30.Siamo fatti dello stesso sangue

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Avevo deciso che sarei andata a cercare Jack, ma mia madre non mi faceva uscire di casa così inventai un piano:sarei andata a cercarlo di notte scappando dalla finestra.
Erano le nove e salii le scale dando la buonanotte a mamma. Aspettai un'oretta,il tempo che mia madre si addormentasse, poi radunai alcune cose:disinfettante,torcia e cerotti.Aprii la finestra, fuori tirava un venti freddo e i lampioni illuminavano la strada. Non c'era anima viva, guardai giù e sperai di non morire. Camminai attentamente sul tetto e poi feci un salto di circa due metri.
Jack abitava nel bosco molto lontano da casa mia. Volevo prendere la vespa ma poi ci ripensai,mia madre si sarebbe di sicuro svegliata,  così andai a piedi.
Camminai per un'ora e finalmente arrivai al bosco. Non c'erano ne un sentiero ne luci e a dire il vero avevo molta paura. Mi feci coraggio,accesi la torcia ed entrai nel bosco. Jack viveva da solo,non so perché, ma gli piaceva la solitudine. Quando arrivai alla casa vidi le luci accese,mi diressi verso la porta e notai che era aperta. Entrai sussurando "Jack?" .
Percorsi il soggiorno e altre stanze finché non arrivai in cucina dove vidi un liquido rosso sul pavimento.
Era sangue.
La paura penetrò nelle mie vene.Corsi al piano di sopra piangendo e gridando il suo nome, cercai ovunque ma non c'era nessuno.
Uscii dalla casa e notai altre macchie di sangue.
Le seguii fino a che il mio cuore smise di battere.
Jack era disteso a terra e una pozza di sangue gli colava dal petto. Aveva un coltello infilsato appena sotto il cuore, e sopra di lui c'era un uomo che rideva. Non riuscii a guardarlo in faccia,era coperto da un velo nero.
L'uomo mi notò e mi buttò a terra al fianco di Jack.

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