Da quanto che riposavo? Quante ore erano passate, ma soprattutto dove mi sarei ritrovato al mio risveglio?
L'ultime cose che ricordavo furono, le luci accecati, la musica assordante che rimbombava nel mio petto, l'alcool che scivolava lungo la mia gola, una voce tremante ed un tocco sfuggente su di me.
Poi il buio più totale.Quando aprii gli occhi solo un fortissimo mal di testa mi dette il buongiorno in una stanza di cui non ricordavo di aver mai visto.
Mi portai istintivamente una mano sulla fronte sentendo una sensazione fredda data da un pezza bagnata. Girando lo sguardo mi accorsi anche di un bicchiere d'acqua e delle pasticche appoggiate sul comodino.
Tentai di alzarmi con tutte le forze che mi erano rimaste, con scarso successo. Quindi mi convinsi che forse era meglio assumere la medicina. Di sicuro chi mi aveva "salvato" dal mio dispiacere della sera prima, poteva solo essermi d'aiuto e non peggiorare il mio stato.Mi ristraiai ed iniziai a far vagare i miei occhi con uno sguardo indagatore in cerca di indizi su chi poteva essere la persona che mi aveva prestato soccorso. Notai molte foto appese su una bacheca di legno posta sulla parete vicino al letto, che raffiguravano un ragazzo a me conosciuto. Mi attirò una foto in particolare, degli occhi luminosi ed un sorriso smagliante che mi riportarono al ricordo della festa quando incontrai il ragazzo del braccialetto, Taehyung.
Ero troppo ansioso e curioso allo stesso tempo di sapere se effettivamente era lui. Quindi mi munii di coraggio alzandomi dal letto dirigendomi verso l'uscita della camera. Chiusa la porta alle mie spalle, mi ritrovai in un uno stretto e lungo corridoio con appesi alla parete molti quadri. Un tappeto rosso appoggiato su un parquet di legno scuro mi indirizzò verso le scale che conducevano al piano di sotto.
Appena iniziai a scendere le scale lentamente, sentii una melodia provenire da dei tasti di pianoforte, avrei riconosciuto quel suono tra mille.
Mi accostai alla parete che divideva il salone dalla cucina, in modo che chiunque stesse suonando non avrebbe potuto vedermi.La melodia che sentivo accompagnava i miei passi verso il salone. Ero incantato, senza parole ed emozionato allo stesso tempo. Quel ragazzo che un giorno prima mi aveva offerto la sua conoscenza ed aveva avuto il coraggio di aiutarmi da quelle condizioni pietose, ora si trovava a suonare un pianoforte color panna con una vista mozzafiato tra due ampie finestre che si proiettavano in lontananza sul mare.
Una piccola vocina interna mi convinse ad avvicinarmi, ma prima che lo feci dal pianoforte iniziò ad arrivare una melodia che conoscevo e la voce fu più veloce delle mie gambe e quindi presi parte a quella canzone inconsciamente.
"I like being independent, not so much of an investment, no one to tell me what to do..."
Sentii il suo sguardo meravigliato su di me e sulle sue labbra apparve un sorriso uguale a quello della foto. Ne ero incantato, il quale riuscì a farmi sorridere anche a me. Riprese a suonare, riportando l'attenzione su quei tasti bianchi e neri.
Allora decisi di andarmi a sedere vicino a lui.
«Vedo che stai meglio, ne sono sollevato.» mi disse girando per un attimo lo sguardo, «sento solo un leggero mal di destra, non so davvero come ringraziar-» si girò fissandomi negli occhi, «continua a cantare, non riesco a togliermi dalla testa la tua voce da quella volta al molo..» arrossii all'improvviso, nessuno si era mai congratulato con me per la mia voce, almeno non con un tono così pieno di ammirazione e calore, «Jungkook, tutto okay?» mi passò una mano sulla fronte che mi fece tornare alla realtà, «ehm.. si!» scansai la sua mano bruscamente, ero imbarazzato al massimo e non capivo perché il mio corpo reagisse in quel modo, «da quanto tempo suoni il pianoforte?» gli domandai per uscire da quella tensione che si era creata, «da quando ero piccolo, lo trovo uno strumento magico, da sempre.» disse quasi emozionato sfiorando i tasti con delicatezza, «anche io lo suonavo, ma preferisco sentire gli altri farlo..» sospirai, «allora lasciamelo suonare per te!» mi guardò, «ma accompagnami con la tua meravigliosa voce.» mi sorrise nuovamente ed io da quella richiesta non potei rinunciare e quindi annuii emozionato."But sometimes I just want somebody to hold, someone to give me their, jacket when it's cold, got that young love even when we're old..."
Passammo quasi metà mattinata in
quel salone, tra le corde del piano e i ricordi che creava. Iniziai a conoscere un po' di più Taehyung, era un tipo strano ma pieno di talento. Avevamo un sacco di interessi in comune ed io non riuscivo a distogliere lo sguardo dal suo volto. Ogni volta che cantavo con lui riuscivo ad essere me stesso, cosa che non capitava da molto tempo. Era gentile e non smetteva mai di complimentarsi.Ci fu un momento di silenzio nel quale ci guardammo negli occhi e vidi per un attimo la tranquillità di cui avevo bisogno, fino a quando mi avvicinai lentamente verso il suo viso e lui mi sfiorò delicatamente le labbra con un dito. Mancò poco per far sì che le nostre labbra si toccassero, ma qualcuno proprio in quel momento decise di suonare alla porta.
Vi chiedo scusa per l'enorme assenza che ho avuto in questo periodo, essendo stata impegnata con altro.
Come avete notato ho voluto aggiungere una canzone molto amata dalla Taekook, si chiama "Dear no one" di Tori Kelly, per chi non la conoscesse.
Vi lascio qui sotto il video da cui ho preso ispirazione.
Alla prossima!Link video:
https://youtu.be/lmI2jfGXUCo
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Sunrise ✘ Taekook [IN SOSPESO]
FanfictionDove Taehyung si ritrova a scattare una foto per immortalare il paesaggio che si presenta davanti ai suoi occhi, ma un piccolo dettaglio cattura la sua attenzione. © Stigm_art || 2017