E' solo questione di capire

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Parigi 1700

 

 

Un uomo cammina lentamente avanti e indietro per la sua villa lussuosa. Qualcosa lo preoccupava, magari fosse stato il problema della povertà che si diffondeva sempre di più nel suo paese. Infatti si spargeva sempre più velocemente e molti, soprattutto i bambini, morivano per un semplice raffredore. Quel uomo che si sposta sulle scale preoccupato è Don Ferrante, che aspetta l'arrivo di quella che sarebbe diventata la sua futura moglie. Eppure, anche se una donna con una buona dote, lui non riusciva a smettere di pensare a Rosaline, la sua domestica dai capelli color bruno dorato. Cosa provasse lei non lo sapeva, ma i suoi sentimenti gli aveva capiti benissimo…

“Mike. Noi salviamo Mike”

Di colpo alzo lo sguardo dallo schermo per passare su quello del televisore, notando che colui che deve andare al ballotaggio è Thomas.

“No, no state scherzando vero?! Mamma, fa qualcosa. Non possono mandare Thomas al ballotaggio. Qualcuno faccia in modo che Thomas venga salvato!”

Rimango bloccata per tutta la durata della puntata, fino alla fine, quando Thomas viene eliminato.

“Raccomandati! Siete tutti dei raccomandati! E' Thomas il vincitore! Traditori! Impostori!” inizio ad urlare contro al televisore, nel frattempo che scoppio in lacrime con il cuscino abbracciato e mia madre che mi dice di calmarmi. “Come posso calmarmi! Hanno eliminato Thomas! Prima Shady e ora Thommy! E' tutto programmato! C'è sotto un complotto, lo so! Stronzi!”

“Le parole! Ho capito che sei arrabiata, ma sì più educata”

“Scusa mamma. Forse è meglio che vada a dormire” e detto ciò mi dirigo verso le scale per andare a dormire, ma mia madre mi blocca. “Ma io ho sonno!”

“Smettila di lamentarti e senti cosa stanno dicendo”

Sbuffo, mi siedo, appoggio i piedi sul tavolino e mi metto in posizione di ascolto.

“Allora Thomas, ora possiamo dire a tutti che sei stato contattato dalla warner e che il 19 uscirà il tuo disco assieme all'instore. E' corretto?”

Lui fa si con la testa senza versare neanche una lacrima mentre io mi dispero e salto dalla gioia sul divano “Potrò rivederlo. Lui si ricorderà di me. Ci scambieremo il numero e, e, e… e che altro?”

“Penso che ti dovrai calmare. Devo dirti una cosa che non hai ascoltato, come al solito ma dettagli, che ha appena detto Maria: Thomas sarà qui a Milano il 21”

“Una settimana e un giorno! Posso sopportarlo. Allora devo andare a Milano, prendere il cd con il pass e-”

“E niente. Andrai a Milano, ma non per vedere Thomas. Ricordi che quel giorno hai l'incontro con l'editore?”

“Noooo. Rimadiamolo. Aspetta lo chiamo”

“Ferma. Chi vuoi chiamare a quest'ora e soprattutto non puoi più chiedere di rimandare: l'hai già fatto e se lo rifarai non ti prenderanno sul serio. Mi dispiace.” dice mia madre con aria triste. Il mio cuore si spezza, ma non capisco perché ci sto così male, voglio dire si potrei anche visto che era il mio preferito, ma non penso che possa rimanerci male per cosi poco. In fondo sto realizzando il mio sogno no?





E' il 21. Sto prendendo la metro. L'appuntamento è alle cinque. Vado verso l'uscita: che casino. Salgo le scale e subito la potenza del Duomo incombe su di me. Meravigliosa Milano, il posto perfetto che farà andare tutto secondo i miei piani.

Delle urla si infiltrano nelle mie orecchie: le fan di Thommy. Mi mordo il labbro. Vorrei prendere, buttare tutto all'aria e unirmi ai cori della fila. Sto seriamante decidendo che cosa fare? Sto seriamente mettendo da parte il mio sogno per vedere una persona che neanche si ricorderà di me? Stupida Carol, prendi e vattene, prima che sia troppo tardi. Nel frattempo che decido che fare, il ragazzo meraviglioso si affaccia al balcone e tutti iniziano ad urlare. Sono le quattro e mezza. Se sto qua dieci minuti, non succederà niente. A corrispondenza di tutto ciò Thomas, saluta tutti, sorride a tutti i suoi fan, poi alza lo sguardo, quello sguardo magnifico a cui non riesco a resistere, perché appena mi vede sorride e mi manda un bacio. Subito tutti si voltano e io con il mio sorriso stampato in volto quasi cado. Com'è possibile che un solo sorriso, un solo sguardo mi faccia questo effetto? Lui mi fa segno di aspettarlo, ma io abbasso la testa ed è lì che capisco: devo andare, c'è in ballo il mio futuro.


“Buongiorno”

“Buon pomeriggio, vorrà dire signorina Caroline”

“Buona sera, allora "

"Vuole sfidarmi"

"Non sia mai"

" Si sieda prego. Devo confessarle, che sono rimasto colpito dai suoi scritti, ma io sto ancora aspettando il mio”

“Ci sto lavorando"

“Titolo?”

“Quello è l'ultimo dei miei problemi, se me lo permette"

“Trama?”

“Se non la sapesse, ora non sarei qui”

“Lei mi piace. Andiamo in bar e a fare un giro. Abbiamo molto su cui discutere e in più vorrei farla partecipare ad una conferenza”

“Argomento?”

“Se non lo sapesse, a quest'ora non sarebbe qui. O sbaglio?”

 









Quei Respiri Che Mancano {Wattys2017}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora