Diario degli Errori

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Probabilmente, scriverti questa lettera è stato un errore.

Avrei dovuto parlarti di persona, ma scappare lontano senza neanche guardarti negli occhi era più facile.L'idea di ripensarci, mi fa desistere ancora mentre scrivo queste righe ma, era l'unica cosa che potessi fare per scusarmi, perché mi hai incontrato.

Continuavo a stringere con forza quel pezzo di carta che avevo trovato quella mattina accanto al mio letto. Non riuscivo a pensare che Ethan potesse fare sul serio, che la lettera che mi aveva scritto fosse reale e non solo uno stupido scherzo, magari per aiutare il mio migliore amico. Josh Stewart era una persona che adoravo, ma aveva un pessimo gusto in fatto di scherzi e non mi capacitavo di come avesse convinto facilmente Ethan a farsi aiutare.

Eppure, c'è qualcosa che non quadra, me ne sono resa conto. Ethan non scherzerebbe mai su questo, non dopo esserci incontrati, senza contare le lacrime che scendono sulle mie guance, bagnando il foglio che continuo a tenere poggiato sulle mie gambe.

Rivederti, conoscere la persona che sei diventata è stata la gioia più grande che potessi ricevere in tutta la mia vita, Lydia Stevens.

Ma non posso, non posso rimanere al tuo fianco, non dopo gli errori del mio passato, non sapendo che rimanendo con te non ti permetterei di essere felice come dovresti.

Smetto di respirare, dopo aver riletto per l'ennesima volta quelle parole dalla lettera di Ethan.
Non posso credere faccia sul serio, che mi abbia davvero abbandonata dopo aver fatto tanto per rimanere al mio fianco. Dopo aver lottato contro la mia famiglia affinché non ci tenessero lontani, dopo aver litigato con Joy che voleva a tutti i costi tenermi lontana da lui.
Ethan Johnson era la cosa migliore che potesse capitarmi, la persona migliore che potessi conoscere. L'unico che mi capiva davvero, che sopportava le mie crisi, i mie pianti, che trovava sempre la cosa migliore da dire nonostante il suo passato da cattivo ragazzo.

Era stato un caso, eppure sembrava fossimo destinati a conoscerci.
Conoscevo il suo passavo, sapevo che era stato arrestato per aver rubato in un negozio assieme ad alcuni compagni e che non aveva esattamente la fedina penale intatta. Sapevo, che dietro quel ragazzo dal giubbotto di pelle, i tatuaggi ed una sigaretta sempre a portata di mano, si nascondeva in realtà una persona che aveva visto i propri genitori morire, davanti ai suoi occhi. Che si era visto portare via tutto e che nessuna famiglia voleva realmente al suo fianco.
Mai, in nessun momento, lo avevo giudicato come la persona orribile a che molti credevano e, se non ci fosse stato Ryan al suo fianco, quel migliore amico che lo aveva tirato fuori dalla prigione, probabilmente non lo avrei mai visto in quel bar del centro, dopo l'uscita di scuola.

Non posso darti un futuro Ly, nonostante tu non mi creda.Non posso aiutarti a ricomporre i pezzi di quel puzzle, mischierei ancora di più le tessere.Non sono in grado di allontanarmi dal mio passato, non posso e non voglio che tu venga corrotta da questo, che la tua anima candida e pura si trasformi come la mia, nera e sporca.

"Non è vero!" scaravento il foglio contro il muro, urlando. Non m'interessa di nulla in questo momento, non m'importa che qualcuno mi abbia sentito o di saltare la scuola. Nulla di tutto questo è importante se Ethan non è al mio fianco come mi aveva promesso. "Tu non eri uno sbaglio."

Mi rannicchio con le lacrime che scorrono sulle guance, le coperte, ora, sono tutte aggrovigliate, i cuscini sono sparsi in giro per la camera e la piccola lampadina accanto al letto è l'unico elemento che mi permetta di vedere cosa mi circonda.
Non è vero, Ethan non è una persona cattiva e non mi avrebbe mai corrotta, questa frase continua a ripetersi nella mia mente.

"Lydia?" alzo la testa di scatto, il volto di mia madre è lì che mi osserva, come se fossi una bestia rara, la porta è semi aperta, era pronta per andare a lavoro. Osserva attentamente la stanza, osserva le mie lacrime e poi nota la lettera accartocciata sul pavimento. Annuisce, unica reazione a quel disastro ed è lì che sgrano gli occhi, scendendo dal letto.

"Lo sapevi?" mi guarda confusa, ma io so che sta fingendo. Perchè Ethan non poteva scappare da questa casa senza che se accorgessero, non con mio padre perennemente addormentato sul divano in questo periodo che il lavoro lo sta impegnando molto. Alzo un sopracciglio, perché non mi ha risposto, eppure la sua reazione è l'unica cosa che mi serve. "Come hai potuto?"urlo con tutto il fiato che ho, l' osservo incredula, eppure non fa nulla per fermare la mia ondata di rabbia.

Non fa nulla per evitare il cuscino che le lancio addosso, non dice nulla per rimediare, per farmi almeno credere che abbia provato a fermarlo. Stringe solo le labbra, arrabbiata, prendendo il cuscino da terra e alzandolo, come se fosse l'unica cosa che le servisse per farmi capire il motivo di quella sua scelta.

"Per questo. Non lo vedi? Sei cambiata, non vedi quanto la scelta di Ethan sia stata la cosa migliore per il tuo futuro, per la nostra famiglia." getta il cuscino per terra, spalancando completamente la porta. Ora vedo mio padre ma, non interviene, è sicuramente d'accordo con lei.

"Famiglia? Lui è la mia famiglia, mamma!" non faccio in tempo a dirlo che la sua mano mi colpisce forte la guancia, facendomi arretrare. Le lacrime tornano a scorrere sul mio volto per la sorpresa e l'unica cosa che posso fare e stringere i pugni. Forse è vero, forse assomiglio ad Ethan, ma la colpa non è certamente sua come tutti si ostinano a credere. "Vattene via." dico in un sussurro, il tono è gelido, in questo momento, la voglio fuori dalla mia vita.

Mi guarda e improvvisamente si accorge di quello che ha fatto, prova ad avvicinarsi, sicuramente per rimediare ma l'unica cosa che posso fare e prendere la lettera per terra e allontanarmi da lei. Non la voglio al mio fianco, non dopo ciò che ha permesso, non dopo avermi fatto soffrire a tal punto lasciando andare via Ethan.

Mi asciugo le lacrime, perché so che altrimenti non riuscirei a leggere e mi mordo il labbro, riprendo il foglio e lo dispiego.

Gli Stevens sono i genitori migliori che potessi avere.

Tengono a te, al tuo futuro, alla tua istruzione. Pensare di poterti portare via con me è stato un errore, non potresti avere una carriera, una vita florida. Ma rimanendo con loro potresti avere tutto ciò che potresti mai desiderare, credimi.

Lo so, posso immaginarti in questo momento. So che non mi crederai, so che tutto questo potrà sembrarti la stronzata più grande che avrei potuto mai fare e so che mi odierai. Ma Lydia, se c'è una cosa che ho imparato stando al tuo fianco è di pensare anche ad altri.
Stare al tuo fianco mi ha permesso di mandare al diavolo i miei vecchi compagni.
E venire al ballo con te, vederti felice e spensierata con i tuoi compagni, mi ha fatto capire quanto la vita che hai ti abbia reso la persona speciale che ho incontrato al bar.

Forse un giorno ci rivedremo, chi lo sa.

Ma preferisco pensare che non avrai più bisogno di me e che per te sarò solo un conoscente, qualcuno che non avrà mai la possibilità di farti del male.

Sei stata la cosa migliore che potesse capitarmi, Lydia.

Perchè ora il sangue nelle mie vene è composto da errori, dimenticherò chi sono e mi tufferò nel buio, per te amore mio.Ethan, tuo fratello, colui che è fiero della donna che sei diventata con gli Stevens.

Ps: Asciuga quelle lacrime, non voglio tu pianga. Non per me.


*****

Ciao! Ecco qui la seconda OS per il concorso #script, spero vi piaccia.
Ringrazio tantissimo Manu per aver revisionato il capitolo prima della pubblicazione.
Purtroppo non riesco a taggare né Manu né il profilo di WritinwithyouProject.

Fino al 27 proverò a taggarvi nuovamente, magari è Wattpad che dà problemi >.>

Una Shot per ogni PromptDove le storie prendono vita. Scoprilo ora