You didn't know

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Finn fu il primo all'accampamento ad accorgersi della scomparsa di Alexis e Clarke, mettendosi subito a cercarle. Quando le trovò, non riuscì a trattenere una risata: le stesse ragazze che non riuscivano a stare nella stessa stanza per più di due secondi, ora stavano beatamente dormendo l'una con la testa appoggiata all'altra.

Parevano tanto due sorelle, due angeli, dolci e care l'una con l'altra. Ma Finn sapeva che tutto ciò era semplice apparenza. Però, chiunque non le conoscesse, l'avrebbe subito pensato, nonostante le due avessero caratteristiche completamente diverse: una era bionda, l'altra era mora; una aveva gli occhi azzurri, l'altra verdi. Erano l'una l'opposto dell'altra, almeno fisicamente.

Finn gli lanciò dei sassolini addosso, per riuscire a destarle dal loro dolce sonno, ridendo come non ci fosse un domani. La vista delle due ragazze in quello stato era fin troppo esilarante.

Alexis e Clarke si svegliarono di soprassalto, spaventate dal contatto dei sassolini con la loro pelle.

«Ma che diavolo..?!» esclamò Alexis.

«Liberaci piuttosto che lanciarci sassi!» urlarono entrambe, esasperate. Lui sorrise, maggiormente divertito dal loro coretto, mentre andava a slegarle.

«Cosa è successo?» chiese Finn, sciogliendo finalmente anche l'ultimo nodo.

«Dobbiamo raggiungere quella navicella.» esordirono le due in coro, mentre prendevano a camminare il più velocemente possibile.

«E smettila di copiarmi!» urlarono nuovamente tutte e due l'una all'altra, infuriate.

Alexis sospirò sonoramente, mentre Clarke roteò gli occhi esasperata.

Non la sopporto più. Fu il medesimo pensiero delle due ragazze, adirate l'una dall'altra e viceversa.

Finn era invece l'unico che si divertiva come un matto, essendo queste scene estremamente esilaranti per chiunque le osservasse. Non riuscivano a tollerarsi, tuttavia erano l'una la fotocopia dell'altra.

***

Dopo aver spiegato la situazione anche a Finn, i tre si misero in marcia, cercando di fare il più rapidamente possibile. Il sole si era però già innalzato e probabilmente Bellamy era riuscito a prendere la radio e tornarsene al campo.

Alexis aveva preso a camminare qualche passo più avanti rispetto agli altri due, che si erano messi a fare i piccioncini e altre cose simili, atteggiamenti che Alexis considerava più che vomitevoli.

Non ne sapeva il motivo preciso, ma i due si erano avvicinati l'uno all'altra ancora di più e una mezza idea ce l'aveva sul perché, ma non voleva giungere a conclusioni affrettate. Anche se fosse naturale che i due fossero andati oltre al bacio, vista tutta quella confidenza.

In ogni caso, ad Alexis non importava niente di ciò che stava accadendo tra i due. Odiava le coppie, odiava l'amore. Non era dispiaciuta del fatto che finalmente i due si fossero giurati amore eterno, ma tutta quella mielosità e sdolcinatezza le faceva salire i conati di vomito. Anche se, una volta, non era così.

Una volta parlava di amore come se fosse la cosa più bella del mondo, adorava i miti riguardanti l'amore, che le raccontava la madre. Tuttavia, suo padre spezzò qualsiasi desiderio, sogno, che lei avesse mai fatto su quel sentimento così complicato, ma al tempo stesso semplicissimo.

Si promise che non sarebbe mai cascata in quel brutto inganno, che inizia con un ciao e finisce nello stesso modo; non si sarebbe più lasciata trascinare da nessun sentimento.

Sua madre l'aveva fatto, si era fidata di suo marito, lo aveva amato, lo aveva rispettato e lui l'aveva tradita, l'aveva uccisa. Alexis strinse il suo prezioso ciondolo tra le mani, alzando lo sguardo verso il cielo.

Alive || The 100Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora