OTTACHEL

125 6 2
                                    

Non uccidetemi  li shippo troppo.... ehehheh

Rachel ci aveva messo un po' a superare la cotta per Percy. Si era rassegnata: Percy amava Annabeth e andava bene così.
Aveva preso la sua decisione troppo in fretta, come Thalia , d'altra parte.
A volte pensava che però, se non avesse preso quella decisione, forse non avrebbe mai provato sensazioni così forti... forse sarebbe stato meglio...
Quelle per Percy ed Apollo erano state solo cotte, quella per il biondino no, era qualcosa di più forte, di più bello.
Lo aveva visto la prima volta quando doveva condividere con i romani il messaggio di Annabeth dal Tartaro. "Me lo hanno descritto bene" pensò Rachel la prima volta che ebbe un riscontro con il carattere del ragazzo. Ma qualcosa dentro di se in quel momento si mosse, era ciò che aveva provato quando aveva visto Percy la prima volta, moltiplicato per ciò che aveva provato quando aveva visto Apollo, moltiplicato per 100.
E il ragazzo la guardava, bene, con tale dolcezza che i compagni presenti non hanno potuto non notare, che non è stata raccontata perché lui non avrebbe apprezzato.
Sta di fatto che la guardava, molto bene, coi i suoi occhi azzurri. Non fosse stato per l'ossatura e per il pallore sarebbe potuto essere senza dubbio scambiato per un figlio di Apollo, non solo per un suo discendente.
Lui e la ragazza ebbero un' accesa discussione, perché su certi aspetti non si cambia, ma avvenne con occhi diversi, che tutti notarono ma che nessuno fece notare.
Rachel tornò nella sua grotta, si cambiò  e poi trovò un piccolo foglietto che diceva:
"Stai ben sveglia sta sera che arrivo"
Non aveva mai visto la scrittura del ragazzo, sperò fosse la sua.
Aspettò e aspettò per molto tempo finché l'ospite non arrivò.
La prima sera si osservarono.
La seconda sera si parlarono.
La terza sera si sorrisero.
La quarta sera si baciarono.
La quinta e la sesta e la settima e l'ottava si osservarono, si parlarono, si sorrisero e si baciavano.
Nessuno dei due avrebbe dovuto farlo, lo sapevano, ma ormai era successo e andava bene così. Pur, in qualità di semidei, dovessero crescere più in fretta, erano ancora immaturi e continuavano, senza pensare all'imminente conseguenza.
Rachel tentò di fermare il ragazzo nel suo intento di distruggere i greci più volte ma lui sempre gli rispondeva: "non ti preoccupare nel mio impero tu sarai la mia regina"
A Rachel piaceva l'idea
Fu così che, involontarimente, si fidanzarono. Ormai il loro destino era segnato.
Alla fine il biondino morì nel suo intento.
Rachel si sentì in colpa. Non solo perché non riuscì a fermare il suo ragazzo ma perché Apollo gli aveva detto di smetterla, gli aveva detto che se si fosse messa con lui sarebbe andato tutto bene e nessuno degli dei avrebbe scoperto niente. Glielo aveva detto in sogno.
Rachel non lo aveva ascoltato e ora stava male. Se avesse ascoltato il dio forse ora il SUO ragazzo sarebbe vivo. Si disse che, anche se non lo sapeva, sarebbe stato comunque suo, o almeno, sarebbe stato vivo.
Quando Apollo divenne mortale la ragazza si sentì, in un certo senso, giustiziata.
Il dio le chiedeva cosa avesse, lei rispondeva prendendo come scusa la storia degli oracoli ma il motivo del suo pianto era un altro oracolo: gli mancava tanto il suo ragazzo, gli mancava tanto il SUO Ottaviano.
Non avrebbe resistito a lungo, lo avrebbe raggiunto nei Campi Elisi, prima o poi.

Mi rendo conto che fa abbastanza schifo ma vab...

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: May 05, 2017 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

I disagi da fangirl di Percy JacksonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora