Track 8
>> I can see truly now
Stavo mangiando l'ennesimo pasto senza sapore dell'ospedale pensando a tutti i modi in cui la mia vita riusciva a farmi schifo.
Sentivo la mancanza di Melody, della sua voce, delle sue risa.
Volevo sentire i suoi capelli biondi tra le dita e volevo vedere il suo sorriso illuminarle gli occhi.
Volevo lei, volevo ogni centimetro di lei.
Ma ormai se n'era andata: mi aveva abbandonato come si abbandona un giocattolo vecchio per uno nuovo.
Un giorno, forse, lo riguarderai e ti verranno in mente i bei ricordi, ma resterà sempre il tuo vecchio e inutile giocattolo.
Era così che mi sentivo: inutile.
Ero malato, e nessuno mi avrebbe voluto.
Abbassai lo sguardo, notando che una pallina di carta era caduta proprio davanti al mio vassoio.
La presi fra le mani, girandola fra le dita con attenzione.
"Ehi, tu, tu con la pallina."
Alzai lo sguardo, vedendo una ragazza seduta di fronte a me.
Ero così concentrato a pensare a Melody che non me ne ero nemmeno accorto.
Sembrava avere all'incirca la mia età ed aveva i capelli neri che scendevano lungo le sue spalle senza un'ordine apparente.
I suoi occhi erano azzurri, e mi ricordavano il mare al tramonto.
"Sei stata tu?" Chiesi, indicandole la pallina.
Lei sorrise, scuotendo le spalle "Qual è il tuo problema?"
La guardai, non capendo che cosa intendesse.
La mora si sporse oltre il tavolo, sorridendomi in modo buffo "Perché sei qui dentro, faccia da scemo?"
"Sono autistico." Dissi, quasi come una macchinetta "Soffro della sindrome di Asperger."
"Wow." Sorrise, battendo le mani "Quindi tu sei emotivamente instabile? Io lo sono psicologicamente."
Alzai un sopracciglio "Cosa?"
La ragazza scosse la testa, dandomi una leggera spinta "Io sono Mary, comunque, vuoi essere mio amico?"
Sgranai gli occhi, troppo sorpreso anche solo per trovare una risposta con un minimo di senso.
Mary si alzò, sporgendosi oltre il tavolo con energia e sorridermi "Dai, avanti, ho portato di nascosto il mio Mp3 da casa e ho delle canzoni fantastiche."
"Come fai a sapere che ascolto musica?"
Mary scosse le spalle con non chalance "Il tuo nome è Dylan, giusto? Comunque io posso sembrare un pò nevrotica a volte, però ascolto bella musica. Vuoi essere mio amico?"
Continuavo a guardare quella stramba ragazza non riuscendo ben a capire che cosa volesse da me.
Il suo sorriso era sincero, e anche i suoi occhi erano felici.
Mi ricordava Melody, quando ancora era rilassata e mi voleva bene.
Avevo ascoltato tutte le canzoni del suo Mp3 e nessuna era riuscita a darmi una risposta giusta alla mia sofferenza, ne alle mie domande.
Mi aveva lasciato solo, mi aveva fatto perdere, come se mi avesse cacciato dalla sua vita.
Avevo bisogno di una nuova sinfonia da inseguire.
Mi alzai, sorridendo a Mary "Andiamo."
Il sorriso di Mary crebbe, e mi prese subito sotto braccio e iniziando a camminare "Tu hai un'amica in me, Dylan."
I can see clearly now the rain has gone
I can see all obstacles in my way
Gone are the dark clouds that had me blind
It's going to be a bright, bright sunshiny dayI think I can make it now the pain has gone
And all of the bad feelings have disappeared
Here is the rainbow I've been praying for
It's gonna be a bright, bright sunshiny dayAngolo
La storia è finita.
Mi spiace se volevate un finale strappa lacrime ma ho pensato di dare al piccolo Dylan una nota di felicità finale
Non ha senso restare sempre imputanti nella vecchia sinfonia che sa solo di ricordi dolorosi, bisogna andare avanti e trovare qualcosa di nuovo
Magari andrà male, o magari andrà bene, ma l'importante è provarci sempre
In ogni caso, perdonatemi per gli eventuali errori ma sono stata all'ospedale tutto il giorno e sono un po' scoppiata hahah
Correggerò al più breve
Detto questo, vi ringrazio per aver seguito questa piccola storia e a presto❣️
Giulia