Track 3

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Track 3

>> Extraordinary 

Ero ancora intrappolato dentro le quattro mura della New York high school e, come ogni giorno, ero nascosto in giardino con le cuffie nelle orecchie.

Quella mattina, i rumori a casa mia erano stati più forti del solito, ed era come se tutto andasse sempre peggio.

Mi rigirai l'iPhone fra le mani, sperando di avere un'illuminazione sulla nuova canzone da ascoltare.

Avevo bisogno di qualcosa di forte, di energetico, qualcosa che mi desse speranza.

Una nuova melodia.

Uno zaino cadde al mio fianco, quasi prendendomi in tutta velocità sul viso.

Sgranai gli occhi, vedendo davanti a me un paio di jeans neri strappati.

"Alza gli occhi, pervertito."

Obbedii, sentendomi subito arrossire.

Era Melody, e portava i capelli lisci dietro ad un cerchietto azzurro.

Mi stava sorridendo, e le sue labbra color fragola sembravano più rosse del giorno prima.

"Non mi saluti? Sei maleducato." Disse, sedendosi al mio fianco e iniziando a cercare nel suo zaino.

"Ciao." Sussurrai, osservandola tirare fuori una mela e iniziare a mangiarla.

Alzò lo sguardo, fulminandomi com i suoi occhi color smeraldo "I miei genitori sono vegetariani, non mi giudicare."

"Io non giudico."

Melody mi fissò, quasi come se stesse studiando un compito difficile di matematica e poi sorrise "Tu sei strano."

La fissai, non trovando nulla da dire.

Ero strano? Forse si, ma ero così abituato a vivere la mia vita che ormai la mia "stranezza" era diventata normalità.

In più non avevo mai potuto confrontare la mia vita con un'altra considerata normale.

"Dylan?" Mi chiamò Melody, ridacchiando "Non ti offendere."

Scossi le spalle, senza rispondere.

Non mi ero nemmeno accorto che mi avesse offeso.

"Non sei uno di tante parole, eh?" Disse, spazzolandosi i capelli con le dita "Ti metti sempre le camice in questo modo strano?"

Abbassai lo sguardo sulla mia camicia, non notando nulla di strano.

"La mia camicia è strana?"

"Il modo in cui la allacci." Melody si avvicinò a me, sfiorandomi con un dito laccato di azzurro il primo bottone sotto al colletto "Solo i vecchi la abbottonano completamente."

"Io non sono un vecchio." Costatai, toccandomi l'orlo della camicia, facendo sorridere la ragazza.

Melody sembrava costantemente felice mentre era con me, ma non riuscivo a capire se ridesse perché le sembrassi ridicolo o perché la facessi sentire bene.

"Sai, Dylan, mi stai simpatico." Affermò, felice "Anche se mi sembri un tipo piuttosto ripetitivo."

"Mi alzo tutte le mattine alle 7, e devo aver mangiato entro le 7:15, poi mi lavo e-"

"Okay, ho capito." Rise, bloccando i miei pensieri ad alta voce "Sei buffo."

"Pensavo di essere strano."

Melody si morse il labbro inferiore, iniziando a giocherellare con il filo delle mie cuffie.

"Perché porti sempre le cuffie alle orecchie?"

La fissai, sorpreso "Come fai a sapere che le porto sempre?"

Melody scosse le spalle, arrossendo "Ti ho osservato."

Non dissi nulla, perdendomi nell'osservare il profilo della ragazza seduta al mio fianco.

Era bella, ed io non notavo mai la bellezza nelle altre persone, e questo mi faceva sentire a disagio.

Eppure il suo viso era perfettamente ovale, e i capelli così biondi e ricci mi ricordavano i campi di grano dove giocavo quando ero piccolo.

I suoi occhi erano del colore dei boschi dove mi portava mio padre prima che preferisse l'alcol ai suoi figli.

"Anche io ti osservo." Ammisi, serio "Lo sto facendo anche ora."

Melody alzò lo sguardo, e vidi i suoi occhi brillare.

Sorrise, avvicinandosi e dandomi un bacio sulla guancia "Mi stai simpatico."

Non disse nient altro, alzandosi e correndo via.

Restai ad osservarla fino a quando non la vidi scomparire in mezzo alla folla di ragazzi appena usciti dalle classi.

Abbassai lo sguardo, accorgendomi solo in quel momento di aver messo in pausa la musica.

Sacrifice it all and maybe say
Something extraordinary
Something real
To fill my days and nights with something
That I can feel

Lp {DOB}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora