"E coloro che furono visti danzare vennero giudicati pazzi da quelli che non potevano sentire la musica."
-Friedrich NietzscheAlly
Ormai è da più di un'ora che fisso lo stesso punto dell'aula mentre il professor Halton continua la sua spiegazione sulla filosofia, una di quelle materie che non sono mai riuscita a capire nonostante l'impegno che ci metta, quindi spesso la passo a pensare o a disegnare sul diario avvolta tra le mie fantasie e i miei pensieri.
Non riesco a capirmi nemmeno io, non capisco il motivo per cui il mio sguardo è fisso da qualche parte a pensare a quella sera della scorsa settimana dove abbiamo avuto per la prima volta dopo tanto tempo degli ospiti a casa.
Ricordo di essere rimasta in silenzio la maggior parte del tempo, rispondendo a monosillabi solo alle domande che mi venivano esplicitamente chieste, alternavo spesso lo sguardo dal volto felice e divertito di Josh a quello entusiasta di Cassie che coinvolti dalla conversazione e dai due ospiti si divertivano come non mai, mentre io mi sentivo completamente tagliata fuori. Parlarono molto del passato che condivisero insieme all'Università, ricordando dei bei momenti che spesso venivano seguiti dalle risate dei due protagonisti delle storie, quando Cassie e Elen porgevano molte domande curiose ai due che felici di quei momenti rispondevano. Mio padre racconto in poche parole ciò che successe prima del trasferimento ad Ottawa riuscendo ad ottenere la completa attenzione di tutti.
Finita la serata tirai un sospiro di sollievo pensando al fatto che tutta quella falsa fosse finita lì quando riportai la mia attenzione alla conversazione dove sentii la parola 'ballo'.
Flashback
"Allora per il ballo?" Chiese Adam piantando i gomiti sul tavolo rivestito dalla elegante tovaglia "quale ballo?" Chiese confusa Cassie mentre portava alla bocca un'altra forchettata del dolce al cioccolato portato dagli ospiti, lo sguardo verdastro di Adam si puntò su quello di Josh che a disagio abbassò il viso evitando che i miei occhi dai quali uscivano fiamme di rabbia, lo uccidessero per il suo segreto nei miei confronti. "Qualche giorno fa ho chiesto a Josh di venire al ballo che si terrà nella nostra villa. Una specie di festa random con un po' di gente. Pensavo mi avrebbe presto fatto sapere la vostra risposta, ma vedo che non è arrivato neanche a comunicare la notizia" disse passando da me a Cassie, quando ero troppo impegnata a fissare mio padre che tanto nervoso si passava le mani sul viso "no non ci ha detto nulla" confermai la sua intuizione mentre innervosita congiungevo la mani prima di piantare i gomiti sul tavolo con fare autoritario "beh si terrà la prossima settimana e vorrei che voi veniste a divertirvi con tutti noi, penso sia anche un modo per ambientarsi in una nuova città che ancora non conoscete. Serve solo un abito elegante e la vostra presenza " disse sorridente all'idea, vidi il viso di Cassie illuminarsi alla parola 'abito' che di scatto posò su di me con entusiasmo pregandomi di accettare l'invito da parte di tutti, visto la sua bocca piena; mentre mio padre mi guardava di sottecchi aspettando la risposta che solo io avrei dato. Perché il problema ero io non loro. "Non ho intenzione di venire" dissi alzandomi da tavola con un assordante rumore mentre con passo svelto mi diressi verso la mia stanza situata al piano di sopra. Sentii le scuse di mio padre per il mio poco tatto, mentre venni seguita da dei passi che corrispondevano a quelli della mia cara amica "non ci andrò neanche io! " mi informò a voce alta lei in modo che la sentissi bene nonostante la distanza di qualche gradino a dividerci "in fondo non mi interessa" disse rassicurandomi con il suo calmo modo di parlare, quando in realtà sapevo benissimo quanto ci tenesse, mi girai incontrando i suoi due occhi grigi che tristi guardavano i miei nell'attesa che dicessi qualcosa, sentii le parole morirmi in gola quando osservai la fronte corrugata in una espressione delusa del mio comportamento freddo nei confronti di tutti, distolsi lo sguardo dal suo cercando di ricordare le parole che volevo dirle prima di rincontrare quei due grandi occhioni scuri come le nuvole in cielo prima di una pioggia "sai che non mi interessano queste cose" dissi fredda guardando il pavimento sotto le mie scarpe "lo so" disse soltanto rassegnata dal mio odioso modo di pensare "ma spero tu possa cambiare idea" disse speranzosa salendo di qualche gradino, riducendo la distanza a nulla mentre con cautela cercava di afferrare la mia mano con fare consolatorio "perché dovrei?" Chiesi acida spostando lo sguardo sulle nostre mani "perché ti conosco Ally, se pensi che questo tuo comportamento freddo mi ferisca ti sbagli. Sai benissimo che ti conosco meglio di tutti. Il tuo tentativo di allontanarmi è un fallimento." Disse fissandomi severa nella speranza che la smettessi con il mio solito atteggiamento infantile "tu accetterai Ally. Lo farai per me. Perché mi devi dimostrare ancora una volta che dopo questo tuo freddo atteggiamento c'è una ragazza normale." Portai lo sguardo oltre le sue bianche spalle dove notai la figura di mio padre che intimorito dalla mia presenza se ne stava in disparte, sapendo che la sua intromissione avrebbe solo che peggiorato la situazione. "Fai come vuoi" dissi lasciandole la preso della mano mentre con noncuranza della mia maleducazione me ne andai in camera mia a pensare al mio carattere di merda.
Fine flashback
Il viso timoroso di mio padre per la mia presenza, lo sguardo di Cassie deluso dai miei continui sbalzi d'amore spesso negativi in cui non riesco a darle un attimo di pace, seguito spesso da un distacco tra me e Josh che allontana questa famiglia.
Mi passai una mano tra i capelli castani nervosa per l'atmosfera che ultimamente aleggia in casa per colpa mia.
Il suono assordante della campanella si propagò per l'intero piano avvertendo l'inizio della ricreazione che ovviamente avrei passato ad ignorare Cassie per via del nervoso che provo ultimamente al pensiero di quella sera.
Perché devo essere sempre io il problema? 'Dai non prenderla negativamente magari ti diverti!' Ad un ballo in cui tutti sono vestiti elegantemente, mangiano cibo raffinato e non ballano? 'Così sembra una palla però!' Credimi lo sarà di sicuro! E non ho nemmeno un vestito. Ci vado in tuta.
Dopo quella sera Cassie ha cercato di rallegrarmi l'umore, cercando di convincermi ad andare anche a fare shopping con lei, ma rifiutai calorosamente l'invito pensando al fatto che mio padre nella stanza accanto origliava la nostra conversazione. Posso scommettere ciò che voglio che sia stato lui a proporre di andare a fare shopping per dei nuovi abiti da sfoggiare a questa dannata festa che già odio. Ma sono per caso della merce da comprare che devo vestirmi bene per vendermi? O per farmi dire quanto sono bella? 'Che poi sono più bella io' ci risiamo! Dopo quella volta non insistette più sapendo benissimo che mi avrebbe solo che fatta arrabbiare, trasformando una situazione delicata in un vero pandemonio.
Mi guardai attorno notando la classe vuota, riempita da qualche mobile e qualche oggetto personale degli alunni. Presi la merenda dallo zaino insieme al libro che stavo leggendo da ormai una settimana e dal quale non riuscivo a staccarmi, poggiai la schiena contro il muro lasciandomi scivolare fino a sedermi sul freddo pavimento di Ottobre.
Alternavo qualche morso alle parole della pagina, fino a finirla e proseguire con la prossima;quando il rumore della porta spalancata mi fece sussultare, sporsi la testa oltre il banco per vedere sulla soglia della classe una bionda furiosa. 'Porca zozza' come un fulmine tornai a terra stringendomi per non farmi notare dalla ragazza che attentamente guardava ogni piccolo dettaglio della classe "ALLY!" Urlo lei correndomi incontro a grandi felpate "oh ciao Cassie! Chi si rivede! Come stai?" Chiesi nervosa cercando di mostrare una certa naturalezza 'nah non sei molto brava a fingere.' Invece di rompere le palle aiutami! Sentii le delicate mani della mia amica afferrarmi per il maglione sollevandomi con una notevole forza in piedi mentre mi fissava furiosa, "come stai?!Chi si rivede?! Ma ti rendi conto che è da più di cinque giorni che mi eviti per questa storia?! Sei ridicola!" Urlo lei spazientita dal mio piano miseramente fallito, sospirai dalla bella lavata di capo che da lì a poco più di cinque minuti mi avrebbe fatto "se proprio non vuoi parlarne non fa nulla ma non mi evitare per così poco!" Disse allentando la presa "mi dispiace Cas ma sai bene che ci metto un po' prima che mi passi e non mi va di arrabbiarmi con te." Dissi piegando il labbro inferiore verso il basso sperando che si calmasse 'sennò te la vedi veramente brutta' Shhh! "Si lo so benissimo! " disse sbuffando "per farti perdonare mi dovrai dare la metà della tua merenda!" Disse divertita mentre osservava affamata il mio bellissimo panino alla mortadella 'qualcosa di lite insomma' ma che voi! 'Che finezza questa ragazza..' Spostai velocemente lo sguardo sul panino che triste di non essere finito rimaneva sul banco in legno, ci scambiammo uno sguardo d'intesa prima di fiondarci entrambe sul bersaglio adocchiato.
Sentii il dolore della mia mano sbattere con forza contro il banco senza incontrare la morbidezza del panino al latte che invece stava in quella di Cassie che felice se lo gustava correndo via da me, allungai il braccio nella sua direzione in modo teatrale "Noooooo" le urlai contro 'oh madonnina..' Sentii le risate della mia amica affievolirsi per via della lontananza, tornando poi all'attività che stavo svolgendo prima di essere bruscamente interrotta.
Dopo qualche pagina su una scena molto importante del romanzo in cui il protagonista maschile stava dichiarando il suo amore per la protagonista, un tonfo assordante proveniente dal banco di fronte a me mi fece parlare ancora prima di guardare "BASTA ROMPERE LE PALLE!" Dissi incontrando due occhi blu come il mare, familiari in qualche modo. Mi bloccai ad osservare il viso del ragazzo misterioso davanti a me che con stupore ricambiava, abbassai lo sguardo sul suo petto liscio segnato da due pettorali ben definiti scendendo sugli addominali che contai tre volte scoprendo che fossero esattamente sei. Fino ad arrivare alla V poco visibile per via dei pantaloni che la coprivano quasi completamente 'stai sbavando' non è vero! 'Si invece' Vabbe! 'Forse c'è un dettaglio che ti sfugge?' Non ci provare non gli guardo il cavallo dei pantaloni! 'Io mi riferivo alla ragazza mezza nuda che sta stesa sul banco..' Abbassai lo sguardo sulla ragazza mora accomodata sul banco che incurante del freddo lasciava ben in vista le sue tette coperte appena dalla camicia bianca della divisa, un senso di rabbia si propagò in me pensando a quello che avrebbero fatto davanti i miei occhi se non li avessi fermati. "Ma che cazz!" Urlo la mora girandosi verso di me con uno sguardo disgustato "Ma che vuoi?!" Urlo la ragazza furiosa della mia presenza "lasciala stare magari le piace guardare!" Disse lui con fare perverso alla ragazza che subito spostò lo sguardo sulle sue labbra che assaporò con passione lasciandogli il rossetto rosso sopra. 'Bleah! Sta tipo fa schifo sbava come i bulldog!' Mi alzai con fare deciso li scansai l'uno dall'altra "sentì bello evita di fare lo stronzo e ritira subito il pisello che qui non ci scopi" dissi guardando lui e tutta la sua pelle esposta con un disgusto che non provo seriamente 'come potresti! Vedo già come mi sorridono quegli addominali!' Vidi di sfuggita un sorrisetto divertito comparire sul viso del ragazzo prima ancora che mi girassi verso quella ragazza che mi rivolgeva ancora quello sguardo disgustato "ma che cazzo vuoi?! " scoppiai in una risata assurda che mi rallegrò la giornata di merda che stavo passando "senti sotto specie di cagna in calore, evita di sbavargli in bocca davanti i miei occhi, mi fai salire il vomito. Quella disgustata dovrei essere io non di certo tu,mia cara. Se vuoi essere scopata da questa specie di stronzo esaltato vattene altrove e per favore smettila di abbaiarmi contro che non ti capisco." Dissi rivolgendole un sorriso compiaciuto per la sua espressione offesa "e tu non dici nulla!?" Le urlo lei al moro accanto a me che nel frattempo si era allacciato i pantaloni e metà dei bottoni della camicia "ah si scusa" disse come se nel frattempo si fosse perso nel discorso, le si avvicinò fino a presentarlesi di fronte con un gesto veloce le leccò il volto lasciandole una scia di saliva disgustosa seguito da un urlo esagerato da parte della ragazza che perennemente disgustata si asciugava il volto con la mano dove si potevano notale le unghie laccate di un rosa shock "Ewww! Che schifo!" Si lamentò lei sventolando la mano umida in aria nel tentativo di asciugarla "baciare te è mille volte peggio di quello schifo" disse lui con un espressione beffarda stampata sul viso, mentre con poca eleganza le ridevo in faccia divertita dalla scena. La vedemmo girare sui suoi tacchi neri mentre ancheggiava via furiosa facendo sventolare la minigonna scolastica 'o quello che ne è rimasto..' Lasciando in bella vista le gambe lunghe rivestite da delle calze auto-reggenti nere, mentre con dei gesti veloci si riabbottonava la camicia 'sarà abituata a farlo che ti devo dire..' Appena vidi la sua figura svoltare a destra mi girai per tornare a dove mi avevano interrotta per la seconda volta. "Ehi tu aspetta!" Ma a quanto pare oggi non mi lasciano un momento in pace, "aspettami dai!" Ripete il ragazzo cercando di affiancarmi "che vuoi?" Gli chiesi irritata dalla sua presenza, con la coda dell'occhio vidi il suo viso riempiersi di confusione al mio atteggiamento nei suoi confronti ma in fondo che si aspetta? Che sia io a corrergli dietro? "Non sono abituato a rincorrere le ragazze, di solito sono loro a venirmi dietro, ma non capisco il tuo atteggiamento scontroso nei miei confronti" disse con fare fin troppo calmo per i miei gusti 'oh ma smettila dai!' Senti non so perché, ma è riuscito solo ad aumentare il mio nervoso "non lo capisci? Eppure mi sembra così facile da capire!" Mi si parò davanti bloccandomi la strada "no non lo so" preciso di nuovo "è molto semplice Casanova mi stai sul cazzo" risposi fissandolo negli occhi con un fare finto ed allegro "non rivolgermi quel sorrisetto finto" disse lui improvvisamente serio "oh ma come! Eppure sei abituato a ragazze finte, come quella di cinque secondi fa!" Dissi accusandolo con l'indice che premetti con forza sul suo petto "infatti non sono abituato a quelle come te" un sorriso compiaciuto gli parse sul viso ma ci sta provando! 'MA CI STA PROVANDO!?!?' "Quelle come me??? Quelle come me te le scordi caro, non li vogliono gli idioti che pensano a culi gonfiati e tette rifatte. " dissi oltrepassandolo con una spallata furiosa "ehi furia, calmati non c'è bisogno di vaporizzarmi" disse seguendomi fino al banco dove mi sedetti "ah no? Solo perché ti stavi per scopare una sul banco di un'aula dove cero anche io?" Dissi alterata dal ricordo "guarda che ho controllato che fosse vuota!" Mi urlo dietro lui per farsi valere 'mossa sbagliata ragazzo...' Mi girai di scatto facendolo bloccare sui suoi passi "peccato per me che non lo fosse!" Dissi contro di lui che cerco di rendere la scena meno grave di quella che fosse "e poi non avevamo fatto nulla di male!" Mi disse lui dietro "ah si? E per caso vuoi anche dirmi che lei si stava mettendo la divisa della scuola e tu l'hai bloccata contro il banco? Bah può essere visto che l'hai fatto anche con me. Ora si spiega!" Dissi ironica verso di lui, mi chinai per afferrare il libro che avevo lasciato da solo a terra per poi prenderlo in mano "come sei esagerata!" Mi ha dato della esagerata?! 'Oh povero ragazzo..' Sentii il sangue ribollirmi dentro seguito dalla faccia che sembrava mi stesse per andare a fuoco strinsi con forza il libro nella mano come pronta ad usarlo come arma "tu! Brutto idiota! Come cazzo ti permetti di darmi della esagerata!!! Non me ne frega un cazzo delle puttane che ti scopi, ma se ti succede davanti a me allora evita di contrastarmi e dimmi che hai fatto la testa di cazzo! Perché come hai appena detto tu io non sono come le altre se mi affronti finisci male caro!" Dissi fuori di me mentre alla fine di ogni parola agitavo il libro più simile ad un dizionario che ad un romanzo, vidi il suo solito sorriso divertito spuntargli in faccia dopo la mia sfuriata 'questo vuole morire' si avvicinò quel tanto al mio viso da risultare pericoloso "per adesso mi ritiro, ma ci rivedremo molto presto" disse dandomi un bacio sulla guancia prima di girarsi e andare verso la porta "ehi idiota! Non ho intenzione di rivederti!" Gli urlai contro "ci vediamo stasera, Furia." Disse facendomi l occhiolino prima di andarsene via. Quello stronzo! 'Devi ammettere però che c'è stato qualcosa da bonazzo assurdo quando ha fatto quell occhiolino' forse..
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She lives in me.
Novela JuvenilFANTASTICA STORIA D'AMORE !!!!!!!!!!!!!!!!!! La storia inizia nel ricordo che Ally ha della madre morta quando lei era ancora piccola. Con la perdita della madre e con il padre spesso assente la ragazza viene costretta a vivere per un periodo della...