«Porca troia che mangiata» Disse Simon appena seduto in macchina strofinandosi la pancia.
«Davvero...» Dissi prendendo un altro sorso di birra. Non riesco ancora a riprendermi dai ricordi di prima, e purtroppo ce ne sono una miriade così.
«Dai basta. Ora ci divertiamo.» Disse guardandomi col suo solito sorrisino da badboy, per poi accendere la macchina e partire a massima velocità.
Senza nessun motivo cominciai a ridere.«Ooooh, così ti voglio.» Disse per poi andare ancora più veloce.
Dopo pochi minuti arrivammo in un parco enorme e raggingemmo il prato dietro una piccola collinetta e ci mettemo a rollarne un'altra.
«Ti prego facciamo veloce, fa troppo freddo sta sera.» Dissi cercando di riscaldarmi le mani.
Boom altro ricordo.
Flashback
«Fa presto mi fa freddo.» Dissi facendomi più piccola che potevo dentro il mio cappotto.
«Ci sto provando, anch'io ho le mani gelate.» Disse provando a chiuderla.
«Prendi il mio cappello.» Disse facendomi un cenno con la testa.
Feci come mi aveva detto, non mi riscaldò più di tanto, ma era già qualcosa.
Cominciammo a fumare guardando i fiocchi che cadevano.
«Allora...» Fece per parlare per poi fermarsi.
«Allora cosa?» Domandai senza capire.
«È vero?» Continuò.
«Cosa?» Aspirai.
«Ti senti con Christian?» Mi chiese guardandomi dritta negli occhi.
«Eh? No! C'è si, è lui che insiste, ma non è il mio tipo.» Aspirai di nuovo.
«E quale sarebbe il tuo tipo?!» Mi chiese con il suo solito sorrisino malizioso per poi prendere la canna che gli stavo porgendo.
» Sinceramente non lo so. Appena lo saprò te lo farò sapere.» Se per "tipo" intendi il solido tossicaccio con la moto e gli occhi nocciola, no, non so quale è il mio "tipo". Di nuovo quella vocetta di merda nella mia testa.
«Come non lo sai?!» Domandò sorpreso. «Insomma, che ragazzi ti piacciono?!» Chiese ancora.
Quelli dannatamente belli che mi fanno soffrire come un cane. Ancora lei.
«Ehm, bho, mi piacciono quelli alti, mori, bho... non lo so, ma poi a te, che cazzo te ne frega?!» Domandai curiosa.
«Curiosità, Christian non mi sembrava il tuo tipo, infatti è biondo e anche bassino, sono più alto io... e... sono moro... non... È che ti piaccio?!» Chiese alzando un sopracciglio. Scoppiai a ridere, adoro quando lo fa.
«No, tranquillo non lo sei. Non vado dietro ai morti di figa.» Dissi dandogli una gomitata. Eh invece si. Ancora lei!
«Sicura?» Disse avvicinandosi pericolosamente al mio viso.
«Si.» Dissi spingendolo via. No.Fine flashback
Appena finita la canna ci dirigemmo verso la macchina del mio amico e tornammo a casa.
È orrendo il fatto che tutto ciò che vedo mi faccia venire in mente lui.
Odio il fatto di stare così male.
Odio il fatto di stare così male pur non essendoci stato niente.
Odio il fatto che non ci sia stato niente.
Mi odio perché ci sono cascata.
Mi odio solo per il semplice fatto di provare che qualcosa.
Mi odio perché mi sono lasciata illudere.
Mi odio perché non riesco a smettere.
Mi odio perché senza di lui mi sento vuota.
Mi odio perché senza di lui niente sembra al suo posto.
Mi odio perché sembra che tutto dipenda da lui.
E non doveva succedere.
Ma sapevo sarebbe successo. Nei suoi occhi c'era qualcosa di diverso. C'era qualcosa mi attirava e che mi attira ancora.
Odio il fatto di adorare così tanto il suo sorriso. Porca troia quanto mi fa star male e bene nello stesso momento. E questa cosa mi fa uscire di testa.
Odio il fatto di ricordarmi ogni piccolo momento passato insieme.
E odio il fatto di non riuscirlo a dimenticare, di andare avanti.
Mi sembra di soffrire per niente, ma continuo a farlo. E questa cosa mi fa impazzire.
Odio averlo conosciuto.
Odio averlo fatto entrare nella mia vita.
Odio vederlo tutti i santi giorni.
Odio vederlo tutti i santi giorni e non poterlo abbracciarlo come una volta, o meglio, essere abbracciata come una volta.
Odio il fatto di avergli creduto quando mi diceva che mi voleva bene, e che non ero come le altre sue "amiche".
Odio sentire la sua voce.
Odio sentire la sua risata.
Odio sentire la sua "finta" risata.
Mi mancano i nostri pomeriggi a ridere per ogni piccola stronzata.
Mi manca sentire la sua vera risata.
Mi manca essere cercata.
Mi mancano i suo occhi.
Mi mancano i suoi occhi rossi.
Mi mancano i suoi occhi che mi fissano maliziosamente.
Mi mancano i suoi abbracci.
Mi mancano quei abbracci che ti fanno mancare il fiato.
Mi manca il suo profumo.
Mi mancano le serate passate insieme al parchetto.
Mi mancano le serate a mangiare la pizza in macchina.
Mi mancano le serate d'estate passate insieme in console.
Mi manca "ballare" insieme.
Mi manca prendere in giro le troiette che passano sotto la console atteggiandosi come prime donne insieme a lui.
Mi manca guardare i film della Marvel insieme a lui.
Mi manca andare in moto con lui.
Mi manca andare a lanciare i sassi al lago vicino alla scuola.
Mi manca rincorrere le oche del lago insieme a lui.
Mi manca passare del tempo con lui.
Mi manca.
E non posso farci niente. Ho provato un sacco di volte a dimenticarlo, ma cazzo se è difficile. Troppo. Per fortuna ho Simon, che ogni santo giorno cerca di tirarmi su di morale e grazie a Dio ci riesce.
Ho paura di starci ancora male.«Hey principessa, che dici se ci fermiamo al supermarket? Andiamo a fare un po' di casino come ai vecchi tempi?»
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RomanceNoi, ragazze che ogni giorno soffrono per amore, ragazze che hanno paura di dire la loro, ragazze che si sentono invisibili, ragazze che si sentono sempre in colpa, ragazze che si sentono sempre sbagliate, ragazze sempre arrabbiate o sempre tristi...