-Pierrot-

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Ti chiudi in camera infuriata, triste ed offesa.
Il tuo gruppo di amici ti aveva appena fatto uno scherzo di pessimo gusto, e se fosse stato il primo di Aprile ti sarebbe anche sembrato divertente.
Ma oggi splendeva il sole ed era appena ricominciata la scuola, mancavano mesi a quell'odioso giorno.

Spegni il cellulare ricevendo troppe telefonate e messaggi da parte dei tuoi amici, imprechi contro di loro insultandoli per bene uno per uno.

'Cretini!'

Continua la tua infamata per una decina di minuti, sopratutto contro la mente di quello scherzo.

Ti avevano condotto in un'aula buia, della scuola, ed eri stata rinchiusa dentro. La luce non voleva accendersi e così ti eri arresa aspettando che ti venissero a tirare fuori.

Non era stare al buio, la tua paura più grande.
Così avevi pensato di sederti ed aspettare qualcuno, avevi trovato una sedia a tentoni sbattendo solo contro un mobile.

D'un tratto una fioca luce aveva illuminato il mobile contro cui eri finita pochi istanti prima, permettendoti di capire cosa ti aveva procurato male al polpaccio.

La luce si spostava misteriosamente, così senza pensarci molto l'avevi seguita fino ad arrivare difronte a qualcosa.

Sembrava il busto di un uomo, indossava uno smoking nero ed una cravatta rossa al collo.
Ti eri stupita, non capitava tutti i giorni che uno studente indossasse quel genere di abito.

Curiosa di sapere chi fosse avevi alzato lo sguardo, ma il volto della persona era nel buio.

-Chi sei?- Avevi domandato ricevendo come risposta semplicemente un mugolio cupo.

Delle mani ti afferrarono la vita, facendoti sobbalzare, scesero lentamente raggiungendo le tue cosce. Il tocco sicuro, della persona ancora nell'ignoto, ti fece rilassare.
Si stava insidiando lentamente con una delle due mani nell'interno coscia destro, facendoti trapelare un mugolio di piacere.

Percepisti le labbra della persona sfiorarti il collo, soffiò poco prima ti stringere la pelle tra i propri denti.
Gettasti la testa all'indietro lasciandoti travolgere dall'uomo, il quale non la smetteva di stringerti.

D'istinto avvicinasti il tuo bacino a quello della persona difronte a te, permettendoti di sentire il suo membro eretto.

Se non fosse stato per il bussare alla porta, avresti lasciato quello sconosciuto continuare.
Ti sentivi bene, nel buio di quella stanza al riparo da sguardi indagatori.

Eppure sapere chi fosse l'uomo ti rendeva curiosa, nonostante l'eccitazione di quegli attimi.

La porta si aprì permettendo a qualcun altro di entrare, la luce del corridoio ti fece distinguere due ragazzi e due ragazze.
Corrugasti le sopracciglia non riuscendo a distinguere i volti dei 'nuovi arrivati'.

La persona, che fino a qualche istante prima era incollata al tuo corpo, si era allontanata raggiungendo le tenebre di quella stanza.

La porta fu richiusa da una delle giovani, sentisti i passi farsi sempre più vicini a te, che terrorizzata, ti lasciasti stringere dagli sconosciuti in un piccolo cerchio.

La luce che ti aveva attratto fece la sua comparsa, la teneva in mano uno dei cinque e pensasti alla persona che era in stanza con te fin dal primo momento.
Illuminò il volto di tutti rivelando maschere inquietanti di Clown.

Avevi sgranato gli occhi per la paura coprendoteli con le mani, con la schiena ti eri appoggiata ad uno dei ragazzi senza accorgertene.
Quest'ultimo ti prese le mani spostandole dai tuoi occhi ed obbligandoti a guardare le maschere di tutti.

Eri impallidita dal terrore, avevi paura dei Clown. Ecco qual era stata la causa di quello scherzo, spaventarti.

Chiusa in camera tua ripensi allo scherzo ed alle facce di quei cinque una volta che avevi gridato dal terrore.
Avevano riacceso la luce togliendosi le maschere confezionate per l'occasione da uno di loro.

Uta, Itori, Nico, Roma e Furuta.
Quei cinque te l'avevano fatta per il semplice scopo di scoprire la tua paura.
Il piano era stato progettato dal 'capo' di quel gruppetto. Furuta, il ragazzo che trovavi interessante e carino, e che in quel momento era l'unico ad indossare uno smoking.

La colpa era un po' tua per aver ammesso che non ti spaventava nulla, nemmeno i Ghoul.
Così loro cinque riuscirono a scoprire il tuo punto debole, i Clown.

Nemmeno tu hai idea di come di siano riusciti, e Furuta non l'avrebbe mai confessato.
Sbuffi riaccendendo il cellulare, leggi un messaggio da parte dei cinque dove si scusavano per il loro scherzo.

Sospiri ancora infuriata, decidi poi di scrivere al gruppo con l'intento di farli sentire un po' in colpa.
Nessuno di loro aveva accennato alla persona chiusa fin dall'inizio dello scherzo in stanza con te e a quello che aveva fatto.

Ripensi ai cinque, le loro maschere, i loro atteggiamenti, il loro scherzo e a come erano vestiti.
Lo smoking l'aveva indossato solamente Furuta. Arrossisci violentemente coprendoti il volto con la mano destra.

Immediatamente scrivi ai tuoi amici, stanca di ricevere le loro scuse e avendo bisogno di risposte.

-Chi vi credete di essere?!- Chiedi in fretta dovendo correre al lavoro.

-I Pierrot.-

//Spero conosciate questo personaggio, fa parte di Tokyo Ghoul: re❤️

Ricordo che mi era stato richiesto un po' di tempo fa🤔

---> Scrivete qui il prossimo personaggio☕️\\

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 09, 2017 ⏰

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