Arrivi e Partenze~3

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Era troppo.

Troppo.

Tutto in un giorno.

Per carità poi, avessi troppa fortuna tutta insieme eh!

Ariadne se ne era andata così come era venuta ed io stavo solo come un cane rinchiuso in stanza, le tapparelle tirate giù, solo un piccolissimo bagliore di luce che filtrava da sotto la porta.

Sentii dei colpi sul battente ed una voce purtroppo molto familiare mi risvegliò dai miei singhiozzi.

Non so quale delle due notizie, se quella della verità sulla morte dei miei genitori o quella della partenza di Ariadne mi avesse scioccato di più.

«Ciro aprimi! Insomma mi vuoi dire che ti è preso oggi? Tra 10 minuti viene qui Letizia e tu ti dovrai scusare» mi ordinò mio zio con voce burbera.

Aprii la porta e gli porsi le carte, poi cominciai a fissarlo.

La sua espressione era un misto fra lo scioccato e la tristezza.

Una lacrima gli rigò il viso mentre stringeva fra le sue magre dita quella cartella.

«Ciro io... mi dispiace. Pensavo che non fossi ancora pronto... io... i-io n-non v-volevo rovinarti l'esistenza»

I suoi occhi verdi erano diventati una fontana di lacrime, il viso di un ragazzo di 33 anni era ormai ripieno di dolore, la fronte imperlata di sudore e i capelli biondi erano tutti scompigliati.

Io annuii.

«Nonna almeno me lo poteva dire» constatai in un sussurro.

«Sono stato io a persuaderla che non era ancora momento... sei pur sempre il mio bambino» rispose lui con incertezza.

«Io non sono il TUO bambino, e non sono proprio il bambino di NESSUNO!»

Gli chiusi la porta in faccia e mi accasciai a terra scivolando lungo lo stipite.

Fuori zio implorava perdono, ma io stavo zitto, l'espressione dura e rabbiosa.

10 minuti dopo sentii uno scampanellare alla porta, mi alzai dalla mia posizione, aprii la porta e mi andai a posizionare in salotto.

Fece il suo ingresso la bellissima Letizia che appena mi notò assunse un'espressione accigliata.

Mise le mani sui fianchi storcendo la bocca, poi strillò:«Mi volete spiegare cos'è successo oggi?»

Non si era ancora tolta dalla porta che stava ancora aperta dando una visuale sulla porta dell'ascensore.

Mi sentivo in colpa per ciò che era successo e Letizia non si meritava di finire in mezzo a questa storia.

«È stata colpa mia» esclamai:«non era mia intenzione dire quelle cose, il punto é che ero talmente arrabbiato che l'istinto ha preso il sopravvento... zio mi aveva promesso che mi avrebbe portato a vedere insieme ai miei compagni di classe in tribuna d'onore Italia-Francia, ma era solo uno scherzo e io avevo dato appuntamento a mezza scuola lì sotto, ma quando ho detto loro della bugia, ecco... si sono... un po' arrabbiati»

Tutto ciò poteva essere più che plausibile, poiché zio giocava nel Napoli e poteva benissimo rimediarci dei biglietti per la partita dell'Italia in tribuna d'onore, ma questa non era la verità.

Fortunatamente Letizia era più tarda anche di Ugo e quindi se la bevve.

Mi sorrise e mi venne incontro chiudendosi la porta alle spalle.

Mi strinse in un abbraccio e mi sussurrò con ammiccamento incluso:«Scuse accettate»

Io le sorrisi.

«Bene!»disse zio:«Ora, Ciro, siediti per favore... io e Let ti dobbiamo dire una cosa importante»

Annuii esaminandoli da capo a piedi.

Non avevo molta voglia di parlare con quel genio di Letizia, ma feci come mi avevano chiesto.

«Da dove iniziamo?»chiese preoccupato zio torcendosi le mani come faceva quando era stra-nervoso.

«Beh, Ciro... ecco vedi... io e tuo zio ci frequentiamo o meglio stiamo insieme ormai da  8 mesi e ecco...»cominciò indecisa Letizia.

La storia dei 4 mesi era più che plausibile dal momento che zio non portava a casa nessuna ormai da un pezzo.

«Ecco Ciro... sai quando certe persone si amano, ecco, anche senza sposarsi...»zio riprese prendendo parola.

«Ecco noi, io...»proseguì la ragazza.

Capii alla svelta.

«Sei incinta?»domandai con voce svogliata.

«Oh! È sveglio il ragazzo! Che nipote intelligente che hai Francesco!»commentò Letizia con una faccia da ebete e particolarmente ammirata:«Io non ci sarei mai arrivata!»

Infatti non brilli mica di intelligenza bella.

Dai cavolo non ci voleva Einstein per capire che quella aspettava un bambino o bambina.

"Tanti guaglioni in casa tanti problemi!" Come diceva sempre mia nonna.

Improvvisamente la notizia mi stava interessando.

«Il sesso già lo sapete?»

***
$p@zio @utrice

Ehy❣ spero che vi piaccia questo nuovo capitolooo

Secondo voi è maschio o femmina il bambino/a?

Oppure sono più di uno?

Tan-tan!

Vabbé spero che vi piaccia la storia lasciate tanti likeeeee e commyy

Giulia❤

I'm not alone [#wattys2017]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora