Capitolo 2

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Dopo aver versato giusto due goccioline, Marianne tornò a casa.
Appena girato il pomello, fu scaraventata dentro la casa e trascinata per le braccia dalle sorellastre.
<<Lavami i vestiti!! >>
<<Prepara la cena!! >>
<<Dai la cera ai pavimenti!! >>
<<RIORDINA LE NOSTRE CAMERE!! >>
sbraitavano Claire e Roxanne.
La povera fanciulla puliva, stirava, lavava e ordinava, ma in cambio riceveva solo cattiverie, derisioni, umiliazioni, da parte di chi avrebbe dovuto amarla e accudirla.
Si sedette davanti al camino per raccogliere i suoi vecchi abiti, stracci impolverati, e rimuoverli dalla cenere.
Le due sorelle si divertivano a farla lavorare tutto il giorno e a vederla soffrire.
Ripiegò un abito. Poi un altro.
Li portò tutti fuori e li mise nella catinella piena d'acqua saponata e li pulì uno ad uno.
Mentre lavorava era solita cantare, e oggi c'era un magnifico sole sotto il quale, Marianne cantava meravigliosamente.
Il suo canto attirò due uccellini spinti ad aiutare la ragazza, appendendo gli abiti sul filo attaccapanni vicino alla catinella.
Questi si misero a cantare con la fanciulla, attaccando un motivetto adorabile.
Intanto, la giovane udì le sorelle ridere.
<<MAAAARIIIIIII... >>
diceva la bionda, mentre la rossa rideva malinziosamente sotto i baffi.
<<Mh...? >> mugugno la ragazza smettendo di cantare, voltandosi verso il viso di Claire affacciato ad una finestra dei piani superiori.
<<PULISCI IL CORTILE!! >>
urlò lei, rovesciando un bacinella piena zeppa di cenere e scarti di cibo per terra, di cui gran parte finì addosso alla povera Marianne.
Ella fece come ordinato e subito dopo si recò nel bosco.
Non era molto distante e si portò una bacinella, un asciugamano e del sapone.
Poco più in avanti rispetto al ciliegio della madre c'era un lago che nasceva da una cascata.
Lì si lavava e giocava sempre Marianne.
Dopo una rinfrescata ed essersi pulita tutta la cenere, si tuffò nel lago ad osservare i pesci e le piante marine.
Ritornando in superficie, rimase a galla con lo sguardo che fissava le fronde degli alberi e gli uccelli di passaggio.
Si alzò e si mise intorno al corpo bagnato l'asciugamano.
Con la bacinella contenente la boccetta di sapone e i vestiti sporchi, si riavviò verso la strada di casa.
Mentre andava, sentiva fei rametti rompersi e cespugli muoversi, e non poteva essere lei, visto che camminava sul sentiero ciottoloso.
Si girò più e più volte.
Poi si mise a correre, guardando solo indietro e mai davanti.
D'un tratto andò a sbattere contro qualcosa.
Si ritrovò a terra, con le gambe spalancate, il contenuto della bacinella tutto sparso e l'asciugamano sceso quasi al di sotto del petto.
Massaggiandosi la nuca, la ragazza alzò lo sguardo e vide una mano.
Continuò ad alzare lo sguardo finché non i suoi occhi azzurri si scontrarono con due verdi come lo smeraldo.
Era un ragazzo alto, dai capelli dorati, con qualche ciocca ribelle.
Sorrideva, forse perché era un sorriso da scuse o forse perché era davanti ad una ragazza semi-nuda...
Marianne rimase impalata, ad osservare quel bel ragazzo di fronte a lei, mentre di tanto in tanto diceva sillabe prive di senso.
Era già rossa in viso, ma appena si ricordò di non indossare nulla oltre ad uno straccio impregnato di acqua (e adesso anche fango) che le stava scendendo giusto quanto bastava per aprire il suo corpo nudo di fronte ad un totale sconosciuto.
Arrossì di colpo, ancora più di prima.
Si coprì il volto con le mani e cercò di raccogliere le sue cose, quando la mano del ragazzo si posò su quella della fanciulla.
<<Andrée>> si presentò gentilmente, il che fece impazzire il cuore di Marianne.
<<Marianne, piacere>> rispose lei.
Non si era mai comportata così.
Era diventata la timidezza che ti fa balbettare tutto il tempo.
<<Sei tutta sporca, vuoi dei vestiti? >>
ma prima che quella potesse rispondere, lui le portò un abito bianco, semplice ma anche molto bello.
Aveva il corpetto stretto legato da un fiocco laterale che lo divideva dalla ampia gonna che giungeva a metà delle ginocchia e che si librava nell'aria quando lei volteggiava.
<<G-Grazie, Adrien>>
e lo salutò, correndo verso casa.
Lo indossò tutto il giorno.
Quando passò davanti a Claire, questa esclamò
<<Hey Mari, dove hai preso quel vestito super adorabile?! >>
<<L'ho...comprato al mercato>>
s'inventò. Non avrebbe mai rivelato a nessuno che aveva incontrato un ragazzo.
<<Non è che me lo regaleresti?
Un abito così raffinato non si accoppia bene con una poverella come te! >> aggiunse quella smorfiosetta.
Marianne stava per ribattere quando
<<OH! CLAIRE! NON VORRAI MICA INDOSSARE UN ABITO INDOSSATO DA LEI!? E TU SIGNORINA! NON PENSI DI AVER BUTTATO ALL'ARIA QUEI SOLDI?? DI SICURO LA TUA BRUTTA IMMAGINE ROVINERÀ QUEL BEL VESTITINO!! OH, COMUNQUE...
SCORDATELO CLAIRE! NON INDOSSERAI MAI COSE ROVINATE DA GENTE COME LEI, TI COMPRERÒ ABITI MOLTO PIÙ BELLI DI QUELLI DI MARIANNE. A PROPOSITO, MARIANNE!! VAI A VENDERE TUTTO L'ANTIQUARIATO, COSÌ POSSO RIFARE L'ARREDAMENTO DI QUESTO ORRIBILE POSTACCIO... ADDIO, BRUTTI MOBILI DECREPITI! >>
disse la matrigna.
La ragazza stava per chiamare gli acquirenti interessati alla vendita di mobili e di antiquariato, quando qualcuno bussò alla porta, accompagnato da un rullo di tamburi e una eccheggio di trombe e tromboni.

Cendrillon || Miraculous LadybugDove le storie prendono vita. Scoprilo ora