Aprii gli occhi sbadigliando e mi alzai dal letto, erano le sei del mattino e tra un'ora sarei dovuta partire, aprii la porta e mi ritrovai Tommaso con un sorriso.
"Ciao cucciolaaaa! Mi sei mancata!"
Esclamò abbracciandomi, mi rintanai tra le sue braccia e mi sentii in paradiso, sorrisi e lo baciai.
"Sono felice di vederti" ammisi.
"Anche io" rispose stringendomi.
Inspirai il suo odore.
Restammo abbracciati per diversi minuti, poi a interrompere il nostro momento ci pensò Alexa.
"Entrate in stanza almeno, tanto Layvin non sarà qui prima delle 8"
Annuimmo ed entrammo per mano.
"Ciao Alexa" la salutò Tommaso, lei sorrise e lo salutò con una mano.
"Io vado a prepararmi" annuimmo.
Ci mettemmo seduti sul divano, mi strinsi a Tommaso e sorrise.
"Sono felice di passare due giorni con te"
"Anche io" ammisi sorridente, rimanemmo zitti finché la porta non si aprì, guardai e vidi un Layvin con i capelli scompigliati e un sorriso.
"Giorno" esclamò sbadigliando, lo salutammo e lui andò in cucina a prendere un bicchiere di acqua.
"Porto le valigie in macchina" ci avvisò dopo aver bevuto, annuimmo.
"Vuoi una mano?" Domandai seria.
Lui scosse la testa, prese le due valigie di Alexa.
"Ma che cazzo di problemi ha la mia ragazza?" Brontolò sbuffando.
Scoppiai a ridere, lui aprì la porta e uscì chiudendosela alle spalle.
"Non è male come ragazzo"
"Già" ammisi alzando le spalle.
Alexa uscì dal bagno con un vestito azzurro e dei sandali, ci sorrise.
"Sono pronta" ci avvisò, annuimmo alzandoci dal divano e presi la mia valigia e il mio borsone.
Tommaso prese i suoi due borsoni e ci avviammo alla macchina, Layvin stava fumando una sigaretta e appena vide Alexa sorrise andandola a baciare.
"Ciao piccola" la salutò sorridente.
"Amore, non ho voglia di stare davanti" disse Alexa, lui alzò le spalle e aprì la portiera di dietro.
Alexa sorrise salendo e poi lui ci guardò, Tommaso sospirò.
"Io ho un po' di sonno, potrei stare dietro?" Domandò con calma, Layvin alzò le spalle annuendo e salimmo in auto.
"Il viaggio durerà 12 ore, quindi se avete sonno, potete dormire" disse mettendosi gli occhiali da vista.
Lo guardai mordendomi il labbro inferiore, era veramente un bel pezzo di Figo, scossi la testa.
"Non sapevo che tu avessi gli occhiali da vista" ammisi appoggiandomi meglio, lui sorrise.
"Li uso solo quando guido o quando studio" rispose mettendo in moto, annuii e non parlammo fino a quando non sentimmo qualcuno russare sonoramente, mi girai e vidi Tommaso con la testa appoggiata al finestrino che stava dormendo e dall'altra parte Alexa che faceva la stessa cosa russando, ridacchiai.
"Tu non dormi?" Chiese Layvin.
"No, mi piace fare dei viaggi lunghi"
Sorrise annuendo e si fermò ad uno stop, presi il mio telefono e non parlammo più per quasi un'ora."Tutto bene?" Chiese, annuii confusa e sorrisi.
"Si certo, tu tutto bene?" Annuì.
Si fermò davanti ad un bar, lo guardai incuriosita e lui sorrise.
"Ho un po' di fame" ridacchiai.
"In effetti anche io" ammisi e lui prese il suo portafoglio.
"Vuoi un cornetto?" Chiese, annuii e presi il mio portafoglio, scosse la testa e scese dall'auto.Dopo quasi 10 minuti salì di nuovo in auto e mi passò una busta, lo ringraziai e lui alzò le spalle.
"Per così poco?" Chiese divertito.
"Beh, non è poco. Sei sempre stato gentile con me. Le volta in lavanderia" ricordai e lui sorrise finendo il suo panino, mise in moto.
"L'ho fatto con piacere, Barbie"
Roteai gli occhi e mangiai.Erano tre ore che stavamo in viaggio, il paesaggio era molto bello, guardai Layvin che era concentrato a guidare.
I suoi muscoli erano rilassati e lo era anche lui, era molto bello.
Vidi che dietro l'orecchio aveva una lettera tatuata, la guardai incuriosita.
"È la lettera M" rispose sorridendo.
"M per cosa sta?" Chiesi curiosa.
"Mike, mio fratello" disse non distogliendo lo sguardo dalla strada.
"Quanti anni ha?" Domandai, lui sorrise rispondendo:
"Ne ha 5" sorrisi annuendo.
"È uguale a te?"
"Beh, la bellezza l'ha presa dal fratello" si vantò ridacchiando.
Scoppiai a ridere.
"Modesto il ragazzo"
"Certo che lo sono" rispose divertito, mi squillò il telefono e così mi scusai e risposi:
"Ciao mamma"
"Ciao piccola, come stai?"
"Sto bene e tu?"
"Bene, mi manchi molto" rispose triste, mi morsi il labbro inferiore per non piangere come una bambina.
"Anche tu mamma. Sto bene però. Devi stare tranquilla" ammisi.
"Si, ho sentito Tommaso prima e mi ha detto di questa gita che farai per due giorni"
"Si" risposi sorridendo, parlammo del più e del meno per quasi mezz'ora e poi mi salutò e staccò.
"Madre iperprotettiva?" Annuii.
"Anche mia madre lo è" rispose, lo guardai incuriosita e sorrisi.
"Mia mamma mi ucciderebbe se mi facessi un piercing o un tatuaggio" ammisi ridendo, lui ridacchiò.
"Non ti ci vedo infatti"
"Cosa vorresti dire?" Chiedi divertita, lui mi fissò per qualche secondo e poi guardò di nuovo la strada.
"Non sei una tipa da tatuaggi e nemmeno da piercing" rispose come se fosse una cosa ovvia, in effetti non mi piacevano ma su di lui davano quell'aria da stronzo.
"A cosa pensi?" Domandò dopo un po' che non rispondevo.
"Pensavo al fatto che tu abbia ragione" sorrise inarcando un sopracciglio.
"Beh, ovvio che la ho" rispose vantandosi, ridacchiai.
"Ma stai zitto" lui sorrise e poi rimanemmo zitti.
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I fell in love with you
Novela Juvenil"Grazie per la serata" esclamai in imbarazzo, sorrise alzando le spalle e poi mi guardò negli occhi facendomi battere il cuore. "Grazie a te per avermi perdonato" "Siamo amici" ammisi sorridendo. Cosa succede se una ragazza italiana si innamora del...