inizio.

499 27 13
                                    

"Deidara, accelera il passo o faremo tardi"

"Ho capito, non rompere"

Stava per suonare la campanella, ed i due ancora non erano arrivati a scuola.

"Tutto per colpa tua." Sbuffò Sasori cercando di lasciare il biondo indietro.
"Come se adesso fosse colpa mia! Sentiamo cosa avrei fatto stavolta?"
Deidara mise il broncio incrociando le braccia, cercando di stare al passo dell'amico.
"Se ti fossi vestito più in fretta, non saremo qui"
Il rosso cercò di rimanere calmo, anche se difficilmente in quanto odia arrivare in ritardo, e dato che Deidara continuava a lamentarsi e a sbraitare cose che nemmeno gli interessava sentire.
"Perché allora hai insistito tanto nel volermi venire a prendere se sai che arrivo sempre tardi?!"
Sasori, che nemmeno lo stava più ad ascoltare, si mise a correre per cercare di arrivare in tempo.
"OHI! Ti cade la sciarpa, fermo!"
Il biondo si fermò a raccogliere la sciarpa da terra di Sasori. Era calda, moribida...La annusò, sapeva di casa sua, di lui...
"Muoviti, idiota!"
Urlò il rosso da ormai una distanza elevata.
Deidara cercò di raggiungerlo dopo essersi legato la sua sciarpa al collo.
Dopo qualche minuto di corsa, arrivarono a scuola stanchi morti, e con un ritardo da giustificare.
"Abbiamo perso l'autobus, ce la siamo dovuti fare di corsa.."
Trovata una scusa, la prima che gli venisse in mente, i due si misero seduti al loro posto.
Sasori era seduto accanto a Hidan che continuava a parlargli di quante preghiere dovesse fare al giorno, e altra roba inutile che un "eretico" non poteva capire..
Mentre Deidara sedeva accanto ad Itachi Uchiha, un ragazzo giusto secondo lui, ma certe volte irritante a causa della superiorità che emanava in alcune circostanze.
"Come mai hai trascinato anche Sasori nei tuoi soliti ritardi?"
Chiese Itachi al compagno che stava distrattamente prendendo i libri dallo zaino.
"Si è trascinato da solo in 'sta storia, io non gli avrei mai chiesto niente del genere"
Il moro, sentendo uno strano odore venire da Deidara, lo guardò e riconobbe subito la sciarpa del rosso.
"Certo...e la sciarpa?"
"Oh questa? Dopo gliela devo restituire, gli era caduta sull'asfalto durante la corsa fino qui..."
Non passarono due secondi dalla domanda di Itachi, che subito il biondo annusò la sciarpa di Sasori per risentirne il buon odore.
"Va bene...stasera ti va di venire con noi a fare un giro?"
Gli chiese per poi far finta di ascoltare la lezione, in modo da non prendersi una ramanzina dal prof.
Dopo averci riflettuto, Deidara disse che sarebbe venuto, ma chiese anche di Sasori..che al momento non sapeva chi ascoltare tra il prof, e il religioso che ripassava le sue credenze strane.
"Hidan doveva dirglielo, poi non so se l'ha fatto..."
"Gia, con tutte le cose che quel logorroico dice, si sarà scordato di informarlo."
Il biondo, pensando di potergli parlare con la scusa della sciarpa e dell'incontro, accettò di farlo lui al posto di Hidan.
...
Appena suonò la campanella dei 20 min. per la ricreazione, Sasori tirò un sospiro di sollievo per la libertà dalle cose inutili, pronunciate del compagno di banco.
Prese dei soldi e andò alle macchinette, pensando che poi gli sarebbero rimaste ancora altre tre ore da passare con lui.
Lá, prese una cioccolata calda, che faceva fatica a tenere in mano dal bruciore.
Deidara gli si avvicinò, con al collo legata la sua sciarpa.
"Oh, grazie per avermela riportata"
Il biondo se la tolse e iniziò a parlargli della proposta fatta da Itachi. Gli chiese anche conferma per la sua partecipazione.
"Si, perché no.."
"Perfetto, allora dopo scuola ci troviamo in piazza, ok? Ci si vede in classe"
Dopo che se ne andò, Sasori posò la sua sciarpa e si diresse in aula... Deidara era stranamente felice di questa uscita, di solito, dopo di lui è quello che non vuole mai uscire..
Il rosso raggiunse il gruppetto degli amici riunito al banco di Kisame e Zetsu.
"Yo, Sasori. Ci sei stasera,no?"
Chiese Kisame mostrando un sorriso a 32 denti.
"Si, mi ha avvisato Deidara...eppure pensavo che con questo freddo non sareste mai usciti."
Kakuzu, mise una mano sulla spalla del rossho diversamente alto, per aggiungere che sarebbero andati in un nuovo locale appena aperto in centro.
"Capisco, chi manca all'appello?"
Chiese rivolgendosi a Kisame, che prontamente rispose elencando qualche nome.
"Nagato, Yahiko, Konan, Obito e Rin"
Anche le ragazze quindi...la cosa non scosse minimamente Sasori, ma se si fosse annoiato promise che se ne sarebbe andato immediatamente, disse informando gli amici.
"Ma come? Pensavo volessi vedere Hidan sbronzo."
Disse Itachi ridendosela un po sotto i baffi.
"Come se gia non l'avessi fatto...basta un bicchiere e quello sembra si sia scolato mezzo Otcober Fest..."
Il sarcasmo e l'essere apatico erano le armi vincenti di Sasori, uniti ad un po di cinismo. I membri del gruppetto se la risero un po per il commento del rosso.
Li raggiunse pure il diretto interessato, Hidan vedendoli ridere chiese a Deidara cosa stesse succedendo. Il biondo gli rispose che stavano ridendo proprio di lui, allora l'albino si arrabbió mettendo il broncio,e maledicendoli in nome di Jashin sotto voce.
"Anche se penso non mi dispiacerebbe vedere una sbronza di Itachi o di Nagato..."
Suonò la campanella e tutti tornarono ai loro posti malvolentieri, soprattutto Sasori.
...
La mattinata scorse abbastanza lentamente, la scuola sembrava non finisse più..una noia..solo una gioia quando finì. Le classi scesero, gli alunni sfiniti, ansiosi di arrivare a casa e di godersi il tempo libero.
Deidara venne accompagnato a casa da Hidan e Itachi, con qualche metro più indietro Sasori per evitare di stare con loro pur dovendo passare dalla stessa strada.
"Deidara, va bene che è 'appena' iniziato l'anno..ma Non ti sei ancora piazzato con nessuna."
Disse l'albino sussurrando l'ultima frase, accompagnato da Itachi con uno sguardo fiero, ed uno storto da parte di Deidara.
"Tsk, pensa a te stesso va...sempre a giudicare 'sti rompiballe.."
Il biondo iniziò a camminare all'indietro per vedere in faccia i due compagni. Dietro di loro vide Sasori che si teneva a una debita distanza dagli amici. Pensò di salutarlo, ma l'idea venne stroncata dall'espressione che il rosso aveva in volto. Quindi si girò e continuò per la sua strada, che finì pochi isolati dopo, arrivó a casa sua e dovette salutare i compagni.
Accesi i riscaldamenti, i fornelli e la televisione, Deidara si decise a prendere il telefono per sapere l'ora esatta dell'incontro di stasera da parte di Itachi. Le 21:30.
Pasta pronta, divano comodo, televisione e camino accesi.
Ma prima di poter prendere la prima forchettata(?), il campanello suonò.
Aperta la porta, il biondo si stupì di chi si trovassedi fronte.
"S-Sasori? Che ci fai qua fuori?!"
"Aspetto che tu mi chieda di entrare prima che congeli definitivamente..."
Sasori aveva tra le mani coperte dai guanti, una busta, contenente dei libri.
"Che dovrei farci?"
Chiese confuso, per poi prenderli in mano e leggerci effettivamente il suo nome sopra.
"Sono i tuoi, li avevi lasciati a casa mia. Stamattina li ho dimenticati e ho deciso di portarteli adesso..Brutto momento?"
Chiese continuando a sfregarsi le mani dal freddo.
"Ma tu tremi.."
Gli tolse i guanti per sentirgli le mani. Erano congelate, fredde e candide come la neve.
"Non è niente non stressarti, io vado.. ti dispiace ridarmi i guanti?"
Deidara gli prese i guanti, li guardò e se li mise in tasca, poi prese le mani del rosso e lo fece mettere davanti al fuoco caldo del camino.
"Avevi delle labbra color carminio.. da quanto eri fuori?"
Chiese all'amico che continuava a sfregarsi le mani davanti al calore, mentre preparava un té.
"Ho fatto anche un salto da Nagato prima..."
Si stupì di sentire quelle parole, in quanto Nagato stesse in un quartiere abbastanza lontano da casa sua.
"Ma sei scemo? Prendere un taxi, no?"
Si mise seduto accanto a lui porgendogli la tazza calda.
"No, sarebbe stato troppo facile..."
Cercando un modo per infastidirlo, il biondo pensò bene di provocarlo con una cosa che detesta.
"Ma così arriverai tardi a casa, e sarà tardi per mangiare..."
Aggiungendo pure un sorriso malizioso. Al contrario di Sasori, che gli fece una smorfia in segno di disappunto.
"Rimani qua, ho gia il pranzo pronto, che male c'è?"
"Tch, sei sempre stato un rompiacatole...e va bene.."
Accettò anche se malvolentieri ruotando pure gli occhi.
I due si sistemarono sul divano con i piatti di pasta in mano davanti al tavolino.
"Oggi sei fin troppo consenziente.."
Osservò Deidara mettendo in conto gli effettivi atteggiamenti di Sasori ultimamente.
"Mangia e non rompere come al solito"
Sbuffò il rosso, mettendosi ad osservare la casa dell'amico. Era colorata, moderna calda e accogliente.
I colori dominanti erano l'azzurro e il bianco. Azzurro come i suoi occhi, bianco come il suo sorriso.
"Danna...come mai sei venuto a prendermi stamattina? Eri di buonumore?"
Chiese il biondo per poi sfoggiare un meraviglioso sorriso.
"Sono anni che non mi chiami in quel modo...e comunque no. Volevo capire cosa facessi ogni mattina per arrivare sempre in ritardo."
"Bhe ora lo sai. Dormo!"
Sasori si mise una mano sugli ochi esasperato per poi 'esclamare' un: "immaginavo.."
...
Finirono di mangiare e quando Sasori disse di dover andare, Deidara gli chiese di nuovo la conferma per la sera stessa.
"Ti ho gia detto di si, ma non ci tengo a vederti ubriaco fradicio...quindi evita di esagerare."
Il biondo rassicuró il rosso che uscì poco dopo.
"Di che si preoccupa?"-Si chiedeva Deidara- "Non mi sono mai ubriacato tanto.."
Quando poi gli vennero in mente le foto di una serata che gli aveva fatto Kakuzu, quando non era in grado di ragionare a causa dell'alcol. Insomma...lo reggono bene...

"Perché Proprio Tu.." -sasodei-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora