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Erano tre ragazze della mia età, provenienti ciascuna da un anello diverso

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Erano tre ragazze della mia età, provenienti ciascuna da un anello diverso.
Nicole Lia Alernis, una scatenata biondina dai capelli arruffati che stavano a stento nello chignon che la ragazza sistemava in continuazione. Un guerra persa, la sua, contro i ricci ribelli, che le imbronciava le labbra rosa e incurvava le sopracciglia sugli occhi verde smeraldo.
Energica ed innamorata dei pantaloni di pelle e le magliette rosse, colore che dona molto al suo incarnato. La sua creatura custode aveva le sembianze di un cervo dalle possenti corna, di nome Artemis.
Completamente diversa da Nicole vi era Serlinail Anglansh Cailanti.
Veniva dalle terre fredde del settimo anello dove l'inverno prevale sull'estate. Lunghi capelli castani legati in eleganti trecce e occhi blu, profondi come il mare. Usanza delle sue terre era truccare le labbra di rosso acceso, un contrasto che sulla pelle chiara la rendeva simile ad una regina delle favole. Credo fosse cresciuta proprio con le favole: un'inguaribile romantica dai modi eleganti e gentili, che cerca il lieto fine in ogni storia senza darsi per vinta. La sua creatura custode, Saber, aveva la forma un giovane orso bianco degli occhi neri.
Infine lei: Mikayla Joy Megan Neriss di Fire, mia sorella ritrovata.
Capelli corvini e occhi chiari, di temperamento forte e determinata a raggiungere i suoi obbiettivi. A parer mio è la definizione vivente di gioventù: voglia di vivere al massimo, sfrenata passione, entusiasmo inesauribile in tutto ciò che fa. Anche testarda, come me d'altronde, nonchè la mia migliore amica e confidente. Aveva chiamato la sua creatura custode Black, nome adatto al magnifico cane completamente nero, di razza hovawart.
Tre ragazze di cui avrei scoperto forze e debolezze combattendo assieme come una squadra.
Blake le aveva scelte come mie compagne.
A dire il vero non ero entusiasta della sua scelta, fatta eccezione per mia sorella, ovviamente, ma non ero attratta dall'idea di fare squadra con altre persone. Avevo sempre visto Blake muoversi da solo, indipendente, e immaginavo che la vita da eletto fosse solitaria e diffidente. Invece, come suo solito, Blake aveva stravolto le regole pur di non lasciarmi sola.

Rimanemmo assieme tutta la mattina, le ragazze ed io.
Dopo le presentazioni volemmo subito metterci alla prova, per capire al fianco di chi avremmo combattuto. Un duello era la soluzione ovvia.
Imparai subito i punti di forza delle mie alleate: Artemis era una creatura molto veloce, così come Nicole si muoveva agile e sembrava volasse. Avevo voglia di dirle di stare ferma, così da poterla colpire, ma ovviamente mi trattenni.
Serlinail adottava una tecnica diversa, parando e deviando i colpi con le arti marziali, ma senza portare attacchi consistenti all'avversario. Allo stesso modo, la mole di Saber vanificava le aggressioni. All'orso bastava una zampata per allontanare Zar. I due, tuttavia, sapevano di star giocando e sembravano divertirsi.
Mikayla aveva uno stile di combattimento più incentrato sull'attacco: un colpo dietro l'altro in modo da non lasciare all'avversario il tempo di reagire.
Ciascuna aveva il proprio modo di combattere e, a ben pensarci, fu chiaro a tutte noi che eravamo complementari. Capì allora perché Blake le aveva scelte, anche se dovevamo allenarci molto prima di poter creare l'armonia di cui avevamo bisogno per sopravvivere. Quella complicità che solo chi condivide la vita intera può possedere.
Andammo poi in città e ci concedemmo qualche ora alla maniera delle ragazze comuni: chiacchere, conoscenze, risate, bar e un fresco gelato.
Il momento più di rilassante fu proprio l'espressione di Serlinail dopo che ebbe assaggiato il suo primo gelato alla fragola: inizialmente confusa, le labbra contorte per il gusto freddo cui non era abituata, allargò poi il sorriso e dovemmo trattenerla dal consumare l'intera vaschetta.
Ci fece promettere di provare altri gusti oltre alla fragola:
-Solo se siamo insieme. Questa scoperta merita di essere festeggiata ogni giorno.- Disse con ancora lo zucchero sulle labbra. Mi fece sorridere e pensare a quanto ero fortunata.
Blake le aveva scelte per me, per l'amore che ha per me.
Concordammo un piano di allenamento e incontri, poi ciascuna tornò ai propri doveri.
Blake mi aspettava poco oltre la strada.

-Cosa ne pensi?- Domandò Blake mentre passeggiavamo per la città, diretti alla spiaggia.
-Delle ragazze? Mi piacciono, siamo molto simili e credo diventeremo ottime amiche. Anche se, a dire il vero, ho sempre pensato che un eletto non avesse questo genere di legami.- Ammisi io. Blake mi mise una mano attorno alla spalla.
-Un eletto può combattere da solo, ma ha poche probabilità di farcela. In una squadra, invece, i membri si sostengono a vicenda, imparano dai propri e dagli altrui errori, gioiscono delle vittorie e si richiamano l'un l'altro al proprio ruolo. Un eletto che combatte da solo è più debole perché non ha la maturità per vincere. Ed è qualcosa che si acquisisce con la condivisione e l'esperienza. Prendi Zar ad esempio: è un lupo, e i lupi stanno in branco. Da soli sarebbero vulnerabili e non sopravvivrebbero a lungo. In un branco, invece, ciascun lupo ha il proprio ruolo ma anche l'appoggio e la forza del branco intero. Lo stesso vale per gli eletti- Rispose lui. Lo guardai curiosa:
-Anche tu hai una squadra, Blake?- Chiesi, ricevendo in cambio mezzo sorriso.
-Non sarei sopravvissuto sino ad oggi senza i miei amici.- Rispose lui, evidentemente provato dai compiti di eletto e tutore, ma sollevato di sapere che non doveva portare quel peso da solo.
Pochi passi ancora e arrivammo alla diga. Le onde della bassa marea carezzavano gli scogli, portando profumo di sale e il rumore del moto continuo.
-Miki, ho una cosa per te, o meglio, per il tuo protetto.- Disse Blake prendendomi la mano e posandovi sul palmo la croce cerchiata destinata a Kyle.
-Ho fiducia in te, Miki, ma non intendo lasciarti sola. Kyle ha un potere che fa gola a molti, e questo significa combattere ogni giorno. Non è quello che voglio per te, e non permetterò che ti venga fatto alcun male.- Era evidente quanto fosse preoccupato, mi stringeva forte le mani. Era arrabbiato.
Approfittai del suo dissenso per prendere la parola:
-Ho imparato da te, Blake, ho imparato dal migliore, non devi preoccuparti per me. Voglio dare a Kyle l'occasione che tu hai dato a me, l'occasione di combattere.- Volevo rassicurarlo, dirgli spavalda che ce l'avrei fatta, sarei uscita indenne dalle battaglie che mi aspettavano. Tuttavia, mentre pronunciavo quelle parole, mi resi conto che non avevo idea di cosa sarebbe successo, a cosa sarei andata in contro.
Blake mi mise in guardia:
-Non abbassare mai la guardia. Ricorda che l'eletto delle tenebre tuo opposto ti sfiderà presto, e sarà a repentaglio la tua vita.- Pronunciò preoccupato.
Poi si chinò ad abbracciarmi e dopo una carezza sui capelli, mi baciò.
-Kyle è fortunato ad avere te come tutrice.- Disse poi, restituendomi fiducia.
Restammo su quella spiaggia ancora un po', senza parlare, soli a goderci quel momento di pace.
Nessuno dei due sapeva quando avremmo avuto un'altra occasione per stare assieme.

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