3 Capitolo

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Aprii gli occhi e mi alzai dal letto, presi un paio di pantaloni della tuta grigi e una maglietta a mezze maniche bianca.
Ripiegai a modo i vestiti oramai asciutti e li misi nel mio armadio.
Uscii dalla camera e andai in bagno per farmi una bella doccia calda.

Appena uscii dal bagno incontrai il ragazzo che era diventato il mio peggior incubo in tre giorni.
"Buongiorno Barbie"
"Ma tu devi sempre venire qui per farti una doccia?" Sorrise annuendo e poi entrò facendomi l'occhiolino.

La mia giornata proseguiva come sempre, adoravo avere il mio tempo ben installato nella mia testa.
"Ehi barbie" mi girai e roteai gli occhi.
"Ti serve un gettone?" Inarcai un sopracciglio e poi risposi:
"Cosa vuoi in cambio questa volta?"
"Mhm, domani mi offri la colazione"
"No! Io ho i miei tempi prefissati nella mia testa e offrendoti la colazione, mi rovini la giornata" ridacchiò.
"Tu mi farai morire dal ridere, Barbie"
"Smettila di chiamarmi così!" Scosse la testa e così sbuffai guardando l'orologio e sgranai gli occhi, ero in ritardo per la mia corsa, cominciai a correre.

Arrivai in classe, dopo aver fatto tutte le mie, cose con solo minuto di anticipo ed era colpa di quel ragazzo!
"Ehi Rebecca" mi salutò Alexa sedendosi accanto a me, le sorrisi.
"Giorno Alexa" sorrise sbadigliando.
"Come va qui?" Domandò prendendo i libri, alzai le spalle.
"Mi trovo molto bene, ad essere sincera" risposi annuendo e presi i libri con i compiti fatti.
"Ne sono felicissima" rispose ridendo.

"Allora ragazzi, secondo voi cosa è l'amore?" Guardai confusa la prof di latino e alzai la mano.
"Per me l'amore è un sentimento molto forte, l'amore ti rende forte e ti fa sorridere sempre, ma molte volte rende persone migliori" la professoressa mi sorrise annuendo.
"Hai ragione mia cara Rebecca" sorrisi.
"Per domani scrivetemi un tema, cosa è l'amore?" Annuimmo e Alexa sbuffò.
"Non potrò stare con Layvin per colpa di questo compito!" Si lamentò e così ridacchiai, mi guardò male e nascose un sorriso.
"Te ridi, ma non puoi capire quanto siano belli i suoi baci!" Sorrisi.
"Certo, immagino" la presi in giro e lei mi spinse amichevolmente.
"Scema"
"Ma dai! Sei troppo fissata da questo tipo!"
"Ma senti chi parla! Tommaso di qua e Tommaso di là" ridacchiai.
"Non è vero!"
"Si che lo è! Le vostre chiacchierate sono noiosissimeeeee!" Rispose ridendo e così roteai gli occhi e nascosi un sorriso.
"Io ho due ore senza professori, vado a ripassare per la verifica di chimica"
"Dio Mio! Che secchiona!"
"Non è vero!" Mi lamentai ridendo.
"Lo sei lo sei" gli feci il dito medio.
"Non lo sono e comunque ci si vede dopo" lei sorrise annuendo e se ne andò.

Stavo studiando Chimica da quasi due ore.
"Palla!" Mi arrivò direttamente sul viso.
"Ma ce l'hai con me, per caso?!" Sbottai alzando gli occhi al cielo.
"Scusami Barbie, non ti avevo vista"
"Non mi avevi vista?" Chiesi irritata.
Sorrise scuotendo la testa.
"Sei insopportabile" ammisi.
"Lo so" rispose prendendo la palla.
"Chimica eh, sei molto studiosa"
"Più di te, sicuramente" si mise le mani in tasca e alzò le spalle.
"Non mi conosci neppure e già mi dici che sei più studiosa di me?"
"Non ci vuole un genio per capire che sei solo un arrogante del cavolo"
"Woooh, la Barbie tira fuori gli artigli"
"Vedi un po' che non ti faccia del male"
Ridacchiò scuotendo la testa.
"Tranquilla Barbie, adoro farmi graffiare la schiena nel sesso" deglutii.
"Pervertito. Ora te ne puoi andare" lui mi sorrise.
"Okay Barbie, me ne vado solo perché ho da fare con la mia ragazza" sbuffai.
"Poverina, deve avere molta pazienza per sopportarti" risposi sfidandolo.
"Oh, questa bruciava"
"Ancora non hai visto niente" sorrise e se ne andò via, ero curiosa nel sapere il suo nome, non per qualcosa ma quel ragazzo era davvero molto intrigante.

Aspettai che finisse la lavatrice.

Erano quasi due ore che stavo scrivendo il tema che ci aveva dato la professoressa, guardai l'orologio ed erano a malapena le 17.00.
Alexa stava passando il suo tempo con il fidanzato e non aveva nemmeno iniziato il compito.
Mi alzai e andai verso il frigorifero, presi una bottiglietta di acqua e ne bevvi un sorso.

Uscii dalla mia camera guardando l'orologio, erano le 17.10.
"Ehi Barbie"
"Dio Mio! Ma sei dappertutto!"
"Posso essere anche nelle tue mutandine, se lo vuoi"
"Oddio! No grazie!" Risposi facendo una faccia disgustata.
"Che peccato"
"Non per me, più sei fidanzato. Non provarci con me" dissi sospirando.
"Non ci sto provando con te. Sai, dovremmo dirci i nostri nomi"
Lo guardai male e inarcai un sopracciglio.
"Non mi importa del tuo nome" ammisi, da una parte era una bugia, ma poco mi importava.
"Okay, dove andavi?"
"Ti importa?"
"No, ma non sapendo che fare, vengo a darti fastidio"
"Molto interessante" risposi e andai verso la lavanderia, lo sentii seguirmi.
"Sei uno stalker per caso?"
"Se lo fossi, non te lo direi" nascosi un sorriso ed entrai, misi le mani nelle tasche e sbuffai non trovando i gettoni.
"Tieni"
"Sei uno spacciatore di gettoni?"
"Potrei farlo, dici che le Barbie come te, li comprerebbero?" Sbuffai infastidita.
"Smettila di chiamarmi Barbie"
"No" rispose sorridendomi, misi il gettone e poi il detersivo.
"Comunque so che non vedi l'ora di parlare con me, ma devo andare"
"Che delusione!" Misi una mano sul cuore, ridacchiò.
"Tranquilla, ci rivedremo"
"Oh si, non vedo l'ora" sorrise.

Erano le 22.00 e Alexa non era ancora tornata, alla televisione non c'era niente che potesse essere decente e Tommaso era andato già a dormire.

Sentii la porta aprirsi e così mi girai e vidi Alexa, che si reggeva a malapena in piedi e così mi alzai preoccupata e le andai incontro.
"Ehi!" Urlò, la feci entrare e la guardai.
"Ma sei impazzita?" Chiesi facendola mettere seduta sul divano, lei sorrise.
"Colpa del mio amico, mi ha fatta bere perché Leyvin non c'era stasera"
"Che aveva da fare?" Alzò le spalle.
"Lui è uno che studia"
"Il tuo amico non doveva farti bere"
"Ssch, non urlare"
"Non sto urlando" risposi sorridendo.
Le preparai del latte caldo e mi sorrise.
"Grazie Rebecca" alzai le spalle.
"Tranquilla, ora mettiti a letto" annuì e la feci mettere nel letto, la coprì e poi me ne salii sul mio letto.

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