S1: E2 "Una via d'uscita"

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ALMA

[The Walking Dead - Season 1 OST - 1.02 - 02: On the Run]

Seguiamo il ragazza asiatico, attraversando vari tetti dell'edificio su cui siamo saliti poco fa. Sotto di noi le strade pullulano di vaganti. Posso sentire il loro rantolo fin qui. Superato il parapetto, raggiungiamo una botola di cemento battuto che ci conduce all'interno di vari uffici che superiamo di corsa. Non riesco a smettere di pensare di essere seguita da uno di quei mostri. Il nostro salvatore tira fuori dalla tasca dei pantaloni un walkie - talkie e inizia a parlare rapidamente con qualcuno.
"Sto arrivando, aprite la porta!" dice con il fiato corto. Giunti in fondo alle scale, notiamo poco più in là due vaganti barcollare verso la nostra direzione. La porta davanti a noi si spalanca, facendo uscire due uomini coperti da un giubbotto antiproiettile e da caschi tipici delle forze dell'ordine. Entrambi imbracano due mazze da baseball che usano per colpire i vaganti. Rick, il ragazzo asiatico ed io superiamo la porta per trarci in salvo.

[Interrompi la colonna sonora.]

Una volta dentro, una donna bionda spinge Rick contro un mobile e gli punta la pistola contro.
"Figlio di puttana! Così ci hai solo fatti ammazzare!" urla disperata.
"Andrea, calmati!" dice uno degli uomini che ci ha appena salvato. Andrea scuote lentamente la testa. Per un momento credo che voglia davvero uccidere Rick, ma poi la donna abbassa la pistola.
"Siamo tutti morti, Morales." dice sull'orlo del pianto. Rick confuso, si rimette dritto e guarda i presenti davanti a lui.
"Non capisco..." sussurra.
"Guarda, siamo arrivati in città per cercare provviste, ma sai qual è la chiave per recuperare tali provviste? Sopravvivere." dice un uomo robusto dai capelli scuri. Prende Rick per una spalla e lo spinge in un'altra stanza. Lo seguo senza esitare. Mi accorgo sin da subito di trovarmi in un negozio di vestiti. Davanti a noi, divisi da una doppia porta di vetro, ci sono una decina se non una ventina di vaganti che sbattono ripetutamente contro la superficie liscia della porta.
"E la chiave per sopravvivere? Non fare rumore! Gli spari li attirano, cazzo." continua.
"Perché siete qui?" domanda Andrea.
"Abbiamo sentito parlare di un rifugio, qui ad Atlanta." dico, cercando lo sguardo di Rick.
Una donna dalla carnagione scura sbuffa sarcastica. "Non siate ridicoli, non c'è nessun rifugio." dice. Sto per ribattere, ma il suono di alcuni spari provenienti dal tetto attirano la nostra attenzione.
"Merda, che cavolo sta facendo Dixon?" esclama un ragazzo corpulento e basso. Ci prestiamo tutti quanti a raggiungere il tetto. In un angolo, un uomo sulla quarantina sta sparando in direzione della strada.
"Merle, che cazzo stai facendo?!" urla Morales. Merle non sembra sentirlo, perché spara ancora una volta, prima di scendere dal parapetto.
"Sei impazzito? Cosa credi di fare?" lo affronta il ragazzo dalla carnagione scura.
"Non credi che dovresti essere un po' più educato con un uomo armato?" ridacchia Dixon.
"Così ci uccidi, smettila di sparare!" Dixon si avvicina al ragazzo e squadrandolo da capo a piedi gli sputa addosso.
"Io non prendo ordini da un negro." l'altro in risposta prova a colpirlo, ma Merle è più veloce. Lo colpisce con il calcio del fucile e quest'ultimo cade a terra agonizzante. Prima che la situazione possa precipitare, Rick placa l'aggressore e lo ammanetta ad un tubo di ferro.
"Ma che... chi ti credi di essere?" sputa Merle, offeso.
"Dovresti comportarti bene in presenza di un poliziotto, non credi? Non ci sono più persone bianche o nere, ora ci siamo noi e i morti. Dobbiamo collaborare e non farci del male a vicenda." Osservo per la prima volta Rick con occhi diversi. Provo un'improvvisa forte ammirazione per lui.
Mi rivolgo al povero uomo che si trova ancora sdraiato a terra. Gli porgo la mano per aiutarlo e lui accetta volentieri.
"Grazie, ..." dice.
"Alma, mi chiamo Alma."
"T-Dog." si alza lentamente e raccoglie il fucile caduto a terra.
Seduti dall'altra parte del tetto, lontano da quel maniaco di Merle, Rick ed io abbiamo avuto l'occasione di conoscere il resto del gruppo.
"Sentite, grazie per averci aiutati." dice Rick.
"Non so quanto possa valere questo aiuto, dato che fra poco saremo cibo per i vaganti." dice Andrea.
"Un modo ci sarà per fuggire, no?" domando. Il cielo ha cominciato ad oscurarsi. Posso sentire il rombo di un tuono in lontananza.
Glenn dice che un modo c'è. Capisco solo quando raggiungiamo il negozio. La prima porta di vetro è sull'orlo di rompersi.
"C'è un furgone, dall'altra parte della strada, ma dobbiamo superare i vaganti." spiega Glenn.
"E come facciamo?" domanda T-Dog.
"L'idea non mi fa impazzire, ma dovremmo cospargerci dell'interiora dei vaganti uccisi prima. L'odore dei morti nasconderà il nostro." spiega Glenn.
Rabbrividisco. Al sol pensiero di sventrare un corpo senza vita mi fa vomitare. Nonostante ciò, il piano sembra essere ottimo. Se vogliamo fuggire vivi da qui, dobbiamo giocarci tutte le carte in nostro possesso.
"Va bene. Andremo Glenn ed io." dice Rick, stringendo la mascella.
"Perché io?" domanda l'asiatico.
"Sei veloce e conosci il posto meglio di me." risponde Rick. Osservo i due discutere sul da farsi e ad un tratto mi viene un'idea.
"Vengo anche io." dico.
Rick mi guarda con la fronte corrugata. Si avvicina a me e mi prende per un braccio, allontanandosi dagli altri.
"È pericoloso. Potrebbe andare tutto storto. Non voglio che perda la tua vita là fuori, devi trovare tua sorella." dice fissandomi dritto negli occhi.
"Ho per caso scelta? Se il piano non funziona Rick, moriremo comunque. Anche tu devi restare vivo e cercare tua moglie e tuo figlio." rispondo a tono. Rick sembra indugiare, ma poi sorride.
"D'accordo."
Morales e T-Dog portano il cadavere di un vagante dentro la stanza. Rick, prima di aprire il corpo, fa un breve discorso rivolto alla carcassa. Non appena sento il suono delle ossa che si rompono al contatto con l'ascia, vomito. I conati non riescono a fermarsi, perciò Andrea mi accompagna nell'altra stanza.
"Grazie." dico pulendomi la bocca. Andrea girovaga per il negozio e si sofferma davanti ad un paio di collane. La osservo guardare attentamente una collana a forma di sirena.
"È molto bella, per chi è?" domando stremata.
"Per il compleanno di mia sorella." dice sorridendo.
Andrea accortasi del mio silenzio mi domanda: "Anche tu hai una sorella?" annuisco e al sol pensiero che Lily possa essersi trasformata in un vagante mi uccide.
"Perché non le prendi anche tu una collana? Accettalo come un segno di speranza." le sorrido, infinitamente grata per il supporto che mi sta dando.
"Che ne dici di questo?" mi porge una collana con un quadrifoglio. È bellissimo. La prendo e la infilo in tasca.
"Non so perché l'ho fatto..." dico, tirando su con il naso.
"Che cosa?" domanda Andrea, avvicinandosi a me.
"Prima... mi sono offerta stupidamente di andare con Rick e Glenn. La verità e che non riesco nemmeno a trattenere i conati di vomito quando vedo un vagante..." rido, perché la situazione è d'avvero ridicola.
"È normale sentirsi così. Io ne ho visti di tutti i colori, Alma. Con il tempo ci dovresti fare l'abitudine, anche se..." lancia uno sguardo alla porta di vetro. "non è facile."
"Grazie, Andrea. Grazie per tutto."

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