Capitolo 11

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Giulia's POW:

Il più bel bacio dalla più bella delle principesse.

Nessuno mi ha mai definita una principessa, io stessa non mi definivo una principessa, ciò semplicemente perché non volevo essere una principessa. Io non sono mai stata mai il tipo di bambina che gioca con le Barbie e compra vestiti da principessina altezzosa o altro. Io ero quella bambina che stava fissa alla televisione a guardare i cartoni stupidissimi e senza senso; ero quella diavoletta che quando non sapeva cosa fare rubava il telefono alla mamma per giocare a cose a caso ed oltretutto ero quella stravaccata sul divano per la troppa pigrizia, che ancora ora non manca.

Non mi sono mai fatta chiamare "principessa", se qualcuno anche per sbaglio l'avesse detto l'avrei trinciato. Ma ammetto che detto da lui suona davvero bene. Come un accordo suonato al pianoforte, come due note, che da sole non significano assolutamente niente, ma se suonate insieme creano una sinfonia. Il nostro amore sarà la nostra canzone: con alti e bassi, con acuti e gravi, con dolcezza e lentezza.

Queste saranno le prime note della nostra canzone, ora tocca a noi continuare a scriverla.

Francesco's POW

F- Su bellissima, mostrami la via per casa tua.
Dico in tono teatrale

G- SISSIGNORE!!! Mi segua.

Dice facendo il segno come i soldati sull'attenti. Dopo una risatina iniziamo a camminare.
Inizio a pensare a uno scherzetto da farle.
Senza farmi notare rallento il passo per rimanere leggermente più indietro. Poi quando sembra accorgersi della mia mancanza le vado addosso e getto un urlo
Io- BUUUUU!!!!!
G- AHHHHHHHH!!!!!!

Lei lancia un acuto che nemmeno una cantante lirica ne sarebbe capace; qualche persona si gira a guardarci storto, ma non ci facciamo caso. Lei mi tira uno schiafetto scherzoso che non fa altro che far aumentare la mia risata.

G- MA SEI PAZZO????
Io- Si, pazzo di te.

Con delicatezza le afferro i fianchi, ma non sono io a baciarla, bensì è lei ad avventarsi sulle mie labbra, come se ne avesse bisogno, come se volesse fidarsi di me e lasciarsi andare.
Dopo quei dolci secondi mi abbraccia e mi stringe forte a se

G- Giura solennemente di non lasciarmi mai.
Io- Giuro solennemente di non avere buone intenzioni
G- NO MA IO TI AMO!!

Dopo aver detto ciò, arrossisce.

G- Cioè eh....amo..ehm...amo ciò che hai detto cioè ehm...amo la...la citazione potterhead sì.

Dice balbettendo; sta andando nel pallone.

Io- Tranquilla principessa. Ho capito.

Dico con un filo di tristezza. Per un attimo c'ho davvero creduto, ma per ora può andar bene anche così.

Arriviamo sotto casa sua e io la saluto pronto per andarmene quando mi chiede.

G- Vuoi restare a pranzo qui?? Sono sola.

Mi giro: non me lo sarei mai aspettato.

Io- Ehm...certo. Se ti fa piacere

Lei sorride e apre la porta.
G- Ti avverto. Non c'è molto da mangiare.

Annuisco sorridendo e entro dopo di lei. Saliamo delle scale che a me sembrano infinite ma lei le fa due a due.

G- Cosa hai?? Non hai le scale a casa tua??
Io- No. Ed era meglio così
G- Dai sfaticato, manca solo una rampa di scale.

Mi dice lei già alla porta di casa sua. Mi do una mossa perchè così sembro davvero ridicolo, infatti lei si mette a ridere. La seguo in casa e mi giro in torno. Ha una casa niente male, è un appartamento decisamente spazioso e molto pulito. Davanti alla porta d'ingresso si presenta un lungo corridoio con in fondo uno specchio enorme. Sul corridoio si affacciano varie porte. Sono tentato di entrare in una di quelle stanze ma la sua voce mi ferma prima.

G- Mi dai un aiutino??

Dice con la grande tovaglia tutta accartocciata sul tavolo.
Vado lì e prendo due estremità della tovaglia stropicciata.
Spiegandola noto dei ricami molto raffinati e curati che raffigurano dei fiori lilla.

G- Abbiamo due possibilità. O mettiamo su la pentola per la pasta. O mangiamo i saikebon (non so come si scrive ahahah)

Io- Pasta?? Perchè secondo te so fare la pasta??
G- Immaginavo....

Dice tirando fuori 4 contenitori.

G- Allora.....Riso alla cantonese, ai funghi, il cus-cus (again. Non so come si scrive) o i nudles classici.
Io- A me ispirano parecchio i nudles
G- Io prendo il riso ai funghi.

Dice praticamente co gli occhi a cuore.

Dopo averli preparati iniziamo a mangiare e ammetto che sono buoni. Stavamo pranzando tranquillamente quando Giulia mi fa questa domanda.

G- Ma...te pensi mai al futuro??
Io- In che senso??
G- Tipo all'università al lavoro che vorrai fare a mettere su una famiglia. Ci pensi mai??
Io- In realtà no. Non mi interessa immaginare i miei anni da vecchio
G- Ma se fossi vecchio con tanti nipotini intorno??
Io- C'è parecchio tempo per pensare ai nipoti.

Sorrido guardandola direttamente negli occhi.

Io- Ma una cosa è sicuramente certa. Che fino ad allora io penserò a te.

SPAZIO AUTRICE:

Hey!!! Scusatemi i secoli d'assenza ma io non sono più sicura di continuare questa storia. Ditemi voi cosa ne pensate. Io avrei in mente un'altra storia, che ne dite di una fanfiction??
Scrivete nei commenti cosa vorreste.
Io intanto vi saluto e....un bacione

Giuggiolottola

Dance And LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora