L'inizio di un nuovo "Volpa"

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Rimasi solo. Completamente solo. Non avendo più Marco e Alessandro nella mia vita, mi sentii solo. Avevo sempre Bobo come al solito, ma non era la stessa cosa. Io ero abitutato ormai a fumare, bere e altre cazzate simili. E Bobo non era così. Bobo è un ragazzo per bene, educato, forse ha qualche problema a livello grammaticale, ma anche io, parlo sgrammaticato. E nel 7 Marzo, come dissi nel capitolo precedente, del 2014, per me iniziò un nuovo capitolo della mia vita. Iniziai la mia giornata, svegliandomi presto, verso le 7:30. Mio padre, come al solito, si sveglia, si lava i capelli, si veste, fa colazione, ed esce per andare al lavoro. Se volevo stare con qualcuno, l'unico che mi era stato concesso il permesso di vedere, era Poly, mio cugino, più grande di me di un anno, dovevo andarci con papà. Con lui ci sono cresciuto, solo che quando si trasferì alla scuola a Genzano, io rimasi a Lanuvio, e facendo io le mie amicizie, e lui le sue, ci vedevamo, ma non tanto spesso. Così alle 8:15 eccoci in macchina.
Papà guida come al solito.
Scende verso la stazione.
Fa la rotatoria.
E bum, eccomi qui sotto.
-"mandami il messaggio quando stai su"- Disse mio padre.
-"Vabbene"- Risposi molto educato.
Uscii dalla macchina, gli augurai buon lavoro, e mi preparai per salire.
Una scalinata da 5 gradini, giro a destra, 3 gradini, per poi finire con gli 8 gradini che mi portano direttamente davanti il portone, color nero lucido. A sinistra ci sono i citofoni, e Poly abita al primo piano. Suono il citofono. Mi aprono il portone direttamente, senza chiedere chi fossi. Forse sapevano che ero io, visto che alle 8:20 di mattina, non poteva essere chiunque. Salgo le scale che mi portano al primo piano, e mi dirigo verso la porta di casa. La porta era socchiusa, quindi la spinsi ed entrai.
-"Ciaoo"- Dissi, appena varcai l'uscio. Detto ciò accompagnai la porta e la chiusi.
-"Ciao ale"- rispose Poly, che si trovava seduto in cucina sulla sedia.
Stava facendo colazione, ciò mi portò a pensare che si fosse svegliato da poco.
-"Che dici ale?"-
-"Ma niente di che"- mi rispose mentre sorseggiava una tazza di thè.
-"Te invece?"- Aggiunse.
-"tutto quello che ti dovrei dire, già lo sai. Sono in punizione per 2 mesi"- Risposi
-"Almeno ho il tempo per riposarmi"- Aggiunsi ridendo. Non sono mai stato una persona che vede il lato negativo delle cose, anzi, prendo sempre tutto con il sorriso. Penso che ogni minuto passato ad essere tristi, sia un minuto sprecato. Perchè c'è sempre un lato positivo in tutto. Secondo il mio parere.
Poly rise. Aveva colto il mio sarcasmo.
-"Oggi pomeriggio usciamo?"- Mi domandò.
Rimasi in silenzio qualche secondo. Presi il telefono. Accesi lo schermo, guardai l'orario. Poi risposi:
-"Devo sentire papà, ma non penso"-
Poly rispose immediatamente:
-"tranquillo, tanto non mi sento neanche tanto bene, quindi non ci sono problemi a restare a casa"
Poly ha un problema alla pancia, da quando è nato. Ancora adesso gira medici, gastroenterologi, ma niente.
Allora decidemmo di restare a casa.
La giornata passò. Risi e mi divertii come non mai. Così fu il giorno dopo, e il giorno dopo, e il giorno dopo...
Fino a che non mi venne in mente l'idea di fare qualcosa di stupefacente. Decisi di far conoscere Bobo a Poly in modo di diventare un gruppo da 3 e passare le giornate insieme. E così fu, infatti anche ora siamo ottimi amici.
Ah, ma aspettate, io ho saltato un capitolo importante della mia vita. Mettiamo una parentesi alla fine di questo capitolo.


Il giorno più brutto della mia vita vi racconterò...

Un ragazzo come meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora