Capitolo 7

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I primi raggi del sole filtravano dalla piccola finestra della soffitta, i quali, posandosi sulla morbida guancia dell ragazza, la svegliarono.
Lei aprì dolcemente gli occhi e si stirò le braccia emettendo un mugolio.
Si mise il vestito bianco di Andrée e uscì, portandosi dietro una borsetta dove nascondere Tikki.
Le piaceva la sua compagnia.
Era presto, una brezza leggera soffiava a Parigi, scompigliando un po' i capelli della corvina.
Questa camminò fino ad arrivare alla spiaggia bianca che aveva una meravigliosa vista sul mare.
Dato che si era alzata di buon mattino, Marianne poteva assaporare l'odore del mare con un alba che pian piano si sarebbe trasformata in un bel sole splendente.
Si sedette sulla candida sabbia e s'immerse nei suoi pensieri.
Eppure... Mi sembra di averlo già visto questo principe, anche se non so quasi nulla su di lui e sulla sua vita.
Stasera smettiamo di parlare di me, voglio sentire un po' cos'ha da dire...
Rifletté la fanciulla in silenzio, sistemandosi un ciocca dietro l'orecchio, mettendo allo scoperto l'orecchino nero e lucido.
<<Begli orecchini! >>
disse qualcuno facendole i complimenti.
Marianne si voltò di scatto e vide Andrée, per la prima volta coi capelli scompigliati e la camicia aperta, lasciando intravedere il suo petto muscoloso.
La ragazza arrossì violentemente e lo salutò.
Fece lo stesso lui, e si sedette di fianco a lei.
<<Ayline vero? >>
<<Hm? S-sì. Me li ha regalati lei.>>
amisse lei.
Lui le accarezzò la guancia.
Lei, ovviamente, arrossì per il contatto talmente ravvicinato.
<<Senti, ti va di fare una passeggiatina con me??>> chiese leggermente imbarazzato il biondo.
La corvina era sorpresa ma accettò comunque con un grande sorriso.
Camminavano sulla sabbia bianca, proprio sulla sponda, dove di tanto in tanto i loro piedi venivano bagnati dall'acqua che raggiungeva la riva.
Marianne guardava in basso, quando sentì qualcosa prenderle la mano.
Era caldo. E morbido.
Alzò lo sguardo e vide Andrée che le sorrideva con i suoi occhi verdi e magnetici e le dita del biondo s'intrecciavano con quelle della corvina.
Con gli occhi, il ragazzo le disse di guardare il mare.
Lei si voltò in direzione dell'acqua e vide, il mare dipinto di mille colori, con l'alba dietro.
<<Che bello!! >>
esclamò lei.
Poi, ricordandosi che il ragazzo la teneva per mano, le sue guance divamparono e lei sprofondò nell'imbarazzo...
Mentre i piedi sprofondavano nella sabbia ora molliccia, l'acqua accarezzava i piedi nudi dei ragazzi, per poi lasciarli e tornare indietro.
La sponda si estendeva e rigirava, e probabilmente di quello che vi ho detto, non avete capito una cicca.
Comunque, lasciando perdere i disagi di noi narratori, continuo la storia...
Il venticello soffiava leggermente adesso, facendo fermare per qualche secondo i loro capelli e i loro sguardi.
Si guardavano negli occhi.
Lei si perse nei suoi.
Lui in quei suoi occhi azzurri.
Lui sorrideva, lei era leggermente stranita dalla situazione.
Le batteva forte il cuore.
Le stava per uscire dal petto.
Aveva le mani sudate nonostante non facesse così caldo a quell'ora e stringeva ancora la calda e asciutta mano del biondo.
Non sapeva come reagire.
Poi però il ragazzo le chiese.
<<T-Ti va di fare una passeggiata con me? >> balbetto lievemente rosso in viso.
Con un grande sorriso di risposta i due s'incamminarono per chissà dove.
Lui la portò "nel suo posto speciale ".
Era un bosco. Un bosco del tutto normale, con alberi fitti, odore di selvaggina e rumoreggiare continuo di foglie secche schiacciate.
<<D-d-dove mi porti Andrèe?? >>
chiese d'un tratto la corvina.
Lui si voltò e le sorrise con aria scherzosa.
<<...sarà una sorpresa! >>
finì il biondo.
Si fermarono davanti a un grebuglio di liane e rampicanti.
<<Andrée?? >> chiese la fanciulla ancora più confusa e perplessa.
Mi ha portato davanti a un paio di rampicanti?!
Andrée spostò le liane e Marianne intravide uno specchio.
Il biondo lo spinse con la mano in maniera laterale, per permettere alla compagna il mondo nascosto dietro il vetro.
Si creò una fessura tra lo specchio e il muretto di cinta, muschioso e pieno di crepe, fiori e vari.
I due entrarono e dopo aver chiuso il passaggio, il biondo affiancò la corvina e aggiunse.
<<Benvenuta nel mio posto speciale>>
sottolineando la parola speciale, il che fece ridere la ragazza.
Mentre camminavano tra i prati di boccioli e fiori, Marianne si divertiva a giocare con i scoiattoli e gli uccellini lì intorno.
Andrée invece la osservava in silenzio. Le piaceva. Quando la sua amica sorrideva, rideva, faceva le smorfie.
Era carina in qualsiasi momento.
E avrebbe voluto averla al suo fianco sempre, incurante di cosa accadeva al mondo.
Voleva abbracciarla, baciarla e non lasciarla mai più per paura che lei potesse allontanarsi.
Ma anche i principi non possono ottenere tutto.
E quel tutto si chiama amore.
Proprio così.
Andrée era il principe di Parigi, e aveva incontrato la persona più dolce, simpatica e soprattutto affascinante mai conosciuta prima d'ora.
Voleva stringerla al suo petto, sentire la sue labbra sulle proprie e far scivolare le proprie mani sulla sua schiena, sentire la morbidezza della sua pelle, sentire lei.
Sì insomma quelle cose li.
Ma, forse, sarebbe rimasta solo un amica.
Inoltre, lui era un principe, lei una popolana.
Non avrebbero mai potuto far finta di niente.
Sarebbe scoppiato un tripudio.
Quindi si limitò a vederla sorridere circondata da animali e sorridere a sua volta, concludendosi in una risata, vedendo la ragazza coi capelli scompigliati, dove sembra si siano trovati una nuova casetta gli uccellini. <<Adri!! Non ridere!! >> finse il broncio lei.
<<...Scusa... Non.. Ce la... Faccio...!! >>
cercava di giustificarsi tra le risate.
Gli lacrimavano gli occhi dal ridere.
Poi la prese per un braccio e le fece cenno di seguirlo.
Arrivarono davanti ad un albero.
Sulla cima c'era una casa.
I due entrarono e Marianne rimase sconvolta per il ricco arredamento, che di solito non è da una classica casa sull'albero.
Il biondo rovistò tra gli scaffali e i cassetti e dopo aver trovato ciò che cercava.
La invitò a sedersi sulla sedia davanti allo specchio e lui cominciò a pettinarle i capelli.
Da quel gesto talmente carino e dolce, la ragazza si sentì davvero in imbarazzo, ma anche protetta e al sicuro tra le braccia di quel ragazzo.
Mentre le spazzolava i capelli, Andrée le domandò interrompendo l'imbarazzante silenzio
<<Ti ho sentita cantare l'altro giorno. Ti va di farmi sentire qualcosa? >>.
Non era molto sicura di voler fargli sentire la sua voce, m accettò.
Dopo averla ascoltata, lui rimase ammaliato, quasi incantato dalla sua magnifica voce e le fece tanti di quei complimenti che lei si voltò per dargli un bacio a stampo sulla guancia per ringraziarlo.
Si era fatto tardi e Marianne doveva andare a prepararsi per il ballo.
Stava per uscire dalla casetta quando si sentì tirare per il braccio.
Si voltò di scatto e vide Andrée che voltava lo sguardi altrove con imbarazzo.
Poi con determinazione fece incontrare le sue labbra con quelle della corvina, creando un'atmosfera soave.
La ragazza contraccambiò chiudendo gli occhi e accarezzando i capelli dorati dietro la nuca, anche se era molto stupita.
Il ragazzo la portò più vicina a sè e sentì il suo morbido corpo sul suo.
Combaciavano perfettamente.
Le mise le braccia sulla schiena e iniziò a muoverle, mentre il bacio focoso si faceva sempre più appassionato.
Poco dopo si staccarono col respiro affannato ma sorridenti. Entrambi compiaciuti e consapevoli di cosa stavano facendo.
<<Tieni>> e il biondo le diede un cofanetto nero di pelle.
<<Grazie>> e sorrise.
Prima di andarsene, il giovane aggiunse
<<Rivediamoci qualche volta! >>
<<Se mi bacerai tutte le volte sii certo che verrò tutti i giorni>> rispose lei con aria divertita.
I due si salutarono con un secondo bacio rapido ma dolce e Marianne si diresse verso casa.
La giornata non era ancora finita.
Era arrivato il turno di Chat.

Cendrillon || Miraculous LadybugDove le storie prendono vita. Scoprilo ora