Capitolo 10

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«Dimmi.»
«Io so tutto di te. Sono una tua fan. Non so quanto possa avere senso quest'amicizia.» rispose torturandosi le mani in grembo.
«Beh, allora ti conosceró io. Ti va di fare il gioco delle domande??» chiesi.
«Spara.»

«Dove sei nata??» chiesi guardandola incuriosito.
«Los Angeles, California.»
«E perché sei venuta qui?? É una città cosí bella Los Angeles...» insomma, chi é che nasce a Los Angeles e si trasferisce in Canada??! Io sono nato qui ma appena ho potuto ho comprato casa lí.
Dove quando cammini per strada trovi le star di Hollywood, le modelle piú pagate, i cantanti piú famosi; voglio dire é un posto fantastico!
«Non l'ho mai capito, c'entra qualcosa con il lavoro di mio padre... Però mi trovo bene qui - disse stringendosi nelle spalle - mi piace la gente canadese, é molto socievole.» continuò alzando lo sguardo verso di me. Sorrisi guardandola negl'occhi capendo che era riferito a me.

«Qual'é il tuo colore preferito?»
«Il rosso.»
«E perché proprio il rosso?»
«Vedi, io avevo una sorella minore a cui avevano diagnosticato il cancro quando aveva 3 anni e io 9. Si chiamava Eveline. Nel periodo delle cure io ero sempre al suo fianco in ospedale. I medici avevano già detto ai miei che non sarebbe sopravvissuta molto, i miei non lo sanno ma ascoltai tutto. Ogni singola parola. Il giorno della sua morte - vidi una lacrima solcarle la guancia pallida e subito mi occupai di cacciarla via, dandole un'occhiata rassicurante - indossava un braccialetto rosso che le avevo regalato il giorno del suo 3º compleanno. L'ultima cosa che fece prima di morire fu darmi quel bracciale. Preoccupandosi che lo avessi tenuto sempre con me e che non l'avrei dovuta dimenticare. Mi disse chi io sarei rimasta sempre la sua sorellona e che mi voleva tanto bene.
Era piccola ma riusciva a capire cosa stava succedendo. Poi non disse più nulla. Il cancro se l'era portata via con se.»
«Il rosso mi ricorda lei.» concluse appoggiando la testa sulla mia spalla piangendo silenziosamente.

«Mi dispiace moltissimo Kate. Ma mi ha fatto piacere il fatto che tu ti sia sfogata con me. Lo apprezzo davvero molto.» le confessai.
«Grazie a te che mi hai ascoltata. Mi piaci anche per questo: sei un ragazzo capace di ascoltare, di capire i sentimenti e le emozioni delle persone.»

«Mi sa che mi piaci anche tu.
Mi piacciono i tuoi occhi, mi piace il tuo sguardo, mi piace guardarti quando ti metti a posto timidamente i capelli dietro le orecchie, mi piace come parli in modo fiero della tua sorellina, mi piace come fai le smorfie nelle foto in cui vieni bellissima lo stesso. Mi sa che mi piaci Kate. 
Anzi ne sono sicuro.» dissi.

Kate's POV

A quel punto, dopo aver sclerato interiormente alla dichiarazione di Justin, mi girai verso di lui e fissai quegli occhi che sognavo di notte da 4 anni. Ora lui era quí. Davanti a me. E mi aveva appena detto che gli piacevo.

Mi avvicinai sempre di più senza distogliere lo sguardo da quelle pozze caramellate. Lui alternava lo sguardo dai miei occhi alle mie labbra.
Finché non sentii il suo fiato caldo sulla bocca.

Justin si avvicinò e mi baciò.
Le sue labbra erano cosí morbide. Sapevano di... marshmallow? 
Va be. Non ha importanza. So solo che è stato il bacio più bello della mia vita. Anche se non ci siamo infilati le lingue in bocca.
È stato un bacio semplice. Ed io amo la semplicità.

                                      

Spazio autrice:

Ciao personcine belleee
Volevo dirvi che ho finito gli esami e quindi riprenderò a postare una volta a settimana.
Se vi piace la storia vi chiedo di schiacciare la stellina qui in bassooooo
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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 24, 2017 ⏰

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