Cap. 13 Dissapori tra Oscuri e reazioni a catena

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P.O.V. Medusa

Mi svegliai con un atroce mal di testa che mi rendeva impossibile aprire bene gli occhi, li potevo tenere solo leggermente socchiusi ad osservare sfocatamente quello che mi circondava e da quello che potevo vedere mi trovavo nella mia stanza, ma non sapevo come potevo esserci arrivata, sibilai frustrata e mi osservai attorno girando la testa lentamente per non peggiorare il mal di testa che non accennava a diminuire.

La stanza era buia e non riuscivo a mettere a fuoco i contorni degli oggetti e dei mobili che c'erano nella stanza, mi ero accorta di essere nella mia stanza solo perché percepivo la presenza dei miei serpenti nelle vicinanze. Inoltre sentivo anche la presenza di un altro essere accanto a me nel letto, girai molto lentamente la testa e respirai profondamente, mi doleva ogni cosa e sembrava che spostarsi anche solo di un poco equivalesse a tentare di smostare una montagna.

Accanto a me sdraiato su di un fianco dormiva tranquillamente Samir, mi ci avvicinai lentamente per fargli uno scherzo e ridacchiai mentalmente, lentamente mutai i miei lunghi capelli biondo ramati in serpenti e loro – sapendo quello che dovevano fare – si avvicinarono al corpo del demone e cominciarono a pungolarlo rapidamente, lui preso alla sprovvista si svegliò di soprassalto e cadde dal letto.

Fregandomene altamente del mal di testa scoppiai a ridere fragorosamente portando le ginocchia al petto e rotolando sul letto rischiando di cadere a mia volta, presi un lungo respiro e sbuffai cercando di prendere fiato, chiusi gli occhi ridacchiando ancora lievemente per poi strillare lievemente per un sobbalzo del letto. Mi girai spalancando gli occhi e lanciai un'occhiataccia al demone che aveva avuto la brillante idea di far sobbalzare il letto.

Gli sibilai contro e fingendomi offesa incrociai le braccia al petto girando la testa dall'altra parte, anche se era difficile mostrarsi contrariata sdraiata in un letto sovrastata dall'altro che ridacchiava capendo il tuo gioco. Mi tirai su a sedere e gli scatenai ancora contro i serpenti che lo fecero contorcere dalle risate, sapevo essere molto fastidiosa e rompipalle quando mi ci mettevo, continuai a dargli fastidio fino a quando non si accasciò sul materasso li allora smisi e feci un versetto di vittoria.

Neanche il tempo di gioire troppo che mi ritrovai sdraiata a letto con un Gola divertito che mi osservava dall'alto con un sorriso a trentadue denti, ora che lo osservavo meglio sembrava cambiato in qualche modo, impercettibilmente ma era cambiato in qualche modo, prima mi era apparso diversamente mentre ora era mutato qualcosa nel suo aspetto che però non riuscivo ad individuare.

<< Allora come sta la mia Invidia? Hai dormito per più di due ore immobile come se fossi morta ed i serpenti in bagno hanno sclerato per tutto il tempo come se fossero posseduti da Lucifero in persona... >>

Con quella semplice domanda mi fece sbattere più volte le palpebre e spalancare leggermente gli occhi, solo ora ricordai che da quel giorno in avanti avrei rappresentato il Vizio dell'Invidia, scossi lentamente la testa ed osservai Samir per poi aprirmi in un sorriso gigantesco.

<< Ooooh cosa mi hai ricordato caro il mio Samir, ci sarà da divertirsi qua giù con tutti i poteri che ho acquisito. Non vedo l'ora di far scontrare qualche oca senza cervello che girano agli Inferi. Ma toglimi una curiosità... fino a stamattina mi sembravi diverso, c'è un qualcosa che è mutato in te ma non riesco a comprendere cosa. >>

Gola strabuzzò gli occhi e soffocò una risata per le mie parole per poi guardarmi sospettoso socchiudendo leggermente gli occhi per poi sorridere strafottente come suo solito, scosse la testa esasperato dalla mia curiosità e per risposta gli rifilai l'espressione più innocente che potessi fare anche se smentita dalla sua occhiata maliziosa.

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