T w e l v e

138 28 4
                                    

Casualità, tempismo, destino? Chiamatelo come preferite, perché io non sapevo più come definirlo.
«Shin è stato un piacere rincontrarti, io e Hoseok ora dobbiamo andare.» dissi con velocità, lanciando un'occhiata gelida a Jungkook, «Taehyung, passa a trovarmi appena puoi, sei sempre il benvenuto!» mi abbracciò calorosamente, accompagnandoci alla porta, ricambiammo con un inchino per poi uscire.

Penso di non aver mai sentito il cuore battere così velocemente dall'agitazione. Iniziai ad accelerare il passo ed Hobi cercò di rallentarmi, strattonandomi per un braccio.
«RALLENTA AMICO!» esclamò, lo guardai ma appena intravidi alle sue spalle, quella persona, ricominciai a passo veloce la maratona che stavo compiendo per allontanarmi il più possibile da quella zona.
«T-TAEHYUNG, ASPETTA!» Jungkook continuava a urlare il mio nome correndo verso la nostra direzione, ma con scarso successo perché lo stavo ignorando alla stragrande.

Chiusi gli occhi, sperando di arrivare al più presto alla macchina però il mio nome lo sentivo rimbombare nella mia testa, in lontananza fino a sentirlo così vicino da farmi tremare.
Mi girai di scatto, ritrovandomi Jungkook piegato mentre riprendeva fiato, «Taehyung lasciami parl-.» agitò le mani davanti a me, ma questa volta qualcosa mi spinse a non ascoltarlo «JUNGKOOK FINISCILA DI APPARIRE COME UN FANTASMA NELLA MIA VITA!» gli urlai contro «... lasciami stare.» aggiunsi con fatica come fosse un sospiro. Rimase lì a fissarmi a bocca aperta per poi sfiorarmi la spalla con la mano che scansai bruscamente.

Il mio cervello, il mio cuore e il mio corpo si erano per un'attimo separati ed avevano preso scelte diverse.
«Forse è meglio andare, scusaci.» disse Hobi cingendomi i fianchi e facendomi muovere, portandomi via da quel posto.
Una volta saliti in macchina, scoppiai in un pianto isterico. Non mi capivo proprio, avevo reagito d'impulso, quelle cose non le pensavo. Ogni volta che lo rivedevo mi tornavano quelle farfalle fastidiose nello stomaco, dovute all'inizio di un sentimento di cui non sapevo nemmeno di riuscire a provare mai, invece quando spariva, sentivo quel vuoto lasciato da una persona, che si può definire sconosciuta, ma che maledettamente persisteva nei miei pensieri.

Una volta arrivati a casa, Hoseok mi strinse in un forte abbraccio e mi disse che potevo contare su di lui su qualsiasi cosa. Strinsi la presa ancora più forte, annuendo in risposta.
Una volta sceso dall'autovettura, entrai in casa.
Era di nuovo vuota. Di nuovo solo.
Sospirai triste buttando il giacchetto sul divano, dirigendomi verso la cucina per prendere un bicchiere d'acqua.
Mi appoggiai con i gomiti sul ripiano del tavolo ed inizia a massaggiarmi le tempie. Se fosse stata così tanto incasinata la mia vita come in questo ultimo periodo, avrei preferito starmene a casa quel giorno, così non avrei incontrato Jungkook e tutta la confusione che mi stava portando dentro. Però una parte di me era felice di ciò, sentivo come un legame con lui, ma non riuscivo ad arrivarci perché ogni volta che tentavo in questa impresa lui magicamente spariva.

Passarono all'incirca una ventina di minuti da quando rientrai dalla mattinata, quando sentii bussare alla porta. Mi avviai verso l'entrata e mi maledissi nuovamente ancora una volta, avevo il vizio di non chiedere mai chi fosse prima di aprire.
La porta si aprí e mi si mozzò il fiato, mi immobilizzai sull'entrata, sgranando leggermente gli occhi e cercai di convincermi di non perdere il controllo.
Jungkook era di nuovo con il fiatone, per la sua seconda corsa della giornata. Ci guardammo intensamente senza proferire parola, lo guardai con sguardo perplesso.
«I-io... io non ce la faccio più Taehyung.» mormorò Jungkook mordendosi un labbro.
Sospirai, tirandolo per la felpa, facendolo entrare.
Gli afferrai i fianchi, tirandolo su facendogli aderire la schiena alla porta. Poi sorrisi appena e mi avventai sulle sue labbra, mordendole e succhiandole, facendole mie.

Avevo reagito questa volta con il cuore e in quel momento mi sembrò la cosa giusta da fare. Tanto vale rischiare ora che potevo averlo tra le mie braccia.
Si staccarono per riprendere fiato.
Jungkook mi guardò estasiato, accarezzandomi i capelli e spostandomi un ciuffo dalla faccia.
Lo rimisi giù, prendendolo per mano, dirigendomi verso le scale con lui, sorridendo e baciandolo ancora.
Jungkook sorrise nel buio di quella camera in cui aveva dormito poco tempo fa. Lo attirai verso di me, abbracciandolo, per poi sfilargli la felpa, buttarla per terra ed afferrarlo per i fianchi, facendolo scivolare sul letto.

Lo sentii tremare sotto il mio corpo, e lo baciai ancora, portando una mano sotto alla sua maglietta.
Chi volevo prendere in giro? Ormai ero andato per quel ragazzino, era il momento giusto per confermare e non reprimere tale sentimento che ci stava trascinando insieme nel piacere più totale.

Sunrise ✘ Taekook [IN SOSPESO] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora