Capitolo 4

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La prima cosa che fece era di guardarle il collo. Lo sfiorò appena con le dita gelate ma lei non sembrò sussultare, più che altro indietreggiare.

- non è niente -
- chi è stato? -
- Dean, tranquillo, sto bene -
- chi è stato? - ripete alzando leggermente la voce.
- Matt -
- credevo fosse morto -
- non è così facile liberarsi di lui -.

Lisa si intromise.
- probabilmente avrai bisogno di riposare e farti una doccia. Perché non sali? Ben ti mostrerà dove andare -.

Tessa annuì in silenzio, nonostante non abbia bisogno di dormire, ma la doccia le sembrò una buona idea.

- Ben, prendile un mio cambio -.

Seguì il ragazzo al secondo piano e una volta arrivati le mostrò il bagno e la camera dove avrebbe alloggiato per la notte.
- ehi ragazzino -
Quest'ultimo si volse sorridendo
- grazie -.

Si chiuse la porta alle spalle, preparò la doccia e nel mentre si svestì.
La ferita sul ventre sembrava diversa, un po' deformata visto il calcio ricevuto. Il taglio sulla fronte era immobile nonostante la carne fosse aperta, ma non usciva del sangue come credeva.

Quei maledetti segni le sarebbero rimasti e difficilmente sarebbe riuscita a nasconderli. Forse solo il collo, ma non la fronte.

Entrò nel box chiudendolo.
Lasciò che l'acqua tiepida scivolasse lungo il suo corpo intorpidito e soffocato dal dolore che non provava e dalla rabbia che sentiva attraversarle, ogni parte di se.

Quando ebbe terminato, indossò l'accappatoio.
Una sensazione di vertigine la colpì di colpo, costringendola ad aggrapparsi al lavandino. Poi senza preavviso, del sangue sgorgò dalla sua fronte ma a preoccuparla fu il foro, dove la lama l'aveva trafitta.

Si tastò il ventre accorgendosi di quando sangue ci fosse ma non ebbe il tempo di gridare, che perse conoscenza.

Dean e Lisa stavano ancora discutendo su quella faccenda. Fra il ritorno di Sam e il risveglio di Tessa, la pressione tra i due si faceva sempre più forte ed intensa.
Nel frattempo Ben si occupò della tavola sparecchiando i resti di quella cena interrotta.

Lisa non voleva che il figlio sentisse la loro discussione, così l'ho mandò in camera sua.

Appena il ragazzino fu di sopra, passò davanti al bagno dove aveva lasciato la ragazza. Notò una strana ventata gelata come quella nei freezer o nelle stanze, dove il personale di un ristorante ci teneva le scorte.

Gli sembrò strano, quasi buffo.
Prima bussò.
- Tessa? Stai bene? -.
Dopo qualche minuto non ricevendo risposta, lentamente aprì la porta vendendola a terra, immersa in una pozza di sangue.

Rimase immobile, terrorizzato e spaventato, poi senza distogliere lo sguardo urlò a Dean di venire, più di una volta.

Il cacciatore arrivò seguito da Lisa, quest'ultima fece allontanare il figlio mentre l'uomo andò da Tessa.
- oh mio dio -, ripeté per un paio di volte.
Scostò l'accappatoio dal ventre per poi notare, che la ferita si stava rigenerando così come la fronte e il livido viola sul collo.

Era guarita o almeno così sperava. La sua condizione precedente era solo momentanea. Non aveva idea cosa le avesse innescato la guarigione.

Accostò l'orecchio al suo petto percependo il cuore emettere battiti deboli ma frequenti.
- ok, Lisa serve una spugna vecchia e dell'acqua calda -.
La donna prese al volo ciò che gli era stato detto, passandole poi a Dean.

Dolcemente bagnando la spugna, le pulì il sangue rivelando la ferita ormai rimarginata. Fece la stessa cosa sulla fronte, poi le chiuse l'accappatoio.
La prese in braccio portandola nella stanza.

Qualche ora più tardi, Tessa tornò in vita all'improvviso. Sedendosi, si guardò in torno agitata. Non sapeva cosa fosse successo o meglio non l'ho ricordava.
Si alzò accorgendosi di indossare l'accappatoio.

Raggiunse in fretta lo specchio e si denudò, capendo che qualcosa era cambiato. Le sue ferite erano guarite del tutto.
Si accarezzò il ventre liscio e privo del foro di quella maledetta lama, persino il taglio sulla fronte era scomparso così come il livido sul collo.

Rimase del tutto confusa.
Il bussare alla porta le fece indossare l'indumento, tenendo chiuse l'estremità con le braccia. Dean entrò subito dopo andandole incontro.
- come ti senti? -
- sto bene -
Le prese i polsi per percepire i battiti.
- sei viva -
- cosa? -.
Tessa si concentrò, sentendo il suo cuore battere.

Fino a un momento prima non se era accorta, troppo concentrata sul suo corpo. Sorrise scoppiando a ridere poi abbracciò Dean.
- oh mio dio -.
Quest'ultimo, l'accolse tra le sue braccia tenendola stretta a se.

- devo...devo vestirmi -
- sono tornato nella tua stanza d'albergo, ho preso tutta la tua roba -
- Matt era lì? -
- no ma ascolta, farò in modo che non si avvicini a te , ok? -. L assicurò per poi lasciare la camera.

Perplessa su vestì poi scese al piano di sotto dove incontrò Lisa preparare la colazione.
- ciao -.
L'ha salutò con tono allegro, lei ricambiò il saluto per poi ritornare alle sue faccende.

Raggiunse Ben, seduto a tavola mentre giocava ad un videogame.
- ehi ragazzino, a cosa giochi? -.
Ancora turbato e leggermente traumatizzato dalla sera prima, le sorrise debolmente, facendo finta di nulla.
- un gioco che mi ha passato un mio amico -
- oh ok -
- credevo fossi morta, c'era molto sangue -.

Ora si che era confusa.
- come dici? -
- ieri sera, ti ho trovata in bagno, c'era molto sangue e sembravi morta -
- Ben, per favore -, si intromise la madre.
- io non...ricordo nulla -
- com'è possibile? -, gli chiese Dean appena entrò nel salotto.
- io non lo so, insomma l'ultima cosa che ricordo è di essere venuta qui. Ho fatto la doccia e credo di essermi addormentata -
- no, dopo la doccia, Ben ti ha trovata a terra. La temperatura era calata di molto e la tua ferita... quella che...perdeva molto sangue -.

Si aggrappò al lato del tavolo metabolizzando le informazioni.
- ora ho capito -
- come dici? -
- Dean, chiunque mi abbia svegliato non voleva riportare indietro lei ma solo me, credo. Il problema che io ero morta, quando Uriel mi ha strappato il ciondolo dal collo, in quel momento mi sono ritrovata dall'altra parte. Ero dietro di te quando l'hai pugnalata -
- quindi per riportare in vita te, hanno dovuto mantenere il corpo così come era stato lasciato -.

Ben preso dall'agitazione fece cadere il bicchiere contenente il succo che si espanse per tutto il tavolino.
- scusate -.
D'istinto, Tessa poggiò la mano sul tavolo toccando il liquido.
Che Iniziò a ghiacciarsi fino a raggiunge gli altri bicchieri affiancati, facendoli esplodere.

Sorrise meravigliata.
- non sono tornata da sola -.

The Darkness: Niente è come sembra (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora