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Tutto era iniziato quasi per gioco, solo qualche spettacolo in webcam, qualche video, giusto quel poco che mi bastava a guadagnare i pochi spicci che mi servivano per uscire il sabato sera con gli amici.

Ma, ahimè, ben presto iniziarono ad arrivare le prime insistenti proposte d'incontro da parte di chi guardava i miei spettacoli e così, con le prime vere offerte, il mio da un giochino virtuale a luci rosse divenne un lavoro a tutti gli effetti. Avrei voluto essere più forte e riuscire a declinare tutte le richieste che ricevetti, per un periodo ce la feci anche ma poi, senza quasi che me ne rendessi conto, inizia a incontrare i primi clienti. Erano troppi soldi per tirarsi indietro, davvero troppi per chi non aveva mai avuti.

La mia prima volta da escort fu con un uomo stempiato sulla quarantina, avrebbe potuto essere mio padre ma quel tipo aveva accettato di sborsare una cifra assurda di soldi per avermi, in più rifilandogli la balla della mia presunta verginità riuscii anche a fargli alzare ulteriormente il prezzo.

Erano solo affari, nulla di più.

Da subito decisi che avrei incontrato i miei clienti solo a casa loro o eventualmente in albergo a loro spese, vivendo con i miei ogni altra opzione era fuori discussione. 

E così feci in quella mattina di fine marzo, mi recai a casa sua, con una scatola di preservativi a gonfiarmi la tasca del giubetto e la testa persa nell'immaginare tutti i soldi che di lì a poco avrei avuto nel portafogli.

Bussai a malapena che  l'uomo in boxer mi aprì la porta, ovviamente non mi aspettavo che avremmo speso il nostro tempo insieme chiacchierando come vecchi amici ma speravo che almeno mi avrebbe dato il tempo di ambientarmi. Non fu così.

Neanche inizia a togliermi il giubetto che subito lui si distese sul divano privandosi della biancheria intima, con la mano destra iniziò a stimolare l'organo che in pochi secondi divenne perfettamente eretto. 

Mi invitò prima a spogliarmi e poi a a continuare con la bocca quello che lui aveva solo iniziato. Nel suo invitò non ci fu né delicatezza né tanto meno esitazione, era un invito che suonava come l'ordine di chi stava riscuotendo il servizio per il quale aveva pagato in anticipo ed in effetti era proprio così. Così svuotai la mente, abbandonai i miei vestiti in terra e poi, inginocchiandomi davanti alla sua erezione, la lasciai entrare nella mia bocca.

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