Capitolo 7

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Dopo essersi lavato e vestito, ed essersi assicurato di aver sigillato tutte le finestre di casa sua, Kurapika uscì e si diresse verso il luogo dell'incontro, così come era stato scritto sull'anonimo biglietto.

La pioggia continuava a scendere a dirotto, e questa volta aveva pensato di portarsi un ombrello appresso. Non odiava la pioggia, ma di certo non voleva tornare a casa - sempre se sarebbe tornato - bagnato fradicio e con una febbre da cavallo.                                         

Mentre camminava, tirò fuori dalla tasca del giacchetto il biglietto e lo lesse di nuovo.                 

"E se fosse una trappola?" pensò fermandosi sul posto. Dopo quello che era successo ieri in quel vicolo, non si fidava molto ad andare da solo. Forse avrebbe fatto bene ad avvertire Gon e Killua ... Oppure Leorio. "NO!" Scosse la testa. Non poteva metterli in mezzo alle sue faccende personali. Non voleva metterli di nuovo in pericolo per colpa sua. Quindi, anche questa volta, avrebbe fatto tutto da solo.

Riprese a camminare, mentre una folata di vento freddo lo spingeva, incitandogli di andare avanti. E così fece.                                 

Anche se fosse stata una trappola, sarebbe stato pronto a combattere il suo avversario, chiunque egli sia.

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Arrivò al parco, la pioggia aveva cessato di scendere, per ora.

Kurapika entrò, attraversando l'enorme cancello in ferro, ricamato con ornamenti floreali - anche questi del medesimo materiale - e seguendo il sentiero in mattone, si diresse al centro, dov'era situata la fontana.

Tuttavia per vedere se non era una trappola, si nascose dietro un albero e studiò lo spazio davanti a lui.             

Considerando che aveva piovuto, non c'era molta gente, se non qualche coppia di fidanzatini che si tenevano per mano, un gruppo di anziani che chiaccheravano amichevolmente, un uomo che portava a spasso il cane e ... una persona seduta sul muretto della fontana.           

Non sembrava esserci nulla di sospetto, ma Kurapika portò la sua attenzione sulla persona seduta sulla fontana. Dalla corporatura, sicuramente, era un uomo. Portava vestiti neri, cappuccio sulla testa compreso. In mano teneva un libro aperto, che molto probabilmente stava leggendo.          

A guardarlo, sembrava una persona normale, ma Kurapika sentiva che non era così.   

Allora, si avvicinò. Arrivato alla fontana, si mise seduto anche lui, non molto vicino a quell'anonimo tizio in nero.         

Per un pò il silenzio regnò tra i due, e Kurapika, anche se cercava di non darlo a vedere, cominciò un pò a innervosirsi.                   

<<E' da molto che non ci vediamo.>> disse l'uomo.

Kurapika riconobbe subito la voce ... Era lui! Kuroro!  

"No!" pensò Kurapika. I suoi occhi si tinsero di un rosso brillante.     

<<Attento. Non lo farei fossi in te.>> disse calmo Kuroro. <<Sono qui solo per parlare, non per combattere.>>                   

<<Certo, vallo a raccontare a chi non ti conosce!>> rispose Kurapika facendo apparire col nen sulla mano le sue catene.

<<Credimi, non mi dispiacerebbe combattere con te, ma in questo momento non mi sembra il caso. Non vorrai coinvolgere dei civili durante lo scontro, vero?>>            

Quando arriva la fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora