II capitolo

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POV's Ashley

Finalmente era arrivato quel giorno!
La gita di inizio anno prevedeva la visita di un museo con statue e opere artigianali dell'Antica Grecia, ma io sapevo già che la guida avrebbe parlato di mitologia tutto il tempo, ecco perché amavo queste giornate!
Fui una tra i primi ad entrare al museo, salutando allegramente la guida e aspettando con impazienza che entrassero anche tutti gli altri.
Alcuni minuti dopo la guida prese subito parola: «Benvenuti ragazzi, non è la prima volta che visitate questo museo, ma per voi ogni spiegazione di oggi sembrerà completamente nuova dato che l'hanno scorso la maggior parte di voi si sono addormentati. Per non parlare della ragazza che si faceva i selfie con le statue nude di Poseidone...» disse rivolgendo lo sguardo verso Alexia, che come ogni anno si stava facendo i selfie con le statue nude, quest'anno lo sfortunato era Apollo!
«Che c'è?» ci chiese sorridendo falsamente mentre teneva il cellulare nascosto dietro la schiena.
La guida scosse il capo lasciandosi sfuggire un sorrisetto, «Oggi inizieremo con Poseidone, uno degli dèi più potenti dell'Olimpo, nonché fratello di Ze...» la spiegazione della guida venne interrotta da un fastidioso suono, probabilmente un allarme.
Non mi sbagliavo, era proprio un allarme quello. Il museo venne evacuato.
Una volta giunta all'esterno cercai di avvistare Lena, che però sembrava essere scomparsa. Chiesi ad Alexia dove fosse la mia amica, e lei, dopo aver fatto un selfie con la statua di Eros, situata sopra la fontana, mi rispose dicendomi che Lena era in bagno, dentro il museo.
COOOSA?! Corsi subito all'interno della struttura senza farmi vedere e iniziai a urlare il suo nome. Non mi ci volle molto a trovarla, infatti dopo alcuni secondi, la vidi uscire allo scoperto come se niente fosse dal bagno delle ragazze. Roteai gli occhi, «Vieni, il museo è stato evacuato», le presi la mano e mi avvicinai all'uscita, ma la porta era chiusa.
«Che cos...?»
«Signorine!»
Mi girai di colpo e vidi che la voce apparteneva alla professoressa Sprite, e ciò mi rincuorò moltissimo.
«Professoressa! Sono felice di vederla!»
Vidi un ghigno abbastanza malvagio fare capolino sul suo volto,
«Professoressa...come facciamo ad usci...» non riuscì a finire la frase dato che la professoressa Sprite prese parola sfoggiando una voce cupa e profonda, come quella dei demoni all'interno dei film.
«Siete spacciate semidee!»
La schiena della signora Sprite sembrò aprirsi, e in pochi secondi la vidi spiegare due grandi ali simili a quelle dei pipistrelli, ma molto più grandi, le orecchie divennero appuntite come quelle degli elfi, la sua carnagione divenne verde e biforcuta, come quella di un rospo, iniziando ad emanare un odore sgradevole paragonabile a quello dei calzini di mio nonno dopo che li ha tenuti una settimana.
«Lena...»
«Si?»
«Corri» le diedi una leggera spinta per farla correre e io la seguì, entrammo nei bagni e ci chiudemmo dentro.
«Lena...Ashley...» ci chiamò diverse volte con la sua voce rauca ed inquietante, poi non sentimmo più nulla. Un silenzio inaspettato e ancora più inquietante della voce della nostra prof che a quanto pare era diventata letteralmente un mostro.
Si sentì bussare.
«Occupato» disse Lena che era intenta ad applicare un rossetto rosso fragola sulle sue carnose labbra, io la guardai come a dire "ma sei scema?!"
«Che c'è? Vuoi un po di rossetto anche tu?» non feci in tempo a risponderle poiché un essere mostruoso con una forza sovrumana aveva appena staccato la porta del bagno in cui eravamo nascoste.
«Oddio. Professoressa Sprite i trattamenti di bellezza non costano molto...» disse Lena come se la nostra prof di mostruoso avesse solo qualche ruga in più. Io presi d'istinto il braccio di Lena e con un calcio dritto nello stomaco del mostro lo scaraventai, o meglio la scaraventai, contro la parete dietro stante a lei, poi iniziai a correre trascinando Lena con me.

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