Scusate questo avviso prima della storia ma è molto importante. Volevo chiedervi di scrivermi i vostri commenti e di lasciarmi i LIKE se la storia vi piace!❤️️ accetto volentieri consigli e critiche sia in privato che non. (Eviterei gli insulti)
Mi raccomando scrivetemi in tanti!❤️️
Mi aiutereste un sacco con la storia e ve ne sarei davvero grata.
Ho bisogno del vostro aiuto!❤️
Grazie mille ragazzi❤️
Ally
Sappiamo tutti quanto possa essere difficile per alcune persone il primo giorno di scuola, io sono una di quelle persone.
Erano le 7:00 quando la mia fastidiosa sveglia suonò incurante di aver disturbato il mio bellissimo sogno in cui mi stavo per sposare con Ian Somerhalder. Dopo qualche bip di troppo per la mia scarsa pazienza mattutina lanciai un pugno volante alla sveglia che distrutta contro il muro rimaneva priva di bip. Mi alzai con estrema lentezza dirigendomi verso il bagno di fronte al letto, mi feci la doccia con calma arrivando davanti allo specchio osservai la mia faccia assonnata è alquanto brutta dal brusco risveglio, mi diressi verso l'enorme armadio che ricopriva la parete alla destra del bagno, dove iniziai a scegliere qualche vestito comodo che potesse andare per il primo giorno di scuola. 'Ma non sai neanche come si chiama questa scuola, quindi sai almeno se è pubblica ?' Sicurissimo che è pubblica! Ci sono nata in quelle scuole il mio stile di vita mi piace troppo, posso oziare quanto mi va quindi deve essere pubblica. Presi dei jeans una maglietta bianca e una felpa nera abbinata alle vans del medesimo colore. Con i capelli umidi raccolti in uno chignon scesi le scale diretta in cucina per la colazione che mi preparai come ogni mattina, sentii dei passi pensanti provenire dalle scale fino ad incontrare il volto curato di Cassie che sorridente mi dava il buongiorno, la guardai inespressiva mentre mi portavo alla bocca i cereali che raccoglievo con il cucchiaio nella mia tazza da latte "ma buongiorno anche a te dormigliona" disse la mia amica mentre con troppa energia prendeva una mela dal cestino e la mordeva 'ma chi ha fatto la spesa?' Boh. Sentimmo dei rumori provenire dal salone ed entrambe ci guardammo spaventate, abbandonai la mia colazione per avvicinarmi a Cassie alla quale sottovoce chiesi "secondo te è un ladro?" Guardò il salone con occhi spalancati attenta nel caso venisse fuori qualcuno "i ladri di solito non rubano di giorno" disse sconvolta, con cautela ci avvicinammo all'entrata che portava al salone , sporsi la testa in modo da vedere chi fosse a procurare quel casino di poco prima osservai una figura incappucciata rovistare nelle nostre scatole che ieri avevamo abbandonato accanto alla libreria mi avvicinai "fermo! Ti abbiamo preso ora girati lentamente verso di noi mettendo le mani dietro la testa" dissi vedendo la figura che sorpresa fece ciò che le dissi, osservammo il viso di una donna abbastanza anziana che portava la tuta nera "e cosa vorresti fare ? Uccidermi con quel cucchiaio?" Chiese divertita mentre mi accorsi in quel momento di puntarle il cucchiaio con cui stavo facendo colazione. Sentimmo il fischiettare di mio padre mentre contento entrò in salone sorpreso, non della presenza di una quarta persona ma dalla scena che si trovò davanti "Ally Cara sai spiegarmi per quale motivo stai minacciando la nostra donna delle pulizie con un cucchiaio da colazione?" Chiese con molta calma mio padre 'se lo dice così però sembri un idiota' oh madonna. " oh piacere io sono Cassie" passai lo sguardo dal volto perplesso di mio padre ad osservare la mia amica che da dietro di me l'avevo trovata davanti alla signora che sorridendole le strinse la mano in segno di saluto "piacere di conoscerla io sono Vilma Clark, potete chiamarmi come preferite" disse l anziana signora mostrando un sorriso contornato dalle rughe per la sua età "allora Ally?" Chiese mio padre infastidito per non aver ricevuto alcuna risposta alla sua domanda, mi voltai verso di lui con sguardo assassino "forse perché non sapevo che fosse la nostra donna delle pulizie!?" Dissi ovvia "scusa e chi potrebbe essere senno? " disse alterato dal mio tono "e come faccio a saperlo se non mi viene detto niente ?" Dissi andandomene da quella stanza diventata ormai troppo piccola per me, buttai la colazione nel cestino preso lo zaino andai verso la porta di casa quando venni trattenuta "dove stai andando?" Disse mio padre "a scuola(?)" chiesi ovvia, dai si poteva capire avevo anche lo zaino in spalla "è come pensi di andarci se non sai nemmeno dove si trova?" Sentii il rumore della bocca di Cassie che accanto a me masticava la sua colazione "oggi ci accompagna lui Al" 'prevedo una giornata divertente' ottimo! Aspettai che lei finisse di mangiare la sua mela mentre mio padre sistemava alcune cose prima di salire tutti in macchina e andare verso la scuola di cui non sapevo un bel niente. Come ho già detto sono una di quelle persone che al primo giorno di scuola le prende un ansia assurda da cui non riesce a liberarsi, nonostante fossi abbastanza riservata su ciò che provassi non posso dire lo stesso della mia amica che accanto a me non stava un attimo ferma "siete nervose?" Chiese mio padre che alla guida della macchina alternava lo sguardo dalla strada davanti a se a noi "un pochino" disse la mia amica mentre io cercavo di ignorarlo con le cuffie che portavo alle orecchie "beh anche io lo ero il primo giorno di università, ma poi é andato tutto liscio" disse a Cassie nel tentativo di rassicurarla, mentre loro passavano il tempo a discutere sul passato di mio padre io cercavo di distrarmi da quel mondo sentendo la musica che nelle orecchie spazzava via ogni mia preoccupazione.
Arrivati davanti ad un cancello nero mio padre ci salutò per andare poi a lavoro. Lessi il cartello sul cancello che diceva "istituto Liceale di Ottawa" mi osservai attorno non trovandoci nessuno decisi di premere il pulsante sopra quello che mi sembrava il citofono "si?" Chiese una voce infastidita "mi scusi siamo Cassi James e Ally Price vorremmo entrare" sentimmo un suono che fece aprire il cancello della scuola dove si mostrava su un vasto cortile in cemento con ai lati qualche piccolo spazio verdeggiante, davanti a noi si presentava una scuola decorata di bianco e di rosso, entrammo dentro l'edificio dove trovammo il corridoio che portava alla segreteria, una donna oltre la cinquantina parlava animatamente al telefono senza degnarci di uno sguardo.
"Mi scusi siamo qui come nuove allieve ci potrebbe dare il nostro orario scolastico?" Mi guardò dalla testa ai piedi con aria altezzosa 'abbassa le piume battona' "aspetta ci sentiamo dopo" disse alla persona con cui stava parlando al telefono per poi agganciare e darci ascolto. Prese due fogli da due cartelle diverse e ce li porse "ecco a voi vi consiglio di andarvi a cambiare al preside non piace che i suoi alunni vadano in giro con stracci" disse con disgusto fissando i nostri abiti 'parla la vecchia vestita di rosa' esatto. "E cosa dovremmo indossare?" Chiese con gentilezza la mia amica "la vostra divisa e già pronta dovete solo andarla a ritirare e metterla" che divisa!?!?!? ' un'altra sorpresa da parte del paparino' non ci credo! "mi scusi questa è una scuola privata?" Chiesi spaventata dalla risposta che speravo fosse negativa "certo" disse ovvia, rimasi sbalordita da quella affermazione pensando a quanto gliela avrei fatta pagare al mio vecchio quando sarei tornata 'allora meglio che con i soldi di questa scuola si trovi un biglietto di ritorno per Phoniex' esatto perché sono nera. "Grazie dell'informazione" disse sorridente Cassie mentre con forza mi spinse per il corridoio "dai Ally smettila non è così grave" la guardai mentre con il broncio dissi "dici così solo perché tu sogni una scuola simile dalle elementari" ci dirigemmo verso il cartello con su scritto 'sartoria' suonammo un campanello simile a quello dei ristoranti dove i cuochi chiamano l'attenzione dei camerieri e subito ci si presentò davanti un signore anziano "salve dovremmo ritirare le nostre divise, probabilmente sono prenotate a nome Price" disse la bionda entusiasta di vederle " ma certo signorina arrivo subito" è così detto sparì "smettila di sorridere oppure vomito" dissi disgustata da tanta allegria per una divisa che farà sicuramente schifo "ma dai! Sono curiosa di sapere come sarà e poi non è così male come lo fai sembrare" l'anziano signore comparve dopo un attimo con due stampelle confezionate su cui erano appese le nostre uniformi "per la signorina James la divisa da ginnastica visto il suo orario di oggi, mentre per la signorina Price la divisa quotidiana" gli rivolsi un lieve sorriso quando afferrai la stampella "mi scusi ci può consigliare dove potremmo cambiarci?" Chiese Cassie raggiante "certo signorina, visto che in prima ora ha ginnastica le consiglio di scendere giù al piano terra dove incontrerà un corridoio un po' buio con due porte una blu e l'altra verde; deve entrare nella stanza con la porta blu quello è lo spogliatoio femminile dopo di che le basterà arrivare alla fine del corridoio per incontrare la palestra." Lei le sorrise in modo riconoscente prima di eseguire le sue indicazioni, mi feci avanti "mi scusi io dove potrei?" Chiesi normale al l'anziano signore che con un lieve sorriso mi disse " bene signorina lei potrà cambiarsi in infermeria, le basta seguire questo corridoio e appena arrivata alle scale salire di un piano ed aprire la porta con su scritto il cartello 'infermeria'" lo ringraziai prima di eseguire le sue indicazioni e trovarmi in una stanza di medie dimensioni completamente bianca dove erano presenti due letti divisi da delle tende che formavano piccole stanze quadrangolari. Mhm e ora quale delle tre scelgo? 'Butta a caso' ma sono tutte con le tende stese magari c'è qualcuno dentro 'non si è vista un'anima a scuola e non si sente nemmeno il rumore di un respiro' se lo dici tu. Senza pensarci troppo optai per il letto centrale spostai la tenda azzurra trovando il letto libero tirai un sospiro di sollievo, entrai dentro chiudendomi alle spalle la tenda posai la divisa sul letto iniziando a spogliarmi con calma per via del freddo che provavo, infilai la camicia quando sentii la porta dell'infermeria aprirsi propagando per la stanza voci femminili "secondo te è qui?" Chiese una ragazza "lo spero! Se non è qui andremmo a cercare in un altro posto" disse un'altra rivolgendosi all'amica; sentii il panico farsi strada dentro di me al suono dei loro passi verso il primo letto quando una forza mi tappò la bocca prima ancora che potessi chiedere aiuto, cercai di liberarmi la con l'altro braccio mi bloccò i polsi trascinandomi verso il muro dove scivolammo fino a sederci a terra, l'ansia era ormai diventata panico che non sapevo per niente gestire le due ragazze che si facevano sempre più vicine a me, mi avrebbero trovate tra le braccia di questo tizio mezza nuda 'possibile che ti capiti tutto a te?' Ma devi rompermi anche in queste situaizoni? Cercai di dimenarmi dalla forte presa di quello che presumevo fosse un uomo "shh ferma oppure ci scopriranno" il respiro caldo del ragazzo mi provocò una serie di brividi su tutto il corpo, mandando a fuoco il mio orecchio "Ma sei sicura di averlo visto entrare qui dentro?" Chiese la prima all'altra un po' amareggiata di non aver trovato nessuno "si sono abbastanza sicura e poi ci manca ancora un letto" vidi le scarpe delle ragazze comparire sullo spazio tra la fine della tenda e il pavimento mostrandomi che presto le due sarebbero entrate e mi avrebbero beccata in una situazione scomoda, il ragazzo dietro di me accorgendosi della situazione mi sollevò da terra costringendomi a tornare in piedi e con una mossa veloce mi spinse ad entrare nell'area accanto, mi prese un dolore alla schiena dopo essere stata battuta contro il muro, feci una smorfia di dolore prima di aprire gli occhi incontrando quelli gelidi di lui.
Il ragazzo aveva dei lineamenti delicati su tutto il viso colorato di un bianco pallido accentuava i capelli castani spettinati dello stesso colore delle ciglia folte che incorniciavano due bellissime gemme scintillanti di un celeste ghiaccio che in quel momento mi stava fissando.
Riuscii a sentire il suo respiro infliggersi contro la pelle del mio viso, mentre i miei occhi come incantati rimanevano a guardare i suoi, riuscii a sentire le lamentele delle ragazze "uffa te l'avevo detto che non c'era" disse quella che tra le due era più triste "cerchiamolo da un,atra parte allora" disse l'altra fiduciosa.
Sentii la porta della stanza chiudersi in un tonfo prima di accorgermi che l espressione stupita del ragazzo era ormai cambiata in un ghigno "ciao, come ti chiami?" Chiese in modo sensuale il moro, riuscii a tornare in me dopo aver realizzato il suo intento assurdo di provarci "Nonsonoaffarituoi. Un po lungo ma facile da ricordare no?" Risposi acida dopo essermi liberata dalla sua presa che mi inchiodava al muro, me ne tornai nella mia stanza a continuare ciò per cui ero arrivata, sentii i suoi passi seguirmi verso la seconda stanza "come mai sei così acida? Ti ha per caso dato fastidio qualcosa?" Chiese con un sorriso dai bianchi denti prima di aprire la mia tenda prima di essere colpito in faccia da una cuscinata di quelle micidiali che lo fece barcollare "si! Mi infastidiscono i maniaci che provano a guardami mezza nuda" risposi rabbiosa prima di infilare la gonna grigia, seguita dalle calze nere e là cravattina del medesimo colore prima di tentare di legarla alla camicia bianca già abbottonata, 'lascia stare non hai mai legato una cravatta finirai per romperla' non è vero! "Guarda che così la rompi" disse il ragazzo che davanti a me osservava con attenzione i movimenti delle mie mani nervose sulla povera cravatta che cercavo di allacciare "non so come si fa" dissi rassegnata, vidi la sua mano avvicinarsi al tessuto nero che afferrò con entrambe le mani mentre con abilità eseguiva dei movimenti per fare un nodo perfetto alla cravatta; finito di sistemarla squadrò il mio metro e sessanta di altezza commentando con un sorrisetto "perfetta" corrugai la fronte infastidita dal suo complimento nei miei confronti "beh grazie, ma non ti ho mica chiesto una mano" dissi acida odi a di andarmene da quel ragazzo che mi faceva sentire strana " so perfettamente quando una donzella ha bisogno d'aiuto" mi disse dietro prima che me ne andassi in classe per l'inizio delle lezioni.
Finita le lezioni scolastiche tornammo a casa sentendo il saluto di mio padre in salone decisi di ignorarlo per andarmene in camera prima di osservare la tavola apparecchiata per cinque, ovviamente Cassie fece la domanda prima di me "Ehi Josh come mai ci sono due posti in piu?" Vidi il volto raggiante di mio padre sbucare nell atrio "il mio vecchio amico dell'Università verrà a cena a casa nostra con sua moglie" vidi il viso della bionda illuminarsi all'annuncio di ospiti a casa nostra e tre io me ne andai in camera senza battere ciglio seguita dalla mia amica che mi rompeva su cosa avrebbe dovuto indossare quella sera "Cassie non mi frega! Qualcun questo cosa andrà bene sono solo degli ospiti a casa non c'è molto da essere felici" le dissi prima di entrare nella mia stanza, "beh io non ho mai avuto degli ospiti quindi penso sarà divertente stare tutti insieme a parlare e scherzare" disse sorridendomi prima che le chiusi la porta in faccia per via del mio pessimo umore. Possibile che oggi non me ne vada bene una ? Non sono dell'umore per avere gente a casa, voglio solo starmene a letto tranquilla, ma so già cosa mi aspetterebbe se non scendessi a salutarli.
STAI LEGGENDO
She lives in me.
Teen FictionFANTASTICA STORIA D'AMORE !!!!!!!!!!!!!!!!!! La storia inizia nel ricordo che Ally ha della madre morta quando lei era ancora piccola. Con la perdita della madre e con il padre spesso assente la ragazza viene costretta a vivere per un periodo della...