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Poggio le mani lungo il muretto del chiosco nel l'angolo della piazza. Da bambini era il punto scelto dove iniziare la conta per giocare a nascondino. Si faceva la conta, veniva estratto a sorte qualcuno che, dopo un po', iniziava a scandire lentamente i numeri, in modo da permettere agli altri di celarsi nei luoghi disparati del paese. Ecco, un paesino piccolo come Minori, tornava più che utile in queste occasioni. 

Non ho posto molte domande in merito all'organizzazione, ne ho preteso chissà quale accoglienza. In sostanza, non me ne sono importata più di tanto, poiché convinta che ognuno debba svolgere in piena autonomia e fiducia il proprio lavoro. Io ne sono una prova vivente. Dopo la pubblicazione di Bugie, Athina e il padre mi proposero subito un nuovo contratto per il seguito, non immaginando l'esito. È vero pure che la mia maglione amica sapeva a priori la trama, ma ciò non spezza quel velo di mistero che si crea quando non si è in prima persona a fare qualcosa. Non solo, i miei romanzi raccontano il mio punto di vista. Uno su tanti, che vengono descritti ma non da coloro che li hanno vissuti. Insomma, nella vita tutto è relativo e nulla scontato.

Un folto gruppo di persone si accalca in piazza. Non è la prima volta che ammiro tale affluenza, ma comprenderete bene lo stupore visto il luogo in cui ci troviamo. 

Un ampio gazebo dai portanti in ferro è stato allestito al centro, al fine di ombreggiare i vari cuscini bianchi sparsi per terra. Dei veli trasparenti si gonfiano al tocco del vento. Qua e là delle ceste gremite di limoni e un piccolo angolo ristoro. In un angolo un divano da due posti, sui cui braccioli vi è un microfono spento e due copie dei romanzi. 

Lo stomaco rumoreggia e non per la fame. L'ansia è tale da aggrovigliarmi l'intestino. Per due anni ho evitato che le due parti della trilogia venissero presentate qui, pur conscia del fatto che questo momento non sarebbe stato evitato a lungo tempo. Non avrebbe neppure avuto senso evitarlo per così lungo tempo. 

Una mano sfiora la mia spalla. Mi volto d'istinto. Mi sciolgo in un sorriso, felice di ritrovarla come sempre dalla mia parte. Ha da poco compiuto trent'anni, festeggiati assieme tramite video chiamata con le urla di contentezza di Costas. Athina è sempre bella, sempre con il suo dolce viso fasciato da un taglio corto che la fa apparire più piccola di quanto non sia. Nelle sue mani c'è tutto il mio successo, tutti i frutti buoni di questa opera nata per caso. Le devo tanto. Le devo i consigli, gli oggetti che da due anni a questa parte conserva su mia richiesta nella sua cantina. Le devo la fedeltà, quel proteggere i miei segreti, quel difendermi da me stessa. Le devo tutto l'amore che ho.

Sei agitata?-sussurra.

Agito il capo- ho la tremarella. Ho preso una camomilla per dormire.

Si acciglia- co' sto caldo?

Si- esclamo- proprio con questo caldo. Ti ho detto che sono nervosa!

Vieni, andiamo. Ti aspettano tutti- mi rincuora, indicandomi la strada.

Abbozzo una risata isterica- ecco, appunto, giusto per smorzare l'angoscia.

Il pubblico va in visibilio non appena ci incamminiamo verso la postazione designata. Una gigantografia celebra la data dell'incontro. Ci accomodiamo, ringraziano calorosamente. Questa volta non c'è la presenza di alcun mediatore. Abbiamo optato per un incontro a tu per tu tra pubblico e scrittrice, così da permettere a chiunque di chiedere quanto meglio crede.

Athina prende la parola, adoperando il microfono. Indossa un vestito fiorato che illumina la sua carnagione abbronzata.

Salve a tutti e grazie ancora per l'accoglienza in questo magnifico posto, magico sia per me che per Gioia- mi indica con la mano- Come risaputo, Minori fa da cornice alla dirompente storia d'amore tra Marta e Luca, due giovani ragazzi alle prese con un destino non sempre fortunato- Athina afferra l'ultimo romanzo, mostrando la copertina- oggi parleremo della seconda parte di "Se non fosse per te- Rivelazioni" , iniziando con le vostre domande. Quindi farò passare tra di voi il microfono, così da cedere anche la parola all'autrice Gioia Autieri".

Parte un lungo applauso. Io e Athina ci fissiamo emozionate. Prende la parola una ragazza pressoché maggiorenne che spara subito il domandone.

Ciao Gioia, ma Marta ritornerà con Luca?

Scoppio in una fragorosa risata- ma come di già? Sapevo che qualcuno me l'avrebbe chiesto, ma non così a bruciapelo- mi ricompongo- ti ringrazio per l'intervento, ovviamente non posso darti un si, così come un no. Ci sono delle colpe e delle incomprensioni evidenti. Forse prima di riflettere sul concetto di coppia è necessario intraprendere un percorso di rinascita personale.

Un ragazzo sulla ventina interviene- ciao Gioia, il gossip attorno al tuo successo afferma che in realtà la Marta di cui descrivi le gesta sia semplicemente tu. La tua trilogia è autobiografica?

Questo è il secondo quesito che attendevo, poiché a conoscenza del chiacchiericcio che ruota attorno ai romanzi. Non mi infastidisce la cosa, era più che scontata- grazie per la domanda. Si, in Marta c'è qualcosa di me, ma così come in Luca o in tutti gli altri personaggi menzionati. Ognuno di loro ha una mia sfumatura. Quindi se ciò vuole dire che i romanzi siano autobiografici, allora si, lo sono.

Come sviare discorsi che potrebbero danneggiare altrui. Immaginate se i lettori e soprattutto le lettrici associassero Michele a Luca. Sarebbe la fine, godrebbe di una pubblicità che rischierebbe di mettere in pericolo la privacy sua e di sua figlia.

Il terzo punto di domanda è di una signora sulla quarantina- perdonami Gioia, ma come fa Marta ad innamorarsi di quel cretino di avvocato, viscido ed inutile?

Al suon di quelle parole parte una standing ovation, con tanto di ragazzine con classico jeans e maglietta che sollevano un cartello con su scritto #teamLuca. Nonostante il cambio del nome, Michele conquista il gentil sesso senza mezzi termini. E no, non è qui presente, se è questo ciò che vi chiedete.

Francamente- spalanco le braccia- non lo so. È vero si che scrivo io, ma la penna è pur sempre a favore dei miei personaggi. È andata così e l'esperienza con l'avvocato a permesso a Marta di tirare tante somme ed aggiungere tasselli laddove il puzzle non era completo.- indico con un dito il cartellone- semmai dovessi incontrare Luca, gli riferirò del team!

Ora risulta lecita la domanda: e se incontrassi Michele? E se si presentasse da un momento all'altro? Perché lui di sicuro è a conoscenza di tutto ciò. Se tutto ciò avenisse, come reagirò? L'unico pensiero che attanaglia il mio cuore è l'idea che lui abbia una bambina. È un'idea che, sono sincera, ancora non riesco a superare perché, per quanto il mio istinto mi suggerisca di incedere con il primo passo, mi cementifico dinanzi alla presenza di questa bimba di due anni. Mi fermo a tal punto da non riuscire a vedere oltre, nonostante io, oltre, vorrei scovarci un angolo di felicità duratura.

Fine

Se non fosse per te- RinascitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora