Capitolo3

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Spero con tutto il mio cuore che non abbia sentito niente, anche se ne dubito fortemente, ma c'è ancora una minuscola parte di me che lo spera. Mi abbottono il jeans che stavo provando ed esco per salutarlo, rimango sbigottita, teneva per mano una ragazza per mano e le portava i sacchetti proprio come se fossero fidanzati, meno male che meno di 6 ore fa era con me a pranzo. Lo saluto con un cenno della testa, ma lui sembra non vederlo, quindi mi giro verso mia madre che mi incita di andarlo a salutare, vado, ma sta volta lo saluto con un cenno della mano -ehi- dico, lui si gira e mi fa -Ah ciao- sembrava molto freddo, è confermato ha sentito cosa ha detto. Non so perché, forse per gelosia, ma non credo proprio gli dico -Grazie mille per il pranzo di oggi mi sono trovata bene, potremmo rifarlo- Alessandro era evidentemente in imbarazzo, chissà cos'aveva raccontato a quella ragazza, lei mi fulmina con lo sguardo e lui è gelido, mi fa quasi paura, li saluto e torno dentro il camerino. Provo gli ultimi abiti ed esco. Con mia madre facciamo ancora due passi, prendiamo un gelato e andiamo a vedere il nuovo negozio che hanno aperto, è molto carino ma un po' caro. -Mamma io prendo l'autobus, ho bisogno di stare un po sola, ti dispiace?- le annuncio. -Ma figurati tesoro, ti capisco assolutamente- mi risponde con il suo tono dolce e comprensivo, la ringrazio e mi dirigo verso la fermata. Mentre cammino mi sento prendere da un braccio ed istintivamente tiro una gomitata alla persona, che però mi precede e mi gira mettendo i nostri visi a pochi centimetri di distanza. Alessandro. -Ma sei rincoglionito? che cazzo ti è passato per la testa, idiota!- urlo spingendolo. -A me cosa è saltato nella testa? Tu sei tutta matta, pensa 10 volte a quello che stai per dire va, che oggi per colpa tua quella tipa mi ha lasciato di punto in bianco!- mi risponde a sua volta urlando. -Ma ha fatto bene cristo! Il matto qua sei tu, deficiente!- sono paonazza, la  matta sarei io? incredibile. -Che vuoi? Spero che sia valido il motivo per cui mi hai fatto prendere un colpo- aggiungo. -Si è valido! Perché le hai detto quella cosa? C'è rimasta di merda pensava fossi a casa da solo!- E' incredibile! -Le bugie salgono sempre a galla- rispondo tranquilla. -Dimmi perché l'hai fatto?!- lui diventa sempre più rosso, mi viene da ridere ma mi trattengo. -Non capiresti mai- rispondo. E' vero non capirebbe, anche perché non lo so manco io, non mi sono innamorata e se anche fosse deve passarmi. Mi allontano da lui e proseguo verso la fermata, lui rimane immobile, per un attimo penso che lui se ne stia andando ma proprio quando mi giro lo vedo riavvicinarsi a me. -Cosa vorresti dire con "tu non capiresti?- mi chiede, è leggermente più calmo. Non lo considero, lui continua a farmi domande ma io continuo a camminare, come ho già detto non so manco io. -Margherita dimmelo!-mi guarda negli occhi mentre me lo dice. Cosa glie ne frega? Perchè questa insistenza?. -Non è importante, davvero..- le mie scarpe improvvisamente sono diventate interessanti. -Okay- il suo tono di cambiato mi fa venire la pelle d'oca. Mi giro e lo saluto con un cenno della testa, mi avvicino alla fermata e una macchina blu accosta, il ragazzo alla guida abbassa lo specchietto e inizia a fare battutine al quanto sgradevoli, mi giro, ma continua. -Oh che cazzo vuoi dalla mia ragazza? Levati dai coglioni o ti scasso sto cesso di macchina!- urla Alessandro, mi ci è voluto un attimo per collegare la frase "dalla mia ragazza", porca miseria. Mi prende da polso, mi apre la portiera e mi fa salire in macchina. -Ti ha rotto per molto tempo?- mi chiede dopo qualche minuto. -No sei arrivato quasi subito, comunque me la sarei cavata anche da sola- rispondo. -Immagino- mi dice con tono sarcastico, non gli do manco peso. Alla radio passa una canzone che amo di Ed Sheeran:  Thinking out loud. Mi permetto di alzare il volume, Ale mi guarda stranito. Appena finisce la canzone
-Finalmente è finita sta agonia- sbotta. -Cazzo dici è bravissimo, saranno bravi i One Republic- replico gelida. -Facciamo una cosa?- mi domanda di punto in bianco. -Facciamo sta cosa- rispondo scazzata. -Tu mi dai 5 canzoni di Ed Sheeran e io ti do 5 canzoni dei One republic, se poi ci piacciano continuiamo a "scambiarci" canzoni- non sembra una cattiva idea. -Si ci sto- dico con uno stupido sorriso stampato in faccia. Magari questa stramba idea servirà a conoscerci di più.

-toc toc- una voce familiare imita il suono di un dito che bussa su una porta, mi volto sono Gaia e Lavinia. -Che ci fate qui?- domando. -Siamo venute a prenderti, pensavamo di andare a fare un giro, vieni?-mi risponde Gaia. -Mi piacerebbe ma ho da fare- indico il computer, Lavinia si butta sul letto e mi fa -Ma basta con sto Ed Sheeran- la guardo malissimo e le dico -Non è per me devo scegliere ancora 2 canzoni per una cosa- Gaia tira fuori un paio di jeans neri, una maglietta corta dell'Adidas e le superstar. -Muoviti- sbotta, scrivo le ultime canzoni su un foglietto e lo lascio li, sopra il computer. -Che devi fare con queste 5 canzoni?- mi domandano. -Affari miei- rispondo. Mi vesto, infilo il bigliettino in tasca e usciamo. Mentre ci avviamo verso il centro incontriamo tutti gli altri membri del gruppo, Alessandro non è ancora arrivato. -Ale arriva fra 10 minuti ha detto di aspettarlo dal parco che pi andiamo tutti insieme al bar- ci annuncia Marco. Le farfalle hanno preso il sopravvento nella mia pancia. Ci sediamo sulle panchine, chi fuma una sigaretta, chi beve una bottiglietta di birra, chi scrocca un tiro di sigaretta o chi scrocca un sorso di birra, io sono così agitata che scrocco talmente da bere che inizio a sentirmi meno ansiosa ma più 'allegra'. Arriva Alessandro, gli vado in contro e per poco non finisco a terra -Uee Alee, finalmente non arrivavi più- gli dico praticamente urlando, lui si limita solamente a sorridermi. -Ma veramente che fine avevi fatto?-  gli domanda Corrine. -Ero con la mia tipa- risponde senza nessuna emozione visibile sul suo volto. -COSA?!- urla Gaia, alcuni si sono strozzati con il fumo e altri con la birra, ma alcuni hanno spruzzato tutta la birra fuori dalla bocca. -Ci siamo fidanzati oggi- mi guarda negli occhi mentre me lo dice. -Bene siamo tutti contenti per te, ora andiamo a bere?- chiedo con un tono a dir poco gentile. 

-Un'altro- ordino al barman. -Marghe hai bevuto troppo basta- mi fa notare Giacomo, ma cosa vuole? Se mi alzo in piede riesco a stare in piedi, ora glie lo dimostro. Faccio per alzarmi ma cado come un sacco di patate e scoppio a ridere. -Quanto ha bev...- 

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spero che il capito vi piaccia 

-G 

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