:ti accompagno.
A:non serve.
J:sì invece quindi ti accompagno.
A:Justin....
J:cammina.
A:okay.
Rimanemmo in silenzio per un po' e poi lei si fece avanti.
A:come sono stati gli ultimi due anni?
J:direi decisamente diversi, quando esco ovviamente c'è sempre qualcuno che mi insegue. Però non c'è tutta questa pressione che invece si trova qui a Los Angeles.
Sono decisamente più felice in Canada. A te com'è andata?
Mi guardò un attimo e poi rispose.
A:tutto bene ma nulla di speciale.
Annuii.
A:Justin ci stanno seguendo.
Mi voltai e vidi un uomo con la macchina fotografica dietro ad un cespuglio.
J:pronta?
Annuì.
J:corri.
Iniziammo a correre finché non trovammo un nascondiglio perfetto: la nostra solita via buia dove nessuno sarebbe mai venuto a cercarci.
Scoppiammo a ridere entrambi.
Il suo sorriso perfetto, quanto mi era mancato.
La baciai. Non so nemmeno io il perché.
Credevo solo di averne bisogno.
Appena ci staccammo mi guardò.
A:e la ragazza in Canada?
Sorrisi.
J:ci hai creduto seriamente?
Sorrise e si buttò sulle mie labbra.
A:mi sei mancato molto, troppo.
Sorrisi ma poi mi allontanai.
J:dai ti porto a casa.
Lei annuì confusa.
A:questo cosa significa?
La guardai.
J:significa che non è più un addio ma un arrivederci.
Si voltò verso di me.
A:questo vuol dire che parti comunque? Justin i-io...
La fermai.
J:credo sia la cosa migliore.
A:non per noi Justin, resta. Ricominciamo tutto da capo.
La guardai.
J:no non posso.
Me ne andai.
La lasciai lì in mezzo alla strada con le lacrime che le solcavano le guance.

spazio autrice
weee ragazzuoli,
sono tornata con dei nuovi capitoli.
scusate per l'inattività mago avuto molto da fare nell'ultimo periodo.
love u,
💜💜💜
~G

𝒸𝑜𝓂𝑒 𝓊𝓃 𝒻𝓊𝓁𝓂𝒾𝓃𝑒 𝓈𝓊𝓁 𝓂𝒶𝓇𝑒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora