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note iniziali: la fanfiction che vi apprestate a leggere tratta dei personaggi di Tokyo ghoul in un universo creato per metà da me e per metà (ma anche di più) ispirato al famoso anime/manga Death note. Non mi sento di considerarla un crossover tuttavia. Per chi non conosce Death note mi sento in dovere di fare qualche appunto prima che proseguiate con la lettura: gli shinigami sono dei della morte. Sono loro i responsabili della morte delle persone e agiscono grazie a dei quaderni, chiamati death note, in cui scrivono il nome dell'individuo destinato a morire.
Non credo di avere altre precisazioni in merito, vi auguro buona lettura e ci si rivede nelle note di sotto. ♥

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Tutti quelli che aspirano all'infinito tendono a dimenticare le principali caratteristiche di esso: non ha un inizio né una fine.

La vita di Ken era un infinito, e, proprio per questo, non si sapeva quando fosse cominciata né quanto ancora sarebbe durata. La sua esistenza andava avanti da così tanto tempo che la sua limitata memoria eliminava i vecchi ricordi per far spazio a quelli nuovi. E così era accaduto che Ken aveva perso ogni cognizione del tempo: perché l'inizio di tutto era sfocato, la fine era troppo distante, irraggiungibile o inesistente.


Questa era dunque la prima caratteristica del suo essere uno shinigami: vivere per sempre. Con neanche un segno, una traccia, o qualsiasi altra cosa che potesse collocare quel che stava trascorrendo in un tempo preciso. Solamente il quaderno che Ken portava sempre con sé recava un piccolo indizio, perché la prima pagina recitava la frase "5^ generazione di umani". Il che rappresentava la sua prima certezza: la dea Terra era morta quattro volte e rinata cinque, facendo alternare sul suo pianeta ben cinque razze di esseri umani.

Terra era la madre di tutti gli uomini, era lei a far nascere ognuno di loro, era invece compito degli shinigami ucciderli.

Terra amava i suoi figli, ma loro non ricambiavano; lei si donava loro, loro la trattavano male, la sfruttavano, la distruggevano. E gli umani non ce l'avevano solo con lei, odiavano pure se stessi: erano tutti simili, quasi identici, ma quel che li accomunava più di qualsiasi altra cosa era il desiderio di primeggiare sugli altri. Era così che passavano la loro effimera vita: distruggendo, distruggendosi.

Ognuna delle generazioni che si era alternata seguiva sempre un filo cronologico ben preciso: Antichità, Medioevo, Età moderna, Età contemporanea, Età futuristica.

Per le quattro volte in cui ci si era arrivati l'età futuristica si era rivelata un fallimento: gli umani arrivavano a un punto in cui si facevano guerra per tutto, perdevano di vista qualsiasi morale e si interessavano solo a ottenere grandezza e potere. Il motivo per cui si erano alternate cinque generazioni era proprio questo: giungeva il momento in cui Terra di stancava, e annullava se stessa per porre fine a tutto quel caos. Moriva, e con lei morivano i suoi figli.

тнroυgн тιмe ∞ [[ нιdeĸane ]]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora