Non c'è una sveglia, o almeno non precisamente. È estate, perché dovrebbe esserci una sveglia? Si balla sino a tardi, e ci si sveglia la mattina quando a tavola ti siedi per pranzare, non per fare colazione. Chi ha bisogno di dormire, quando puoi stare benissimo affacciata alla finestra ad ammirare come, durante l'arco delle ore, il cielo cambia?Come il quadro di stelle luminose svanisce, e la bellezza del sole appena sorto riappare sopra le nostre teste, prorpio come ora.
I colori pastellati ed i raggi tiepidi del sole di agosto mi avvolgono come una sottile coperta. E' un nuovo giorno, finalmente. Un altro nuovo giorno. Non posso dire di essermi appena svegliata: non ho dormito per tutta la notte, come ieri sera, l'altro ieri sera, e quasi tutte le sere prima.
E' una bella abitudine, la mia: peccato però sia fattibile solo d'estate, considerata la scuola.
Sento vibrare il cellulare sul tavolino del balconcino innanzi a me: lo prendo e visualizzo il messaggio.
Da Luca: Sveglia come al solito?
Si maresciallo.
Luca è l'unica persona che in questo mese e mezzo di vacanza fuori città sono riuscita a conoscere, e forse anche più di quanto credevo. Certo, la mia migliore amica Sofia, ne aveva fatte parecchie di amicizie, ma non erano il massimo della compagnia.
Io e Sofia ci eravamo conosciute qualche mese dopo l'inizio del liceo. Anche se eravamo nella stessa classe, non ci eravamo accorte l'una dell'altra il primo giorno: ma man mano, conoscendoci e cominciando a parlare, avevamo capito che pur essendo differenti, avevamo bisogno l'una dell'altra per sostenerci.
Da Luca: Bar marino, tra cinque minuti.
Il mio cellulare vibra ancora una volta al messaggio di Luca, anzi, al solito e quotidiano messaggio di Luca, che mi diceva di incontrarci al nostro solito bar. Mi alzo dalla poltroncina con ancora le gambe e la schiena massacrate da una posizione scomoda e strana assunta da tutta la notte, mi stiracchio leggermente, ed esco dalla porta di quel minuscolo appartamento estivo per due: me e Sofia.
Avevamo deciso, essendo il nostro ultimo anno al liceo, di fare per la prima volta, una vacanza assieme e per lo più fuori regione. I nostri genitori hanno acconsentito: sanno che ognuna di noi pur essendo spericolata è più responsabile dell'altra che per se stessa.
Cammino per strada quasi correndo, non vedendo l'ora di iniziare questa giornata con due delle cose che ultimamente sono diventate parte della mia routine abituale: Luca ed il cappuccino extra zuccherato.
Luca è un normale e semplice vent'enne della zona e che però sta collaborando molto nel rendere quest'estate una delle migliori in assoluto nella mia vita. Sapevamo entrambi che pur conoscendoci da appena un mese e mezzo, c'era un qualcosa in più di una semplice amicizia estiva. Non proprio amore, quello era anche un po' impossibile, ma attrazione fisica sì, quella c'era.
«Buongiorno mio maresciallo!» lo saluto elettrizzata gettandogli le braccia al collo.
Maresciallo era il nome con cui lo chiamavo dato il suo sogno di diventare maresciallo, ereditato dal padre, che a sua volta lo ereditò dal nonno. Mi affascinano così tanto queste cose.
«Buongiorno a te» mi sorride dolcemente mentre mi bacia una guancia.
Indichiamo entrambi con gli occhi il bar davanti a noi, il nostro bar, o almeno l'unico che fa un cappuccino degno di essere chiamato tale.
Ormai in quel bar siamo clienti fissi, e tutti i camerieri sanno le nostre ordinazioni a memoria.
Ci sediamo al solito tavalo vicino l'enorme vetrata che affaccia sul mare pianeggiante. Ho sempre amato ed ammirato la posizione e l'eleganza di questo bar. E pensare che l'alba, il mare, il cappuccino extra zuccherato e soprattutto Luca, saranno cose che presto abbandoneranno la mia routine.
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Sempre e solo tu.
Teen Fiction«La vita può essere spericolata quanto monotona, noiosa quanto pazzesca. La vita è come la vuoi, la vita è come la crei, come tu stessa la disegni. La vita è potente, immortale, infinta: noi siamo la vita. Siamo protagonisti e antagonisti di quest'u...