Il mio punto di vista

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Si, di cavolate ne ho fatte molte. Ma di ciò che ho fatto, non me ne pento minimamente. La mia vita, non potrei desiderarla meglio di così. Ho un gruppo, nel quale sono presenti i miei migliori amici. I loro nomi sono Matteo, Tommaso, Sveva, Francesco (che è rimasto nonostante tutto) e Andrea. Matteo è un tipo veramente buffo e divertente.
L'ho conosciuto grazie ad Alessandro, ma non lo stesso del motorino. Questo Alessandro in questione è mio cugino, praticamente mio fratello. Sono cresciuto con lui. Il suo soprannome è Poly, anche se ne ha avuti talmente tanti che potresti sbizzarrirti per chiamarlo.
Matteo, per noi Tolaxx, è alto. Indossa un paio di occhiali neri della Giorgio Armani, ma solo in orario scolastico, anche se quando l'ho conosciuto, li aveva sempre con lui.
Tommaso, per noi Thor, non so sinceramente se descriverlo alto o meno. Diciamo che è nella norma. Ha la barba ed è bello robusto. Ha sempre una battuta pronta per farti sorridere, ed ha un carattere sconvolgente. È una persona molto particolare, ancora non posso dire di conoscerlo a pieno, ha sempre quel lato un po' misterioso che mi incuriosisce tantissimo. Se tiene ad una persona, sarebbe pronto a tutto per risolverle i problemi. Alla fine del discorso, un amico da non lasciarsi scappare.
Sveva, per me Svevotta, posso tranquillamente definirla la mia migliore amica. L'ho conosciuta solamente 6 mesi fa, ma già gli voglio bene come se la conoscessi da una vita. Ha i capelli lunghi, castani con lo shatush di colore blu. Indossa anche lei, un paio di occhiali neri, ma la marca mi è ancora sconosciuta. Lei è venuta nella nostra classe, perchè in quella di prima non si trovava molto bene. Il primo giorno di scuola, non me lo sarei mai aspettato di vederla in classe nostra. Perchè nel mese di febbraio dell'anno precedente, la nostra professoressa di religione, la professoressa Galli, ci ha annunciato il suo arrivo nella nostra classe, ma naturalmente, non vedendola arrivare, pensammo subito che avesse cambiato classe, dato che eravamo 17 maschi. E invece era li, seduta al secondo banco, in una fila da 4, accanto alle finestre che affacciano nel parcheggio della scuola. Se ne stava dasola e in silenzio, a disegnare e scrivere. Già dalla maglia che indossava, immaginai che la sua musica preferita fosse il rock. La maglia in questione, è nera a maniche corte e stampato in giallo, messo in bella vista, il logo dei Nirvana (che è un gruppo rock). Del resto, indossava un paio di jeans strappati e portava delle scarpe converse, nere e scritte ,nella parte bianca della punta, con un pennarello nero. Sopra quelle scarpe, c'erano nomi e loghi di altre band di genere rock. Potevo riconoscerne i Nirvana, i Linkin Park e gli Arctic Monkeys. Ero esattamente 1 banco dietro, nella fila al centro della classe, di distanza da lei. Ero accanto a Tolaxx, su un banco che noi definivamo "vomitato" perchè tutto macchiato di verde a chiazze. Mi sentivo in dovere di doverla conoscere, per farla ambientare più velocemente all'interno della classe. Quindi decisi con Tolaxx, il giorno dopo, di metterci al banco dietro al suo. Tolaxx accettò e il 16 settembre ci sedemmo lì. Esteticamente posso sembrare una persona molto socievole e aperta, ma la realtà è che sono molto timido, ed ho paura a relazionarmi con persone che non ho mai visto. Poi, una femmina in mezzo a 17 maschi, praticamente era una guerra per chi ci provasse prima. Ma non fu così, perchè io sono fidanzato, ormai da un anno, e sono stato l'unico all'interno della classe, ad aver avuto il coraggio di farci amicizia. Quel giorno provai con qualche approccio "disinvolto", facendo ad esempio finta di parlare con Tolaxx, delle sue scarpe scritte. Ma non funzionò. Il 17 settembre, stessa storia, l'unico che gli chiesse qualcosa, fu Izzi, il nostro rappresentante di classe, che gli chiese il numero per aggiungerla al gruppo di classe. Ma il 18 settembre, quest'angoscia finì. Quel giorno avemmo la prima lezione di educazione fisica. Il professore ci disse di andare a sederci al muro per poter fare conoscenza con noi. Io, avendo notato che Sveva tendeva a isolarsi perchè non conosceva nessuno, capii che si sarebbe messa alla fine della lunga fila che si era creata in fondo al muro della palestra. Così fu, e nello spazio di distanza che c'era tra lei e il resto della classe, mi ci misi io. Mi giro, la guardo, lei mi fissa per un secondo e poi rigira lo sguardo. Pensai fosse timida o imbarazzata, quindi decisi di lasciare perdere l'approccio diretto, anche perchè anche io ero tremendamente timido. Il professore chiese:
-"siete di velletri?"- con un sorriso apparente.
-"no siamo quasi tutti di cecchina e genzano"- rispose De Angelis, ridendo.
-"Chi è di velletri?"- chiese allora il professore.
Alzarono la mano Battagliero, Izzi e Sveva stessa.
Poi continuò:
-"Chi è di Genzano?"-
Alzarono la mano 1/3 delle persone presenti.
-"e chi è di Cecchina?"- concluse il professore.
Il restante gruppo della classe, alzò la mano.
-"Bene, molto bene"- disse soddisfatto il professore.
Io abito a Lanuvio, un paesino vicino Genzano. Non avendo sentito il mio paese dissi:
-"Professore, e chi è di Lanuvio invece?"-
Il professore non mi ascoltò e continuò a parlare.
Tra me e me, pensai fosse il momento di provare a fare ciò che faccio meglio... ovvero far ridere. Allora mi girai verso Sveva e gli dissi:
-"Che assurdità, noi poveri lanuvini scordati da tutti"-
Sveva si mise a ridere. Ebbe afferrato la battuta. Mi sentivo soddisfatto. Poi  sorridendo mi chiese: -"Ma perchè, chi è di Lanuvio qui dentro?"-
Io le risposi sorridendo:
-"ce sto io, e quel deficiente laggiù con la maglia della lazio"- e mentre dissi queste parole, con il dito, indicai Tolaxx, che più lontano da dove mi trovavo io, accenna un sorrisetto e saluta. Da li incominciammo a parlare e finita l'ora di educazione fisica, gli feci fare conoscenza con Tolaxx e Thor. Presa un po' di confidenza con qualcuno, sembrava più sicura di se. E continuò piano piano a conoscere tutta la classe.
Sono proprio contento di averla conosciuta. Tolaxx continua a pensare che tra me e lei c'è una storia di "Alta Infedeltà" che è una serie televisiva, dove si parla di storie in cui il marito, o la moglie, avevano l'amante. Ciò è buffo e mi fa ridere, anche se a volte mi da un po' di fastidio.
Perchè intitolare questo "capitolo" "il mio punto di vista"?
Perchè voi avete seguito questa storia in prima persona, ovvero come l'ho vissuta io. Ora provate ad immaginare di averla vista da un'altra persona. Io non ero uno che voleva conoscerla per farla ambientare, magari potevo essere una persona che voleva provarci, o magari volevo parlarci tanto perchè avevo fatto una scommessa con gli amici. Ma invece la verità è un'altra. Il vostro punto di vista è una delle cose fondamentali che possedete, non permettete mai a qualcuno di modificarlo. E non fatevi influenzare dagli altri punti di vista. Chiudiamo questa parentesi e.. dove ero rimasto con la storia?

Un ragazzo come meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora