Problemi~2

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Ero tornato a casa da ormai due ore.

Ugo aveva cercato di fermarmi, così come zio, ma io mi sono andato ad infilare in qualche via piena di gente e puff! Sono sparito!

Mi rigiro fra le mani quelle carte che avevo trovato.

Ormai non credevo più a niente.

Solo l'amicizia di Ugo e di Ariadne era la mia unica certezza.

E poi zio si era ripresentato con una tipa e di sicuro l'avrebbe portata qua oggi a peggiorare le cose, come al solito...

Aprii la cartella.

Era blu e rovinata, logorata dal tempo e le termiti ne avevano rosicchiato il bordo.

Macchie di vecchio e sporco si spargevano qua e là sulla superficie.

I fogli all'interno erano difficilmente leggibili, e la maggior parte erano stati mangiucchiati dagli acari.

Solo poche parole si leggevano nella prima pagina:"Entrambi morti per colpi da arma da fuoco che gli hanno trapassato il torace da una distanza di circa 50 metri. Colpi sparati da".

E poi niente.

Sfogliai le carte con insistenza, poi notai solo 4 parole nell'ultima riga:"Assassino/i ancora da individuare".

Gettai frustrato le pagine ingiallite.

E piansi.

Piansi come un bambino.

Perché me li avevano portati via? E soprattutto perché zio non me l'aveva detto? Perché?

L'unica risposta plausibile è che fosse un perfetto stronzo.

Ma io me lo sentivo che non era così.

Improvvisamente la porta della mia stanza si aprì ed entrò una ragazza.

Non la vedevo bene perché avevo i capelli di fronte agli occhi e stavo rannicchiato nell'angolo del mio letto.

La persona mi si avvicinò.

La riconobbi dal profumo di gelsomino: era Ariadne.

Ariadne era la mia unica migliore amica femmina, nonché unica amica del sesso opposto.

Odio quando mi vede stare male, perché dopo lei si rattrista nel vedermi in quello stato e io sto ancora più male nel vederla triste.

Le lacrime scivolavano veloci sulla guancia e non potevo smettere di piangere.

Ari si avvicinò, gli occhi castani che si incatenavano ai miei e i capelli color castagna con qualche riflesso biondo le scendevano sulle spalle.

Mi abbracciò e inalai il suo profumo nelle mie narici, il suo respiro fresco sul mio collo.

«Non dovresti...» non feci in tempo a finire la frase che lei mi zittì mettendomi un dito sulla mia bocca.

«Shh... piangi se devi piangere, sfogati e poi parliamone»

Io annuii e non so per quale motivo, feci come aveva detto lei.

Non mi sono mai vergognato tanto.

Non avevo mai mostrato agli altri le mie debolezze, ma qualcosa mi diceva che con Ariadne non dovevo aver paura di essere me stesso.

Quando finii di piangere lei mi asciugò le lacrime e mi diede un tenero bacio sulla guancia.

«Ugo mi ha detto che i tuoi non sono morti in un incidente stradale, ma allora come?»

Una lacrima salata mi rigò il volto.

«Non sono... p-pronto»le risposi tra i singhiozzi.

«Me lo dirai quando te la senti, va bene?»

Annuii posando la testa sulla sua spalla.

«Ciro, senti... ti devo dire una cosa»proseguì lei mordendosi il labbro inferiore.

Improvvisamente smisi di piangere, mi rizzai a sedere e la guardai con sguardo inquisitorio.

C'era una vena di agitazione nella sua voce.

«Devi sapere... io sono di Londra, lo sai no?»

Le risposi con un sì sussurrato.

«Ecco... parto per Londra tra una settimana»

Rimasi in silenzio per qualche secondo poi ripresi l'argomento:«Per una vacanza?»

Lei alzò lo sguardo dal pavimento alla finestra e fissò il vuoto con sguardo assente, distratto, e una lacrima le scese lungo le sue rosee e perfette guance.

Uno strano presentimento mi appesantì il cuore.

«Per quanto tempo allora?»

Cominciò a singhiozzare e a piangere accasciandosi sulle mie ginocchia.

Io le accarezzai i capelli e fra i suoi singhiozzi e borbotti distinsi solo due parole: per sempre.

***
$p@zi0 @utric
Ciaooooo

Ecco il nuovoo capitolooo!
É un po' triste, ma spero che vi piaccia.

Quali sono le vostre ship in questa storia?

Le mie sono Ciro e Ugo e tra Ciriadne (Ciro e Ariadne)

Ciauu❤

I'm not alone [#wattys2017]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora