Capitolo 10

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7.00

Sento un cigolio, apro gli occhi e la luce che inonda la stanza mi fa fare una faccia buffa. 

Mi stropiccio un po' le palpebre e vedo la causa di quel cigolio. Davanti al mio letto c'è un'infermiera con la colazione.

-Ben svegliata cara, sono le sette, ti lascio la colazione sul comodino, continua pure a dormire. Non mangiarla tutta quella fetta di torta, ti verrà male alla pancia.- Mi dice lei sfoggiando un sorriso radioso.

Richiudo gli occhi e mi giro, senza nemmeno guardare cosa mi hanno portato.

Dopo cinque minuti mi rendo conto di non riuscire più a prendere sonno e decido di svegliarmi con calma. Mi metto a sedere sul letto e mi stiro sbadigliando. 
"Mmh vediamo che mi hanno portato qua..un tè caldo, una fetta di pane , del burro, una scatolina di marmellata e una mela...ah e una bellissima fetta di torta al cioccolato con sopra le fragole! Come mai non l'hanno messa nel vassoio? " Penso, ancora assonnata.

Lascio stare le domande stupide che si pone la mia mente e prendo la tazza di tè. 

"Il pane tostato con burro e marmellata di ciliegie è buono, pensavo fosse gommoso o che non sapesse di nulla". La mia valutazione della colazione si interrompe di colpo e noto un particolare sul mio comodino: Una lettera. 

Buongiorno piccola Aubree.

Spero che questo pensiero sia di tuo gradimento. Rimettiti presto.

Ps. sei bellissima mentre dormi.

-Secret

Secret?? Ma....è la stessa persona che mi lasciò il biglietto sulla porta di casa. Significa che è stato qui! Sento l'ansia iniziare a salire, mi fremono le mani e mi ricordo un particolare.

"Ieri sera ho detto a Kyle che mi sarebbe piaciuta una fetta di torta al cioccolato..." i miei pensieri si attirano l'uno con l'altro, creano un vortice di parole che nella mia testa pare come insetti in un barattolo.

Tiro fuori la lettera che gli avevo scritto a casa e che mai gli avevo lasciato in giro, e convinta, aggiungo un post scriptum.

Ps. Grazie per la torta.

Metto la lettera sul comodino, scrivo SECRET sulla parte bianca e lo appoggio un po confusa sul comodino.
Prendo il telefono per distrarmi dagli ultimi eventi e leggo un messaggio di mia madre. Sarebbe arrivata alle 8.30 quindi decido di alzarmi e vado in bagno a fare una doccia. I tagli sul braccio non bruciano più e stanno guarendo, spariranno tra qualche giorno. Mi spoglio, entro in cabina e tutti i pensieri mi scivolano addosso, trasportati dall'acqua, mentre il capire comincia lentamente ad avvolgermi.

8.38

Sento bussare alla porta "Avanti " rispondo stancamente. Entra mia madre, ha un viso più vivo del solito e mi viene incontro sorridendo.

Appena la vedo le dico di sedersi sul letto accanto a me, e comincio a farle domande su Daniel evitando di dirle che è proprio qua, voglio vedere se lo sa. Come immaginavo mi risponde che sta ancora in un ospedale dall'altra parte di Milano, ma che nell'ultimo messaggio ha scritto esplicitamente che non vuole nessuno a trovarlo. Mi dice che si era risvegliato dal lieve coma in cui era caduto, ma che dopo quel messaggio non sapeva altro.

Decido di fare la cosa giusta, per una volta.
Le dico di seguirmi e mi dirigo verso la tenda con le lacrime agli occhi. Scosto la tenda con violenza e scoppio in lacrime. L'espressione serena di mia madre si rompe e resta allibita.

Mia madre si volta e senza dire nulla va in corridoio velocemente tornando pochi minuti dopo in compagnia di un'infermiera. La donna ci dice che il ragazzo è stato trasferito la settimana scorsa in questo ospedale, era caduto di nuovo in coma e non avendo posti letto liberi l'avevano trasferito qua. Ci mostra la cartella clinica mentre ci racconta passivamente quanto successo. Mia madre è sempre più preoccupata. Dagli esami ovviamente sono risultate tutte le droghe assunte. Al risveglio, appena si stabilirà, l'ospedale sarà costretto a contattare la polizia. 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 07, 2018 ⏰

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