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Jacob,era seduto sulla sua solita poltrona,la stanza ben illuminata da una finestra semi aperta che faceva entrare aria gelida. Questa volta non era solo,accanto a lui c'era un ragazzo,dall'aria di chi la sa lunga. I suoi occhi azzurri,vagavano per la stanza senza mai soffermarsi su un punto preciso.
Avril, salutó ma rimase in piedi; non voleva restare lì per molto tempo. Sarebbe dovuta andare a casa a contemplare i suoi problemi.
"Avril, ti presento Brian,il nostro nuovo pilota. Dovresti vederlo,sarebbe in grado di seminare la polizia senza problemi! Sarebbe  fantastico  se voi lavoraste insieme. Anzi,lo farete stasera! Prendila come una prova d'ammissione" disse Jacob rivolto al ragazzo.
I due annuirono,senza controbattere.
" A mezzanotte, Buxton beach. Ci vediamo lì.
" In cosa consiste,questa prova?" il biondino parló.
" Bhe,lo vedrai stasera. Niente di complicato,comunque."
Avril,non spiccicó parola. Era intenta ad osservare il novellino.
Non era molto inteligente dato che si sottoponeva ad una stupida prova che l'avrebbe fatto entrare in un giro pericoloso, da cui sarebbe potuto uscire solo da morto.
Era il solito biondino con gli occhi azzurri,insomma.
Lo invidiava si,perché lei non ha potuto fare una scelta. Niente prove d'ammissione per lei.
La distolse dai suoi pensieri la voce del capo:
"Avril, hai qualcosa in contrario?"
"No,credo solo che non ci si debba fidare subito.Non credi che sia troppo avventata come scelta?"sapeva di aver superato i limiti  con quella risposta,ma voleva mettere lei alla prova quel ragazzo.
" Tu sai bene che io so quello che è giusto e cosa è sbagliato. Sono consapevole di ciò che faccio." Rispose Jacob, amaramente. Odiava quando mettevo in dubbio le sue opinioni, sopratutto se lo facevo mettendolo in discussione di fronte agli altri.
Dopo quella risposta,Avril si congedò
Sarebbe stato inutile controbattere,vince sempre lui.
Uscì da quella casa che lei odiava più di qualsiasi altra cosa, salí in macchina e tornó a casa.

Casa di Avril,ore 21:00
Avril, era sdraiata sul divano,la TV accesa che ovviamente non guardava.
La sua mente viaggiava a una velocità estrema; ogni pensiero ne generava un altro, ma ognuno di essi aveva un punto in comune: gravidanza.
Cosa avrebbe fatto con quel bambino? Che genere di vita avrebbe potuto offrirgli? Sarà in grado di crescerlo al meglio?
Domande su domande,ronzavano nella sua testa che ormai doleva.
Quella storia doveva rimanere segreta,almeno finché poteva.
Il bambino era frutto di un atto di violenza,il padre era un essere orribile,ma sopratutto era il capo,Jacob Evans.
Avril,guardò l'orologio: era tardi doveva raggiungere il posto dell'appuntamento.
Si vestì in fretta,il vestiario poco le importava. Indossó un cappotto abbastanza pesante da proteggerla dal freddo ed uscì.

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