Capitolo 7

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Ho chiesto al mio prof se mi poteva spostare da un altra parte dato che non volebvo piú stare vicino ad Alessandro ed il prof mi ha concesso il permesso.
Le prime tre ore di lezione passarono lentamente. Io e Alessandro non facevamo altro che guardarci. Non riuscivo a non guardarlo, adoro i suoi occhi azzurri che mi fanno rimancere paralizzata appena li vedo. Dopo ci fu l'intervallo e io scappai fuori dalla classe per andare in cortile in un posto tranquillo lontano da tutti. Mi sentivo morire dentro. Non ce la facevo piú. Volevo cge fosse solo un incubo. Per fortuna che oggi avevo danza. La peatici da quanfo ero piccola e la amo. Mi rilassa molto e mi toglie tutto lo stress che accumulavo nella giornata. Ero seduto dietro ad un muretto della scuola quando ad un certo punto a bloccare i miei pensieri è una figura davnti a me. Non c'è bisogno che mi alzi per vedere chi è.

Emma:"ti ho detto di lasciarmi in pace!"-la prima lacrima comincia a bagnarmi la guancia-
Alessandro:"non ti lascio in pace finché tu non mi ascolti!"

Mi rialzai e feci per andarmene ma Alessandro come aveva fatto questa mattina mi bloccò prendendomi per il polso.

Emma:"ti prego lasciami andare!"-le lacrime cominciarono a scendere piú velocemente.
Alessandro:"ti prego ascoltami!"-disse con un tono disperato-

Riuscì a liberarmi dalla sua presa ma lui mi prese per i fianchi, mi fece girare e mi strinse piú a sé.
Le nostre labbra erano ad un centimetro di distanza e a quel punto lui mi diede un bacio. Io ricambiai. Mi mancavano i suoi baci. Rimanemmo attacati per un'infinità di tempo ma poi mi staccai.

Emma:"scusa non dovevo farlo!"-mi liberai della presa e scappai via con le lacrime agli occhi.
Alessandro:"Emma aspetta!"

Anche se una parte di me lo voleva, una parte di me lo odiava per avermi fatto soffrire.

Quando tornai a casa i miei genitori non c'erano. Andai in cucina per andare a mangiare e attacato al frigo c'era un biglietto dove c'era scritto:

Cara Emma
Io e papà siamo dovuti partire per un viaggio di lavoro e saremo a casa tra due settimane. Per non sentirti solo pui invitare Angela a dormire. Ti abbiamo lasciato dei soldi in camera nostra sul comodino così se ti serve qualcosa puoi andare a comprarla. Un bacione

Mamma e papà

Fantastico passerò una settimana a casa da sola. Vedo che dentro al forno c'è la pizza così mangio quella.
Alle due comincio a preparami per andare a danza e alle 2 e 45 esco di casa. Dato che la scuola di danza è a venti minuti da casa mia decido di andare a piedi.

Quando arrivo alla scuola di danza vado negli spogliatoi e mi comincio a cambiare per poi andare nella sala da ballo.
Dopo tre ore di danza mi dirigo a casa.

Appena arrivo vado in camera mia e dato che sono le sei decido di prepararmi qualcosa per cena.

Dopo cena vaco in salotto a guardare un film in TV ma ad interrompere il mio film è il suono del campanello.

Din don, din din,din don

Emma:"arrivo!!!"

Apro la porta e mi paralizzo davanti a ciò che vedo...

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Spazio autrice:

Ma ciaooo!
Lo so che questo capitolo non è un granché...
A chi apre Emma la porta?
Perché rimane paralizzata?
Lo scoprirete continuando a leggere...

Un amore ritrovatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora