Si chiude una porta e ... Si apre un portone

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  POV Charles


Cammino da più di un'ora, più precisamente ho staccato dal mio ultimo giorno di lavoro alle 17.20, ora sono quasi le 19. Non ho il coraggio di tornare al mio appartamento, dove sicuramente ci sarà Raven intenta a sgraffiniare il cibo dalla mia cucina, guardando le sue serie preferite alla TV. Sono ormai due settimane che le ho dato le chiavi di casa mia, per darle rifugio da quel ragazzo ossessivo che si ritrova. "Non ho voglia di tornare a casa", mi ripeto in testa; "Non ho voglia di affrontare Raven ed il suo sguardo di compassione nei miei confronti", mi convinco.
Mi hanno licenziato, e tutto perchè quella stupida di Angel si è lasciata scappare che sono un telepate, ottenendo così il mio licenziamento da parte di Stefan, il capo, umano. Non ho nulla contro gli umani, non ho sentimenti di odio verso di loro come può averli Raven, ma lei è diversa, la sua "vera forma" non rientra negli standard di bellezza umana, e lei si crea mille casini per questo motivo.
Sta da due mesi con quel bastardo e non ha il coraggio di lasciarlo solo perchè è un mutante come lei.. Se solo sapesse cosa c'è nella testa di quel depravato; faccio un cenno con la mano come per far sfuggire il pensiero delle immagini che aveva in testa quello lì; facendolo perdo l'equilibrio da stupido e finisco a terra, neanche mi sono reso conto che il marciapiede è comodo solo per un motivo: sono caduto sulla giacca di qualcuno, mi sollevo e dopo di chè sollevo anche la giacca cercandone il proprietario, sono sicuro che sia da uomo dalla grandezza e dal fatto che è probabilmente anche una giacca da motociclista.
Intravedo una moto poco più lontano e vado per appoggiare la giacca sul sedile, in tutto ciò non mi rendo conto della figura che adesso si palesa di fianco a me, con sguardo minaccioso e le labbra serrate.
Rimango interdetto per un attimo quando mi rendo conto che la figura dell'uomo che ho di fornte a me è alta, slanciata e con due pozze cerulee che mi scrutano dai quindici centimentri più in alto in cui si trovano.
Cerco di concentrarmi per parlare, ma lui mi precede, con tono alto ed infastidito:
-Che cazzo ci fai con la mia giacca ragazzino?-
"Ragazzino"? Ma quanti anni crede che abbia? Ma come si permette?? Prendo un lungo e profondo respiro per poi rispondergli a tono:
-Sono caduto e mi sono trovato sopra questa giacca, proprio lì.- Dico indicando due metri dietro di noi e continuo - Ho pensato fosse di un motociclista e vedendo la moto la stavo solo appoggiando sopra. Prego.-
Concludo sorridendo beffardo, non so perchè lo sto sfidando, ma l'epiteto che ha appena usato ha scalfito la mia calma. Osservo l'uomo notando che dopo aver alzato un angolo della bocca in un "ghigno", si appresta a prendere la giacca che ancora tenevo in mano con fare sempre burbero e serio.
-Si si certo, adesso se non ti dispiace vorrei salire sulla mia moto.-
Dice indicando il fatto che io mi trovavo proprio a fianco del sedile e quindi gli impedivo la partenza
-Scusa.- Dico certo di aver quasi balbettato, arrossendo per l'eventuale atto appena compiuto. "Ma che mi prende?" Senza farlo a posta proietto questa domanda nella mente del ragazzo.
Quando mi agito non controllo più la proiezione dei miei pensieri e finisco sempre per dover cancellare la memoria di quegli istanti agli esseri umani a cui per caso lo faccio. Ma quando alzo lo sguardo noto stupore negli occhi di quel biondino, non paura. Si porta una mano sui capelli, tirandoseli indietro, per poi calmare i toni.
- Come hai fatto?.-
Chiede guardandolo negli occhi
Ed ora? Come faccio a dirgli che sono un mutante? E se si arrabbia? Non sembra uno capace di reprimere la rabbia, e quel minimo contatto che ho avuto con la sua mente mi ha fatto solo rabbrividire, ma non capisco ancora perchè..
Sto in silenzio ancora qualche secondo, per poi portare l'indice ed il medio sulla mia tempia destra, dando inizio alla routine che quasi ogni mese ero costretto a fare per il mio poco autocontrollo. Sto per entrare nella sua testa quando lui mi afferra la mano che ho vicino al viso e la getta sul mio fianco.
-Che fai? Perchè anche tu hai i poteri?-
Rimango allibito dalla domanda "anche tu", quindi è un mutante anche lui! Ma non sa che ci sono tanti altri come ...noi..
Faccio fatica a pronunciare quel pronome, mi sembra di far intendere altro. Ritorno con i piedi per terra e lo guardo fisso.
-Tu non sai dell'esistenza dei mutanti?-
Mi guarda e scoppia in una sonora risata, "quel sorriso sembra di uno squalo", di nuovo! Eh no! Basta Charles! Lui rimane fermo per poi ritornare serio, forse per la descrizione del suo sorriso che gli ho proiettato in testa.
-Ma parli o riesci solo a sussurrare nella mia testa?- Sorrido e gli rispondo
-Di solito parlo sempre, ma a volte, quando sono sotto stress, rischio di trasmettere i miei pensieri alla persona che ho di fronte.- Spiego come se fosse uno dei miei amici che mi chiedono di spiegare loro il funzionamento dei nostri poteri, della nostra mutazione.
-"Mutanti"..- Enfatizza tra sè e sè e poi procede - Senti, io devo scappare, devo incontrare un amico per un lavoro. Posso lasciarti il mio numero?- Chiede tirando fuori il cellulare.
-Certo!- Okay, forse troppo entusiasmo Charles! Tiro fuori il mio telefono dalla tasca ed aspetto le sue istruzioni.

Dopo esserci scambiati i numeri sento nella mia testa "Chissà cosa farà stasera?", senza saperlo il biondo mi aveva trasmesso questo pensiero, e in quel momento mi rendo conto di non sapere il suo nome, allora utilizzo le mie capacità per impressionarlo.
-Non ho nulla da fare stasera Erik.-
-Come fai a...? AH! Ho capito! Tu leggi nella mente moccioso!- Lo interrompo brusco
-CHARLES! Mi chiamo Charles, smettila con sto moccioso!.-
-Va bene Charles.- Scandisce il mio nome quasi fosse un'arma - Ti va di venire con me in un pub? Devo incontrare un mio amico, per un lavoro, e poi potremmo berci una birra! Così mi dici tutto quello che sai.. Credevo di essere solo.- L'ultima frase sembrava più detta verso di sè, ma decido di non approfondire ed accetto con un cenno di capo.
-Tanto sono appena stato licenziato! Dovrei bere no?.- Chiedo con un sorriso scemo in faccia.
-Allora prendiamo due piccioni con una fava.- Lo guardo perplesso e lui continua -Questo mio amico, Victor, ha un fratello che si chiama Logan che è proprietario di questo pub. Il precedente cameriere si è licenziato perchè aveva paura di Victor, quindi è in cerca di personale! A me ascolterà, siamo amici da tempo!.-
-No! Non voglio approfittarmene, ti ho appena conosciuto dopo averti schiacciato la giacca ed ora mi aiuti anche con il lavoro? E' troppo Erik.- Il biondo mi sorride per poi porgermi il suo casco
-Tieni! Andiamo al pub.- Non mi aveva risposto, ma non voglio insistere e fargli capire quanto testardo io sia con certi argomenti.
-Aspetti solo un attimo? Devo chiamare una persona.- Mi balena in mente Raven, devo avvertirla che non ci sarò per cena e che se vuole in freezer c'è la sua pizza preferita.
Erik fa un cenno con il capo, sembra di nuovo nervoso, ma decido di non entrargli in testa, facendomi questa promessa, come feci con mia sorellina.
Chiamo Raven..
-Charles?- Risponde al secondo squillo, probabilmente aspettava la chiamata di quel coglione
-Ciao Raven!.- Guardo con la coda dell'occhio Erik, che dondola sulle gambe con fare irritato, guardando ovunque ma non verso di me "Ma che ha?" penso senza riflettere su di lui questo pensiero. Poi riprendo la conversazione con mia sorella
-Scusa l'ora, so che avevi in mente di cenare con me, ma un amico...- e guardai Erik, che in quel momento aveva smesso di guardare attorno ed iniziò a fissarmi -Mi ha invitato al pub per una birra, e non ci sarei andato se non fosse che ne ho bisogno, devo staccare un po' da tutto.-
- Non ti preoccupare Charles! Posso invitare Hank per cena?- Ah! Finalmente un ragazzo che approvo, anche se lei non ha ancora capito che lui è innamorato di lei dai tempi delle medie
-Certo che puoi invitare Hank! In freezer ho delle pizze, tra cui peperoni e acciughe, la tua preferita! Se non volete spendere potete mangiarle!- Dico notando che Erik si sta avvicinando al muretto in cui mi sono seduto per chiamare.
- Grazie fratellone! Avevamo intenzione di ordinare una pizza, ma ho dimenticato il portafoglio a casa e sinceramente devo ancora dei soldi a Hank!.- Ride dall'altra parte del telefono ed io abbozzo un sorriso, mentre Erik si siede accanto a me e si accende una sigaretta... Che brutto vizio..
-Non vi preoccupate! Basta che non distruggiate la cucina con l'intento di scaldare due pizze surgelate!- Aggiungo scherzando, sapendo benissimo che Hank non le permetterebbe di avvicinarsi al forno dopo l'ultimo episodio successo.
-CHARLES!- Guardo Erik sospettando che abbia sentito l'urlo di Raven attraverso il telefono che ho prontamente allontanato dall'orecchio per evitare la sordità prematura.
-Raven, sto scherzando! Ogni tanto è bello rimprenderti come facevo una volta a casa dei nostri- Rido sentendo Raven che annuisce e poi mi saluta per poi riagganciare il telefono. Che maleducata quando fa così
-Possiamo andare ?- Chiede Erik svegliandomi dai miei pensieri rivolti a Raven
-Si- Dico inviando un messaggio alla veloce a Raven
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Da: Charles
A: Sorellina

Non te la prendere per così poco! Arriverò tardi, sospetto. Poi devo parlarti, ma se vai a dormire a casa tua rimandiamo a domani il tutto.
Poi ti spiego. Ti voglio bene. Un bacio.
FATE I BRAVI!

(INVIO)
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Sorrido sapendo di aver appena scatenato una guerra fredda tra me e mia sorella, ma la cosa non mi turba. Mi piace stuzzicarla quando si parla di Hank, forse perchè vorrei vederli assieme.
-Allora??- Sembra spazientito da me, ma non voglio creargli problemi e allora lo seguo alla moto e mi siedo dietro di lui, cercando un appigglio a cui tenermi.
-Tieniti a me, non è un Quoad!- Dice come se fosse la cosa più normale al mondo. Seguo il suo consiglio e mi tengo ai suoi fianchi usando solo le mani, non faccio in tempo neanche a posare la seconda mano che lui me le afferra entrambe e si cinge i fianchi in un imbarazzante abbraccio.
-Così! Non hai mai visto un film in cui c'è una coppia che va in moto?.- Non so perchè ma a quel pensiero arrossisco violentemente, e sono lieto di trovarmi alle sue spalle, anche se non so perchè ma sento il mio bacino attirato contro la sua schiena, in una sorta di magnetismo inamovibile.

Dopo circa quindici minuti arriviamo a destinazione, un pub dalle sembianze di quelli irlandesi con un'enorme insegna in bianco con su scritto "Origins". Da fuori sembra molto carino. Scendo dalla moto attento a non fare un'altra figuraccia e gli porgo il casco. So in che zona ci troviamo, almeno posso tornare a casa senza dover ripetere l'evento imbarazzante che mi ha tenuto "incatenato" alle sue spalle.
-Bello!- Asserisco guardando ancora una volta da fuori il locale, prima di seguirlo al suo interno.
Con mio stupore è più grande di quanto mi aspettassi, con tanto di divanetti agli angoli e tavoli in legno spessi e coordinati a sedie all'apparenza scomode.
-Anche dentro ha il suo perchè.- Dice Erik, quasi leggesse i miei pensieri, scaccio subito dalla testa l'dea: Sono io il telepate qua! Anche se ancora non ho capito che potere possa avere il ragazzo di fronte a me.
-Si, E' molto accogliente!- Rispondo celando la mia curiosità nel chiedergli che potere possa avere. Lo seguo dentro il locale fino a trovare posto al bancone, su due sgabelli.
Di fronte a noi, dall'altra parte del bancone c'è un ragazzo moro, con occhiali da sole rossi. Ma è sera! Che ci fa con quelli?
Spinto dalla curiosità frugo nei suoi pensieri e mi rassicuro quando scopro che anche lui è mutante, anche l'uomo alto e ben piazzato di fronte a lui è un mutante. Quell'uomo indossa una camicia tipica da boscaiolo, sembra coordinato al locale.
-Lui è Logan, il capo.- Mi spiega Erik puntando proprio l'uomo dall'età indecifrabile con camicia a scacchi.
-Ah! Anche lui è come noi... Quindi ne conosci di mutanti!-
-Cosa?.- Chiede sorpreso, quasi sovrastando la musica del locale, facendo girare le due ragazze sedute a fianco a me
-Calma Erik.. Magari non volevano dirti nulla per paura di cosa potessi pensare.- Ipotizzo alla veloce, sapendo che era sempre quello il motivo che spingeva noi mutanti a nasconderci.
-E suo fratello? Victor? Lo è anche lui?-
-Sono cosa?- Spunta da dietro di noi, non l'ho sentito arrivare, non ho sentito nemmeno spostarsi l'aria dietro di me, anche se dev'essere passato per forza da lì.
-Un mutante..- Dico incuriosito dalla sua invisibilità ai miei sensi da telepate
-Oh- Guarda Erik e poi sfodera quello che sembrerebbe il sorriso di un sadico -Si, Erik, io e Logan e anche Scott, siamo mutanti. Ma non arrabbiarti. Sei la prima persona, dopo Scott per Logan, che ci ha parlato quando siamo arrivati qui per aprire questo Pub. Poi per nostra fortuna Scott ci capiva più di quanto pensassimo, ma tu, non sapevo come dirtelo.-
-Beh, potevi semplicemente tirare fuori dalla sabbia quella tua testa di cazzo e dirmelo! Anche io sono come voi! COGLIONI!- Dice guardando i tre amici, ridendo dopo aver portato un braccio attorno al collo di Victor.
Non sapendo cosa fare in tutto questo mi giro e chiedo una media rossa, pensando che forse avevo interrotto il continuo flusso di sguardi ed ammiccamenti dei due dietro al bancone.
Scott, quello con gli occhiali mi serve subito da bere, passando dietro alla robusta figura di Logan, per un attimo ho creduto che lo stesse provocando, passando pericolosamente davanti a lui poco dopo che si era voltato per prendere una bottiglia di Vodka. Ho la sensazione che Logan gli abbia appena ringhiato all'orecchio, provocando un terribile rossore paragonabile alle sue lenti.
-Che tipaccio!.- Dico per cercare di farlo ridere quando mi porta la mia ordinazione.
-In realtà è dolce, sotto quella scorza di cinismo e bestialità.- I due aggettivi quasi li urla verso Logan, questo gioco di provocazioni quasi mi mette in imbarazzo. Ma non quanto la mano di Erik che si appoggia sulla mia spalla, per poi presentarmi ai suoi amici.
-Lui è Charles, è come noi, anche se più piccolo! Forse persino più piccolo di Summers..- Dice guardando il moro con gli occhiali, che in tutta risposta alza il dito medio
-Lui è Victor.- Mi dice riprendendo Victor sotto braccio per poi arruffargli i capelli, in quel momento sento una morsa al petto. Ma non ci do peso, "tanto sicuramente è eterosessuale Erik", cazzo! L'ho proiettato! A chi?
Mi guardo attorno, notando che l'unico che mi sta guardando è Logan, sta sorridendo. Inizia a camminare uscendo da dietro il bancone, prima di farlo con il telefono invia un messaggio a quello che sembra essere Scott, visto che prontamente il ragazzo estrae il telefono e sorride.
Dopo pochi passi me lo ritrovo a fianco, e fa lo stesso gesto che ha fatto Erik con Victor, cingendo la mia spalla con il suo braccio.
-Io sono Logan e lui è Scott.- Dice presentando sè stesso ed il ragazzo che sospetto essere il suo partner, e non solo in affarri, denoto dal rossore di Scott in risposta al sorriso di Logan che fa per presentarlo a me.
-Io sono Charles.- Il mio tono, poco alto rispetto a loro, quasi rimbomba nella mia testa.
-Piacere.- Aggiungo a tono più alto, voltandomi verso di lui, per scivolare dal suo braccio e porgergli la mano.
-Non lo è!- Dice Logan guardandomi divertito "Non è etero, che io sappia non ha mai avuto ragazze. E l'unica persona che ci abbia mai presentato sei tu." Pensa, sapendo che lo stavo scrutando dentro. Gli sorrido imbarazzato, facendo un cenno di ringraziamento con la testa. Ringraziamento? Perchè dovrei? Si, insomma è bello Erik, forse troppo per me. Ma lo conosco da poco meno di un'ora!
E poi sicuramente non vorrebbe stare con uno che è in grado di fare ciò che faccio io... Penso estraniandomi da tutto e tutti, trasalendo al suono del mio telefono.
Lo estraggo e leggo Avok, non so perchè sia salvato così in rubrica... Raven.. Lei ed i suoi nomignoli.
-Pronto!.- Dico senza rendermi conto che ho di nuovo lo sguardo di Erik addosso.
-Charles ti va di bere un po'? Angel mi ha lasciato.... Credo che abbia capito quanto stessi fingendo con lei.-
-Certo, io sono al pub Origins. Conosci?.- Lo sento ridere e poi aggiunge
-Certo che si, ci lavora mio fratello piccolo Scott! Aspettami che arrivo tra dieci minuti!..... A Charles: grazie.- Sorrido e lo rassicuro, liquidandolo poi con un ciao
-Chi era?- Mi chiede Erik quasi infastidito
-Un mio amico, che si dia il caso sia il fratello di Scott.- Dico voltandomi verso Scott, non so perchè stessi ignorando Erik, ma mi da l'impressione di chi vuole creare guai.
-Alex viene qui?.- Chiede Scott sorpreso, per poi tirare lo straccio del bancone addosso a Logan, facendo si che si girasse e smettesse di ridere con il fratello -Alex viene qui!!- Lo informa sorridendo, a quel sorriso Logan risponde con un'alzata di sopracciglio degno del più grande insensibile al mondo -Almeno la smetti di disturbarmi per stasera!- Dice tornando a parlare con Victor, lasciando Scott ribollire di rabbia dietro al bancone.
-Chi altro deve venire?-
Ma perchè ti interessa tanto? Chiedo tra me e me guardando Erik, che continua imperterrito nelle domande invadenti.
-Nessuno!- Rispondo calmo, dandogli ancora testa come nel marciapiede.
-Meglio per te.- Aggiunge infine Erik, voltandosi e tornando a discutere amichevolmente con i fratelli dietro di me.
C'è un limite a tutto, anche alla prepotenza, ma Erik non lo capisce. Mi alzo e vado in bagno, uscendo giusto in tempo per l'arrivo di Alex e Sean, lo porta sempre con se.
Mi avvio verso di loro, salutandoli come sempre, con un abraccio quasi fraterno. Soffermandomi qualche secondo in più con Alex, dandogli leggere pacche sulla schiena.
-Megli così amico, almeno ora potrai goderti a pieno il tuo amore.- Dico guardando Sean, che dopo essersi passato una mano tra i suoi capelli rossicci, ammicca un sorriso stupido, sollevando le sue gote colme di lentiggini.
-Hai ragione! Andiamo a festeggiare allora!- Grida prendendoci sotto braccio, avviandoci così come degli scemi fino al bancone.








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Note dell'autrice: Ho voluto che i personaggi come Logan, Victor e Erik fossero più grandi, circa 32 anni, per ottenere così da loro discussioni serie e mature, anche se dubito che Erik ci riesca xD
Comunque, gli altri personaggi, tra cui : Charles, Alex e Scott hanno la stessa età; 25 anni
Invece Raven, Hank e Sean sono i più piccoli con 22 anni, ma non per questo meno maturi. Ho inserito quasi tutti i personaggi nel primo capitoli, perchè non è detto che sviluppi le loro storie, la mia è una FF su Charles ed Erik, gli altri sono in secondo piano, ma vorrei anche sviluppare i loro legami attraverso gli occhi dei protagonisti!
Spero di essermi spiegata, e spero di caricare presto il secondo capitolo, che..... RULLO DI TAMBURI..... Sarà raccontato da quello stronzo di Erik!

I tought I was aloneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora