Sensazione Indistinta

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24 ore dopo
Mi gira la testa, è tutto confuso, tutto bianco, ho solo un pensiero in testa Derek.
Mi hanno dimesso dall'ospedale con parecchie ferite e ora sono a casa, sul letto, l'unica cosa che ricordo è il dolore, il freddo, poi un aura familiare. Passo tutto il giorno in camera, salto il pranzo e la cena, non ho fame, non ho sonno, non sono felice o particolarmente triste, sento il vuoto, manca qualcosa, c'è qualcosa di sbagliato in me ma non capisco cosa sia. Le ferite bruciano, fanno molto male, non si cicatrizzano, come se mi volessero perseguitare; ci sto pensando troppo, sono esageratamente paranoico.
È notte inoltrata quando Derek entra dalla finestra. Il primo istinto è di saltargli addosso e affondare il viso nel suo collo, ma sto fermo perché infondo noi non siamo niente, io lo amo, lui non ha mai detto nulla del genere, mi ha stretto tra le sue braccia tutta la notte ma poteva solo essere un gesto d'amicizia....giusto?
No...Derek non mi considera neanche parte del branco, figurati un amico. Prova solo compassione, anche se non è l'emozione che in questo momento gli vedo negli occhi. È possibile che proviamo gli stessi sentimenti? Penso tutto questo mentre avanza verso il letto combaciando le nostre labbra. Si cercano, si mordono, poi si ricongiungono e si lasciano di nuovo. Il suo sorriso è spettacolare, mi protegge, mi toglie ogni dubbio.
Però mi devo fermare. Mi allontano da Derek per delle spiegazioni.
<< Cos'è successo? Come sono finito in ospedale?>>
<<Ci sei arrivato da solo...non ricordi?>>
<<Io...io non capisco, ero a terra ferito quando qualcuno mi ha salvato...>>
Perché non ricordo? Dannazione! Ultimamente ho troppi vuoti di memoria.
<< Stiles, cosa hai fatto?!>>
<< Di che diamine parli!>>
<<Guardati!>> dice furioso
In quel momento incontrai la mia figura nello specchio. Vidi un ragazzo,io, con il viso scarno e pallido, occhiaie da far invidia ai vampiri, occhi azzurro elettrico, e un paio di orecchie e coda nere di una volpe.
Questo è il mio qualcosa che non va.
<< Stupido logorroico ragazzino, ti sei fatto mordere da Peter! Ma cosa ti salta in mente, la tua umanità che amavi tanto! Potevi morire!>>
Ed è qui che rispondo perché capisco la mia trasformazione.
<< Fermo. Fermo. Fermo. Il qui presente "logorroico" stupido ragazzino ha salvato il tuo culo lupesco un centinaio di volte. E non mi sono fatto mordere da Peter! Credo...credo sia il Nogitsune, stare vicino al Nemeton deve aver fatto scattare qualcosa.>>
All'ultima frase Derek mi stringe, come se non volesse lasciarmi andare, non sarò io il primo a staccarmi da lui che è così rassicurante. Infatti è lui.
<< Questa volta non sei solo, okay? Ci sono io. Lo so che sono burbero e di poca compagnia, ma io con te mi sento bene, tu mi fai stare bene, perciò lo affronteremo insieme.>>
Ci stendiamo sul mio letto, in silenzio ma non di quelli imbarazzanti, semplicemente un silenzio rilassante. Derek fa per andarsene ma io lo fermo.
<< Ti prego, resta con me.>> sussurro
Lui ritorna vicino a me, con le nostre mani intrecciate, più forti, consapevoli.
<< Ti amo piccolo ragazzino>>
<< Anch'io Derek, anch'io ti amo>>

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