capitolo 39

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Chiamata tra madison e jack

Io: pronto?  

Jack: madison? Sei tu?

Sembrava sorpreso di sentirmi.

Io: si. Devo spiegarti anche io alcune cose, ma sai che non mi piace farlo per telefono. Quindi, se non disturbo, possiamo incontrarci a casa tua, oppure vieni tu da will, oppure a casa mia, oppure da Starbucks...

Jack: ehi..frena. tu non potresti mai disturbarmi, sei l'unica cosa a questo mondo che sopporto ormai...anzi, tu e nostro figlio.
Per il posto dove incontrarci... vieni tu da me, è il posto più vicino a casa di will di tutti quelli che tu hai proposto, e non volio che ti affatichi troppo.

Io: bene, eccone un'altro. Volete capirlo che sono incinta non malata?

Scoppiamo a ridere entrambi, ma il rumore di un singhiozzo mi fa fermare subito.

Io: jack? Tu stai piangendo?

Chiesi sorpresa. Aveva sempre fatto la parte di quello forte, e ora..

Jack: si. Non sai quanto mi manca questo. Ti ricordi? Prima non c'era giorno in cui non ci chiamassimo e ci mettessimo a parlare, ridere al telefono.

Sento uno sbuffo e mentalmente me lo immagino fare un sorriso malinconico al telefono.

Io: senti.. io vado, così dico a will di accompagnarmi in macchina e arrivo il prima possibile.

Jack: okay. Ma... prometti mi che verrai, ance per dirmi che sono un pezzo di merda. Ma ho bisogno di vederti.

Io: sto arrivando. Ci vediamo fra 10 minuti. Ciao jack.

Jack: ciao piccola mad.

Fine chiamata tra madison e jack.

Corro a dire a will di accompagnarmi da jack.

Prende le chiavi della macchina e ci incamminiamo verso il garage.

Will: Maddi. Non sei arrabbiata vero?
Io: forse un po', ma non più di tanto.
Will: okay

Mette in moto la macchina e nel giro di 5 minuti arriviamo a casa di jack.

Suono al campanello e mi viene ad aprire jack.

Io: ciao.
Jack non mi saluta. Mi abbraccia di slancio, senza troppi giri di parole.

Jack: dio. Scusa. Ti ho fatto male?
Io: no. No. Mi ha fatto piacere.
Jack: ma tu..tu avevi..
Io: allora... se mi fai entrare ti spiego tutto.
Jack: okay. Si. Scusa... entra.
Io: ehi.. calmo. Non ti voglio mica mangiare.
Jack: io.. ho paura di sbagliare tutto, ancora. E di farti andare via, per sempre.
Io: non me ne andrò. Non sta volta. Non ora che abbiamo un motivo valido per restare... a meno che tu, a meno che tu non mi chieda di andarmene.
Jack: allora credo proprio che dovrai restare.

Sorrido.

Io: allora... dammi la mano.
Jack: cosa?
Io: ti fidi di me?
Jack: si.
Io: allora dammi la mano.

Si avvicinò a me e mi tese la mano
La presi e la avvicinai alla pancia, nel punto in cui era un po' più gonfia.

Io: allora... caro bimbo, o bimba. Voglio presentarti il tuo papà.
Jack: oh dio. Non sai quanto ho desiderato questo momento. A volte pensavo che mi sarei perso tutto...
Vieni.

Indicò le sue gambe e io mi ci sedetti subito. Gli circondai il collo con le braccia e inspirai il suo odore. Mi era mancato così tanto.

Io: prima ho detto quelle cose, a casa mia, per difendermi. Avevo paura che mi dicessi che non mi amavi più,  che non ero mai stata nulla per te. In questi due mesi non ho fatto altro che pensarti. Chiedilo a nash. Credeva che stessi diventando pazza.
Non dormivo, mangiavo solo per il bambino...ero diventata uno zombie. Ti amo. E questo non cambierà mai.

Jack mi guardò intensamente per un po' facendo passare lo sguardo dai miei occhi alle mie labbra, e poi mi baciò, e non ci fu più nulla da spiegare.

Jack: ehi. Piccola. Ascoltami...
Vorrei stare qui a baciarti per sempre, ma ho delle cose da precisare.
Non potremmo tornare insieme pubblicamente, perché ho fatto questo per mettere in galera quella troia, e non smetterò di farlo ora. Mezza confessione già l'ho ottenuta, mi manca la confessione sull'incidente, dopo quella torneremo insieme, per sempre. Durante questo periodo verrò io a trovarti quando posso. Okay?
Io: non sono al settimo cielo, ma so che lo stai facendo per me, quindi è okay.
Jack: no.
Io: no cosa?
Jack: non lo sto facendo per te... lo sto facendo per voi. Per noi. E per la famiglia che saremo. Perché ci riusciremo ok?
Io: si. Ce la farai. Io credo in te...e ti amo.
Jack: okay. Fra... circa mezz'ora bella tornerà, e non saprò spiegarle perché ti sto appiccicata...
Io: mhmh....
E ci baciamo.
Stiamo così per circa dieci minuti. A baciarci, a parlare... e alla fine lui si inginocchia davanti a me, mi bacia la pancia
Jack: piccoletto, o piccoletta, ora devo riaccompagnarvi a casa, ma appena il papà può torna. Capito?
Non dare troppo fastidio alla mamma, posso farlo solo io quello.

Rido.

Ci alziamo, e poi mi ricordo che ero venuta anche per dirgli un'altra cosa.

Io: jack, il prossimo mese sapremmo di che sesso è. Vuoi venire con me?
Jack: se avrò finito con bella non mi stancherò più da voi neanche se mi offrissero il mondo, se non avrò ancora finito con lei... non lo so, non posso prometterti nulla. Non voglio darti false speranze dicendoti che ci sarò, non sarebbe giusto, ma mi piacerebbe molto venire con te. Se non mi vedrai arrivare ti chiedo solo un favore. Mandami le foto, e fammi sapere tutto quello che ti diranno.
Io: okay.

Saliamo in macchina, e so già che quando tornerò a casa perderò una parte della felicità che ho ora, ma per ora devo accontentarmi, dobbiamo farli tutti dei sacrifici.

Mentre mette la mano sul cambio gli ci poggio sopra la mia, lui intreccia le sue dita alle mie e se le porta alle labbra.
Dovrò farmi bastare questo per un bel po', penso mentre ci avviamo verso casa mia.

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