Capitolo 1

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Correva in una dimensione oscura, intorno a lui regnava solo il buio. D'ovunque andava, qualsiasi direzione prendeva, non cambiava niente intorno a lui. C'era solo il nulla.

Stava scappando. Ma, da cosa? O meglio, da chi?

Poi, davanti a lui una luce rossa iniziò a brillare. Kurapika si coprì gli occhi con una mano, per non rimanere accecato.

Che cos'era quella luce? Era lì, davanti a lui. Kurapika avvertì un senso di richiamo, oltre la luce rossa, che era uguale esattamente ai suoi occhi, quando diventavano scarlatti.

Kurapika tese una mano verso di essa , convinto che, molto probabilmente fosse la sua via per uscire da quell'oscurità. Ma qualcosa lo bloccò.

Guardò in basso, e vide che le sue gambe erano bloccate da dei fili. Poi si accorse che non erano semplici fili, ma era una ragnatela che lo teneva incollato a terra.

La luce scomparve, e intorno a lui, ritornò il buio. Ma non era solo, Kurapika si sentiva osservato.

Il pavimento tremò, Kurapika perse l'equilibrio e cadde a terra, e intanto un'enorme zampa pelosa si fermò al suo fianco destro, e a seguire un'altra al suo fianco sinistro. La creatura che era dinnanzi a lui era un enorme ragno, che lo guardava fisso con i suoi occhi neri.

Kurapika si sentì gelare il sangue nelle vene. Odiava i ragni, ma di fronte a quell'essere si sentiva impotente. Nonostante tutto, la creatura non attaccava, era come se stesse studiando il ragazzo, e quest'ultimo si domandò il perchè il ragno non lo aveva ancora ucciso.

Poi, si sentì un enorme boato. O meglio, era l'urlo di una creatura non umana.

Il ragno iniziò ad agitarsi, e di fronte ad esso apparve un'ombra molto più grande dell'aracnide. Delle fiamme nere circondarono la creatura, che appena queste lo toccarono, urlò di dolore. Kurapika era lì a guardare la scena, la sua attenzione, però, era rivolta alle fiamme nere. Sentiva che erano pericolose. Ne ebbe paura.

Il ragno davanti a lui continuava a dimenarsi, e ogni secondo che passava, sembrava accasciarsi sempre di più. Stava morendo.

E quando le fiamme avevano finito con l'aracnide, queste si avvicinarono a Kurapika, circondandolo ed imprigionandolo.

Preso da un'ansia terribile, dalla paura di non essere più libero, i suoi occhi cambiarono colore, da un tenue acqua marina a uno scarlatto brillante. Fu in quel momento che le fiamme strinsero la presa sul suo corpo e dal nulla apparve una mano che si dirigeva esattamente sul suo occhio destro.

Kurapika capì subito le intenzioni della mano. Ma nonostante tutto non riusciva a muoversi.

Per lui era la fine.

Ma appena le dita della mano si posarono sulle sue palpebre, spalancate, il suo occhio iniziò a brillare. E così, anche l'altro. Fino a che toccò proprio a Kurapika a brillare di luce.

Rossa come la luce che aveva visto prima.

Rossa come i suoi occhi scarlatti.

Rossa come il sangue intriso sui suoi vestiti e sui corpi delle persone a lui care.

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Kurapika si svegliò di scatto, grondante di sudore dalla testa ai piedi.

Si guardò attorno, e vide, con suo grande sollievo, che si trovava nel suo letto, a casa sua.

Si portò una mano alla fronte e si asciugò il sudore che iperlava la sua pelle.

<<Di nuovo, quel sogno.>> mormorò tra se.

Questa era la sesta volta in un mese, che faceva quel sogno. E la cosa non gli piaceva affatto.

Guardò l'orologio sul comodino che segnava le 03:00 di notte. Kurapika decise di alzarsi, e pensò che anche quella notte sarebbe rimasto sveglio.

Andò in cucina e si preparò una tazza di tè, per poi dirigersi in biblioteca e prendersi un libro che avrebbe letto fino al giungere del sole. 

Ormai era abituato a passare notti del genere, e tutto a causa di quel sogno. Però, c'era qualcosa che gli frullava per la testa: perchè era apparso di nuovo il ragno? E perchè intorno a lui i suoi amici erano morti?      

Era passato un anno dall'ultima volta che aveva visto il capo della Brigata Fantasma. Allora non lo aveva ucciso, ma attraverso il suo Nen era riuscito a impedirgli di usare i suoi poteri e lo aveva lasciato andare. Tutto per salvare i suoi amici, Gon e Killua. Non si era pentito della scelta che aveva fatto, oltretutto aveva fatto anche in modo che Kuroro, il nome del capo del Brigata, non potesse più mettersi in contatto con gli altri membri della brigata.

Kurapika non sapeva che fine aveva fatto l'uomo, ma qualcosa gli diceva che era ancora vivo.

Tra l'altro, si ricordò che ogni membro della brigata aveva un ragno tatuato sul proprio corpo, e l'aracnide era proprio il loro marchio. Dunque, nel suo sogno evidentemente, c'entrava la brigata. Ma perchè il ragno non aveva mostrato atti ostili contro di lui?

Poi c'erano quelle fiamme nere, la mano che lentamente prendeva i suoi occhi, la luce rossa e i corpi dei suoi amici, in fin di vita.

Ancora, Kurapika non comprendeva il significato di quel sogno.

Ciò che lo incuriosiva, però, era il "Ragno".

Forse, in futuro avrebbe di nuovo avuto a che fare con Kuroro?

Se era davvero così, questa volta, lo avrebbe ucciso sul serio, e lo stesso destino sarebbe toccato anche al resto della brigata.

In fondo, col tempo trascorso, Kurapika era diventato il miglior Blacklist Hunter, e non aveva mai, e poi mai, dimenticato la sua vendetta. Ancora ora, fremeva dalla voglia di eliminarli.

Doveva solo aspettare. E quando sarebbe arrivato il momento, sarà lui  vincere.

Al solo pensiero, i suoi occhi si tinsero di un rosso scarlatto, diventando la sola luce a regnare nel buio di quella stanza. 

Quando arriva la fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora