APPARTENERSI

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Quei due erano un unico! Bob e Blanche facevano l'amore in maniera completa, appartenendosi. Il corpo dell'uno era parte del corpo dell'altro. Come due metà si completavano un uno unico.

Facevano l'amore in maniera totalizzante, a volersi appartenere, come a volersi scavare l'anima.
Facevano l'amore, l'uno amando il corpo dell'altro, l'anima dell'altro, senza risparmiarsi, senza respiro, senza imbarazzo, regalandosi senza mai sottrarsi.

Bob era la risposta a tutte le sue domande; quella parte che completa il puzzle di una vita. 
Blanche era la sua contraddizione, quella che ti fa mettere in discussione la vita che hai costruito, desiderando di essere e non essere allo stesso tempo.

Se a Bob avessero chiesto come si fa ad amare, lui avrebbe risposto che non lo sapeva ma l'unica cosa che gli portava alla mente era il senso di soffocamento che sentiva all'altezza del petto ogni volta che la vedeva andar via.

Invece per Blanche amare era il rumore del silenzio, quello in cui erano intrappolate tutte le parole che Bob non pronunciava ma lei sentiva nel cuore.

Blanche esplodeva d'amore ogni volta che si perdeva nel verde inteso degli occhi di Bob; quando facevano l'amore quel verde diventava come un mare profondo dentro cui sentiva perdersi e ritrovarsi al tempo stesso. In quegli occhi però vedeva anche tutto ciò che lui tratteneva e quando gli chiedeva:"Cosa c'è? Che hai?", lui le rispondeva:"Niente!", e quel niente era tutto un mondo pieno, travalicante di parole, di discorsi, pieno di loro.

Ed anche quel giorno quando Bob disse:"Niente", lei seppe che era tutto. E mai come in quel momento lo sentì fragile ed in lei crebbe il bisogno di proteggerlo da tutto, perfino da se stesso.

Se le avessero chiesto quanto lo stesse amando, avrebbe risposto che non si può quantificare l'infinito, poichè ogni giorno lei si innamorava di nuovo, di più, con più convinzione, ed in maniera sempre nuova.

Lo guardava e pensava che in quel momento gli stava regalando quell'attimo di felicità che il mondo insegue tutta una vita. E lei era sicura che lo stavano vivendo insieme.

Non avevano tabù nel fare sesso, solo una fantasia dilagante ed un desiderio mai pago. Quella volta, invece, Blanche si stava prendendo cura del corpo di Bob: sentiva il suo odore e assaporava il sapore, sfiorava, baciava, leccava, godendo di ogni lembo di pelle, sollecitando ogni punto per goderne le vibrazioni.
"Quando facciamo l'amore mi sento tua!".
Si guardarono con uno sguardo nuovo, più intenso, più profondo. Affogo' nel verde degli occhi di Bob. Ed in quel verde vide passare una smania nuova. Le sembrò che qualcosa stesse cambiando. O meglio, le sembrò che qualcosa stesse riaffiorando da profondità nascoste  o peggio dimenticate.
Fu un attimo, un lampo accese gli occhi di Bob. Blanche vide le labbra di Bob aprirsi come in una scena al rallentatore ed ascoltò le sue parole:"Non devi sentirti mia!". Pausa. "Perche tu sei mia!".
Era come un sogno! Si, non poteva che essere un sogno.
Bob non aveva mai voluto legarla a sé. Le aveva detto di non aspettarlo ed era stato lui ad aspettarla sempre; l'aveva lasciata andare e venire, senza mai perderla. E lei era sempre tornata esattamente dove voleva essere, era tornata esattamente a ciò a cui sentiva di appartenere. Si, aveva sempre saputo di essere di Bob. Tutto di lei apparteneva a quell'uomo: corpo, anima, mente, pensieri, sogni, vita.  E lui le apparteneva perché era entrata nel suo cuore e si era appropriata un punto preciso.
Lei non disse nulla perché qualunque cosa avesse detto, sarebbe stato banale, inutile.
Così gli sorrise quasi ad incitarlo a continuare. Forse c'era altro. O forse ancora una volta Bob avrebbe taciuto.
Invece di nuovo il lampo in quel verde. Di nuovo quelle labbra aprirsi, di nuovo la sua voce.
"Tu sei mia. Sei la mia contraddizione." Pausa ancora. Occhi negli occhi:"Sai cosa intendo?".
Lei scosse la testa sorridendo. Un po' stravolta, un po emozionata, un po' intimorita dal poter rovinare quel momento in cui il suo cuore stava esplodendo.
Bob sembrava un fiume in piena, come se avesse trattenuto troppo a lungo le parole ed i sentimenti, tanto da essere arrivato a dover liberare ciò che faceva esplodere il suo cuore.
Lui continuò: "Sono qui e non dovrei esserci."
Blanche gli rivolse lo sguardo più dolce che potesse, per la tenerezza che le suscitava la sofferenza con cui lo vedeva liberarsi. E poi la sorpresa inaspettata e bellissima esplose in quella stanza, nel cuore di entrambi.  "Ti amo davvero!".
Lei lo guardò. E la sua mente fu affollata da mille pensieri.
"Dimmelo! Dimmelo ancora! Quanto tempo ho aspettato, sapendo che quel ti amo esplodeva nel tuo cuore? Anch'io ti amo. Ti amo come il primo sguardo. Ti amo di più di allora. Ti amo perché sei dentro me, l'altra parte di me".
Invece, Blanche non aggiunse nulla. Sorrise ancora e la sua testa fece un impercettibile cenno di assenso: anche se in quegli anni non glielo aveva mai detto, lei conosceva perfettamente l'intensità dei sentimenti di Bob. Si avvicinò e lo bacio'.
"Scusami!" aggiunse lui.
Perché ancora una volta lui sentiva il peso di quel sentimento, averlo esternato lo faceva​ sentire colpevole per il fatto di non poterlo vivere a pieno. Quella volta non era riuscito a trattenerlo; il suo cuore aveva sentito il richiamo di Blanche e le aveva voluto fare quel regalo prezioso che solo lei meritava.
Ma ora Bob pensava a tutto ciò che non poteva darle dopo l'esternazione di quel sentimento, a tutto ciò di cui ancora una volta l'avrebbe privata.
Ciò che Bob non riusciva ad accettare era che per Blanche il tutto era poterlo baciare, abbracciare, guardare, sfiorare, toccare , anche e solo per un attimo. Un solo sguardo occhi negli occhi era il tutto di quell'amore.
Ed allora parlò: "Non scusarti! Mi hai detto delle cose bellissime!" e lo strinse a sé come un bambino. "La cosa più bella è quel sei mia!".
Avrebbe voluto aggiungere "ti amo" ma sapeva che se lo avesse fatto, Bob si sarebbe distrutto e colpevolizzato, ancora per il senso di colpa di quell'amore che lui non poteva vivere a pieno.
Blanche pensò che la parte più bella era quel "davvero". Lei sapeva che per Bob le parole avevano un significato e se lui aveva usato quella parola era perché sapeva che lei avrebbe capito.  "Davvero" profondamente, con tutto me stesso. "Davvero" perché non devi pensare che sia frutto del nostro amplesso. Non era un "ti amo" sfuggito, ma voluto come un regalo prezioso che lui le donava: se stesso.

Blanche non aggiunse nulla. Lo abbraccio' e bacio'. E fece l'amore con l'uomo che amava, con passione, desiderio, dolcezza, tenerezza, irruenza. Completamente. Totalmente. Anima, corpo, mente. E Blanche donò a lui, se stessa ed il suo amore e gli lasciò ancora un pezzo del suo cuore. Ed ancora portò via un pezzo del cuore di Bob.

È una semplice storia d'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora