Track 4

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Track 4

>> You've got a friend in me

Mio padre quella notte aveva picchiato mia sorella Candy, e io non lo avevo impedito.

Quelle urla e quei pianti mi avevano spaventato e non ero riuscito a muovermi di un millimetro, chiudendomi le orecchie per evitare di sentire tutto quel rumore.

Ethan aveva cercato di fermarlo e così mia madre, ma mio padre aveva messo a terra entrambi.

Dopo svariati minuti la stanchezza data dalla birra gli prosciugò tutte le energie, e decise di farla finita e di andare a letto.

Quando mi passò affianco per andare a letto mi accarezzò capelli, come per farmi un complimento.

Ero il suo bravo figlio, quello che non reagiva.

Avevo alzato lo sguardo solo quando sentii la porta di camera sua chiudersi e, quando lo feci, vidi subito gli occhi azzurri di Ethan puntati su di me.

Sembrava arrabbiato, come se la colpa fosse mia, e io non sapevo cosa fare o dire per farlo smettere di guardarmi in quel modo.

"Dovresti proteggerci." Sibilò, e sentii la sua voce incrinarsi "Perché non la smetti di fare il debole e fai la cosa giusta?"

"Ethan." Lo aveva richiamato nostra madre, mentre consolava Candy.

Ethan scosse la testa, sospirando "Cosa abbiamo fatto di male per avere due malati in famiglia?"

Non dissi nulla nemmeno quella volta: lasciai semplicemente tutto scorrere fino al giorno seguente, quando ero ancora nel parchetto della scuola, nascosto fra le piante ad ascoltare musica.

Sembrava che niente riuscisse a sopraffare quei rumori, niente che fosse abbastanza puro da scontrarsi con tutto quel caos.

Improvvisamente, sentii la mancanza di Melody e della sua voce, dei suoi sorrisi gentili.

Guardai l'orologio e vidi che era già l'ora di pranzo ma lei non si era ancora fatta viva: forse non mi voleva più vedere?

Inaspettatamente, sentii le mie gambe muoversi da sole verso l'entrata della scuola.

Era la prima volta che andavo di mia spontanea volontà a parlare con qualcuno, e la cosa mi lasciava più che sorpreso.

Era forse cambiato qualcosa in me? Perché tutti quei rumori adesso sembravano più sfocati nella mia mente se pensavo alla sua voce?

Trovai Melody seduta nel tavolo dei popolari, e subito mi resi conto che non sarei mai potuto avvicinarmi a loro.

Era tutto così triste ed imbarazzante, perché per l'ennesima volta avevo iniziato a fare qualcosa senza finirla.

Eppure il suo sorriso mi attirava come non aveva mai fatto nient altro, soprattutto ora, perché non mi sembrava vero come quello che indossava quando era con me.

La vidi spostare i capelli, che teneva lisci e liberi, sulla spalla destra e alzò lo sguardo su di me.

Mi vide, e il suo sorriso cambiò: sembrava felice.

Mi fece cenno di avvicinarmi, ma io rifiutai, restando nel mio angolo appartato della mensa.

La vidi salutare velocemente i suoi amici, uno di loro le diete un bacio sulla guancia, e poi corse da me, e mi abbracciò.

Fu un gesto veloce e inaspettato, e non riuscii a capire bene se mi fosse piaciuto o meno.

Forse si.

Decisamente si.

Lo avevo adorato.

"Dylan, che ci fai qui?" Chiese, anche lei aveva capito che avevo appena fatto qualcosa di anomalo per la mia routine.

Scossi le spalle, spostandomi da un piede all'altro dall'agitazione.

Ora che me la ritrovavo davanti mi sentivo un perfetto idiota: perché le parole mi sfuggivano sempre dalla mente?

"Non sei venuta, prima." Sussurrai appena, guardandola con incertezza "Pensavo fossi arrabbiata con me."

Melody incrinò il viso di lato, osservando con gli occhi socchiusi: mi stava forse studiando?

"Ovvio che non sono arrabbiata con te, Dylan." Disse, tranquillamente "È solo che Sasha mi ha inviato a pranzo con i suoi amici e dovevo accettare per forza."

Sasha Roland, il giocatore di football, il ragazzo che l'aveva baciata.

Non dissi nulla, anche se iniziai subito a provare uno strano formicolio nel basso ventre.

Ero arrabbiato? No, non sembrava rabbia: era gelosia.

"Hai preferito Sasha a me, quindi." Osservai, cercando di mantenere la calma.

Non ero il genere di persona che si arrabbiava spesso ma, quando lo facevo, le crisi erano incontrollabili.

"Non ho preferito Sasha a te." Ribatté lei, più seria "È solo che oggi volevo pranzare con lui e i suoi amici, ti sarei passata a trovare più tardi."

"Davvero?"

Melody annuì "Giuro."

Mi calmai, subito rassicurato dalle sue parole.

Io mi fidavo di Melody.

"Scusa." Dissi, grattandomi la testa con nervosismo.

Melody sembrava essersene già dimenticata, perché mi prese sotto braccio ed iniziò a camminare.

"Non ti preoccupare, Dylan, tu hai un'amica in me."

Some other folks might be
A little bit smarter than I am
Bigger and stronger too, maybe
But none of them will ever love you
The way I do, it's me and you, boy
And as the years go by
Our friendship will never die
You're gonna see it's our destiny
You've got a friend in me

Questa cover è troppo dolce🌺

Lp {DOB}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora